Fare gli auguri musicali senza parole è
la cosa migliore in questo momento così tribolato in tutto il mondo.
Le parole e i pensieri possono essere
inutili alle volte,ma è meglio lasciare che ognuno apprezzi le
feste per quello che può e che vuole.
Il medley di Natale che ho registrato
qualche giorno fa è costruito su alcuni arrangiamenti tratti dai
libri di Natale di Janet Harbison.
Non è una registrazione professionale
e forse, qual e là, troverete delle imperfezioni, ma l'ho suonata
col cuore.
www.irishharpcentre.com Le melodie sono Angels we have heard
on high, I saw three ships, The Virgin Lullaby e
In the bleak mid winter.
Audio
Avvertimento: purtroppo per inserire l'audio non ho ancora trovato un buon metodo. Questo con Dropbox non funziona bene, perché cambia indirizzo diverse volte nel corso della giornata, così alle volte potrete non trovare nulla. Spero quanto prima di trovare un altro modo.
L'opera non è uno spettacolo che amo
particolarmente, ma quando c'è la possibilità di assistere a due prime
importanti in diretta televisiva non me le faccio scappare.
La prima della Scala, il 7 dicembre, e
la prima del San Carlo il 13, le hanno date in diretta sui RAI 5.
La Giovanna D'arco di Verdi non
la conoscevo e Carmen di Bizet, naturalmente si.
Non desidero raccontarvi o parlarvi a
lungo di queste due esperienze di ascolto, ma riassumo alcuni tratti
che mi sembra le accomunino nella messa in scena moderna.
Prendete le mie riflessioni con
beneficio d'inventario, perché non sono esperta e tanto meno ho alle
spalle grandi ascolti d'opera.
Possono essere riflessioni di un
ascoltatore d'opera occasionale e potrebbero servire a chi è
del mestiere e vuole “appassionare” i futuri melomani.
Dove
sono tutte le note? Questa è una domanda che spesso mi viene fatta
da musicisti e musiciste, che suonano esclusivamente musica classica,
quando danno una sbirciatina ai miei spartiti. Sulla carta sono
stampati solo poche note della melodia e sigle di accordi (per
esempio A7b5 D7 Cm) e la musica è tutta intorno a quei segni. Col
tempo si impara a capirli, interpretarli e perché no, anche
ignorarli. Ma il jazz (questo contenitore enorme) non è stampabile
su carta. A chi si avvicina per la prima volta dico sempre che è
come imparare una nuova lingua. E i binari fondamentali da percorrere
per l'apprendimento sono tre: l'ascolto di chi ha fatto la storia del
jazz, la pratica del linguaggio sul proprio strumento e suonare
insieme con altri musicisti. Ed è quello che abbiamo fatto in questo
corso nello showroom della Salvi a Milano.
Il
nome della jig viene dalla città di Monaghan che si trova nel nord
dell'Irlanda nell'Ulster Irlandese.
Monaghan
Jigs compare anche nella raccolta di Francis O'Neil edita da Lyon and
Healy del 1907 dove si trovano 1001 brani. E' una duoble jigs
e in questa raccolta ce ne sono 365 e sono il tipo di danza più
numeroso.
Stamattina, ancora in pigiama, accendo
la tele mentre faccio colazione e vedo che è appena cominciata su
Rai 3 una commedia teatrale. “che strano – di solito a quest'ora
ci sono i gruppi di giornalisti che se la raccontano sui fatti
tragici della settimana, oppure danno dei bei film di trenta
quarant'anni fa”.
E' per la morte di Luca De Filippo che
trasmettono questa commedia“Gli esami non finiscono mai!”. Padre Eduardo e figlio lavorano.
Sono molto ignorante in fatto di
teatro. Poco ho visto e poco conosco, ma è un mese che frequento un
corso di teatro per adulti amatori e così sono incuriosita.
Sulla scena, vestito con un improbabile
abito grigio chiaro senza tempo, sta parlando Eduardo che interpreta
Guglielmo Speranza.
