sabato 19 marzo 2011

Edward Bunting, un organista che si occupò d'arpe


 

Edward Bunting

Molto di ciò che sappiamo sulla musica irlandese e sulla tecnica arpistica del XVII e del XVIII secolo ci è stato tramandato grazie al lavoro di ricerca di Edward Bunting, organista irlandese nato ad Armagh nel 1773.
A dire la verità pare che Bunting iniziò ad occuparsi per caso di arpe e arpisti in occasione del Festival di Belfast nel 1792.
Edward aveva un nonno suonatore di cornamusa e studiò musica divenendo organista. Fu anche abile accordatore e riparatore di organi. A diciannove anni era aiuto organista presso al cattedrale di S. Anna a Belfast. Fu chiamato per caso a far parte della giuria del Festival e gli organizzatori gli diedero il compito di trascrivere le musiche suonate dagli arpisti in concorso per preservare la tradizione culturale gaelica che ormai si stava spegnendo. La musica irlandese e la personalità degli arpisti in gara gli accesero l'entusiasmo verso le antiche tradizioni irlandesi che non lo abbandonò più per il resto della sua vita.


Passò i quattro anni successivi al Festival viaggiando per l'Irlanda e raccogliendo materiale musicale e testimonianze presso gli arpisti conosciuti. Il frutto di tale lavoro fu dato alle stampe nel 1796: "Ancient Irish Music". Fu la sua prima antologia di musica tradizionale, una raccolta di 66 melodie.
La prima stampa del libro ebbe molto successo, tanto che altri scrittori e compositori se ne impossessarono e ne fecero una loro versione, senza naturalmente riconoscerli alcun diritto.
Il lavoro di Bunting era destinato a ricevere molto interesse senza tuttavia procurargli mai il riconoscimento economico che avrebbe meritato. Anche i successivi volumi furono vittime di plagi e copiature. Edward si manteneva con il lavoro di organista e di insegnante di musica e nei ritagli di tempo continuò la sua ricerca per tutta l'Irlanda.
Il secondo volume "General Collection of Ancient Music of Ireland" fu pubblicato nel 1809 e per la sua redazione Bunting si avvalse dell'aiuto del vecchio arpista Hempson (il quale pare avesse già 97 anni quando partecipò al Festival di Belfast) dal quale apprese molti trucchi sul modo di suonare l'arpa e il significato dei termini tecnici dell'antica tradizione arpistica.
E il terzo volume "The Ancient Music of Ireland" oltre a contenere 165 brani comprendeva diverse appendici con interessanti compendi sulla tecnica arpistica, sulle caratteristiche della melodia irlandese, una storia dell'arpa e della cornamusa irlandesi e le Memorie di Arthur O'Neil, altro arpista storico che partecipò al Festival di Balfast.
Dopo la morte di Bunting si dovette aspettare la ristampa dei suoi volumi fino al 1927.
Successivamente la "Irish Folk Song Society" di Londra raccolse tutto il materiale in più volumi e ne ristampò una versione con la traduzione dei canti in inglese.
Per chi volesse scoprire il suo lavoro ci sono edizioni moderne che fanno riferimento all'edizione di Walton di Dublino del 1969 e altre edizioni con studi aggiunti da ricercatori e arpisti moderni.
Una precisazione è necessaria: le trascrizioni di Bunting sono arrangiate per pianoforte e perciò risultano fortemente snaturate rispetto agli originali suonati all'arpa. Alcune delle melodie apparse nella sua prima antologia girarono il mondo stravolte dai successivi revisori e plagiatori e subirono altre varianti dovute alle mode musicali dell'epoca. Rimane comunque prezioso il suo lavoro che ci ha permesso di far rivivere, anche se modernizzate, le antiche melodie Irlandesi.


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