Discorsi sul "sesso degli strumenti" se ne fanno spesso. Si dice sia strano vedere suonare il trombone da una donna e ancora non si riesce ad immaginare che le donne siano abili percussioniste. Mentre è normale che uno strumento ad arco sia suonato indifferentemente da maschi e femmine. Ci sono state epoche nelle quali era impossibile per una donna varcare il golfo mistico di molte orchestre con qualunque strumento, soprattutto nell'area tedesca. Il caso più eclatante fu quando nella mitica Berliner Philarmoniker, Karajan in persona, fece una battaglia contro tutti gli orchestrali per fare ammettere la bravissima Sabin Meier nel ruolo di primo clarinetto. Pure al concerto di Capodanno di Vienna visto in diretta mondo visione, fino a pochi anni fa non compariva una solo donna: la prima che fece la sua comparsa lì fu proprio l'arpista.
Sembra infatti che con l' arpa ci sia la tendenza contraria. Quando si vede un'arpa e si ascolta un'arpista (vedi apostrofo) le si chiede: "Ma l'arpa la suonano solo le donne?"
E' sicuramente vero che oggi le donne che suonano l'arpa sono più numerose degli uomini, ma nel passato e in certi luoghi non era così. Nell'antica tradizione irlandese erano per lo più uomini che suonavano questo strumento. Era consueto che gli arpisti confidenti e consulenti di Re e Signori dovessero essere per forza uomini.
Facendo ancora un passo indietro, nell'era preromanica e romanica, il popolo dei Celti poneva gerarchicamente il Druido al di sopra del capo clan. Era infatti una casta assai colta e divinizzata che aveva in mano salute, filosofia e storia della tribù.
Si vocifera però, da più recenti studi in materia, che nelle famiglie più antiche della storia celtica il matriarcato fosse la regola e il potere sciamanico l'avessero le "Druide".
Storia da approfondire…!
Dopo il trecento nelle corti italiane e spagnole si trovavano sia arpisti che arpiste, ma ancora i Minnesänger germanici erano di sicuro uomini.
Nei dipinti rinascimentali e barocchi ritorna in primo piano la figura maschile del Re David che suona l'arpa, o quella di sacerdoti con un piccola arpa legata alla cintura, anche se a Ferrara, intorno al 1580 famoso era il "Concerto delle dame" dove l'arpista, Laura Peperara, era molto richiesta dai nobili Gonzaga.
Alla fine del seicento, abili artigiani portarono con loro a Parigi piccole arpe munite di levette e qui le trasformarono in piccoli gioielli, riccamente dipinte e ricoperte d'oro. Ecco che le dame settecentesche se ne innamorarono subito e l'arpa divenne lo strumento preferito nei salotti sfarzosi pre-Rivoluzione Francese. I maestri e i virtuosi però, per la stragrande maggioranza rimasero uomini.
Dai salotti settecenteschi in poi si fissò nell'immaginario collettivo lo stereotipo che l'arpa fosse lo strumento femminile per eccellenza, e l'arpa classica nel '900 viene suonata in gran numero dalle donne.
Le arpe celtiche moderne invece si spartiscono in giusta misura l'uso tra i due sessi. Sia donne che uomini le fanno cantare e credo che anche per le arpe classiche ci potrà essere un ritorno maschile alla grande.
Per chi parteggio io?
Ma per nessuno dei due sessi.
Io tengo solo ai più bravi/e…..
Inviato da Harpo il Ven, 01/18/2008
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