Seguo la vicenda. Il figlio Luca
interpreta Furio, la spina. E' l'amico di sempre di Guglielmo.
Non vi sto a raccontare la vicenda. La
trovate.
Invece devo ringraziare la Rai di aver
dato questo “pezzo” di commedia così che ho riflettuto su alcune
cose, anche se il ringraziamento si è per forza tramutato in un
sentimento di amarezza. Trasmettono solo il primo
atto!!!!! Ore 8 di sabato mattina e solo il primo atto!
Ecco come gli importa ai nostri
programmisti culturali la cosa!
Timbratura di cartellino, come la
maggior parte delle cose che hanno a che fare con una cultura che non
è più alla ribalta del set contemporaneo.
Che si parli di teatro, cinema, musica
e letteratura, tutto ciò che non appartiene al business commerciale
di oggi è assolutamente dimenticato.
Qualcuno in questi giorni di dramma
parigino, di dramma contro il nostro modo di vivere occidentale, va
dicendo che la cultura dovrà essere ciò che ci salverà!!!
Questo brano fu composto da Ruaíri
Dall Ó Catháin (c.1570-1650), arpista irlandese che passò molto
tempo della sua vita in Scozia. Il brano fu composto nel 1603 quando
l'arpista era in visita al Catello di Englinton in una occasione
particolare.
Si legge nel libro di E. Bunting del
1840 che Lady Eglinton, non sapendo del rango aristocratico
dell'arpista Blind Rory O Kane (nome inglese dell'arpista), gli fece
un affronto chiedendogli in maniera perentoria di suonare.
L'arpista rifiutò e offeso lasciò il
castello. La nobile signora, una volta conosciuto chi egli fosse e
saputo del suo nobile lignaggio, cercò prontamente una
riconciliazione.
Accettando le sue scuse l'arpista
compose per l'occasione questo brano che divenne ben presto famoso in
tutta la Scozia.
La Slip jig è una danza irlandese
in 9/8 tempo che si balla con le Soft Shoes, ovvero le scarpe
morbide, che non fanno rumore. E' danzata da donne. Ha un carattere
delicato e allo stesso tempo solenne.
Nell'hinterland milanese c'è un bravo artigiano che si occupa di fare cappe da trasporto per arpa: Rosario Cavagna della Gizeta!
L'ho incontrato proprio giovedì scorso accompagnando il mio amico Padre Marco a ritirare la cappa per la sua Donegal della Salvi.
Rosario ha un bel laboratorio attrezzato e soprattutto ama il proprio lavoro. Ci ha raccontato che produce le cappe per vari strumenti musicali antichi e moderni e per strumenti medici di precisione, cercando di venire incontro alle esigenze personali di ciascun cliente. Ogni volta che trova un nuovo dispositivo o un buon suggerimento lo utilizza per migliorare i successivi modelli.
Testuali parole di Rosario “si può sempre far di meglio!!”
Questo è un ottimo biglietto da visita. Non si deve mai pensare di “essere arrivati” e poter “vivere di rendita”, è importante cercare sempre di migliorare i propri prodotti ascoltando suggerimenti e critiche dei clienti.
L'idea di questo incontro musicale e narrativo con Mara Galassi è nato in maniera del tutto fortuita.
In occasione del suo concerto a Chiari quest'inverno andai in compagnia di Marisa Finazzi, allenatrice dell'Ateltica Romanese. Marisa Finazzi a Romano di Lombardia è molto conosciuta, perchè ha da sempre organizzato, oltre che nell'ambito sportivo, anche in ambito musicale, manifestazioni dove al centro ci sono i ragazzi. L'associazione "Musica e Rumori" che fa capo a Marisa, ha da qualche anno il compito di portare la musica popolare e dei giovani negli appuntamenti significativi della cittadina.
Alla fine del concerto quando andammo a salutarla scoprimmo che Romano di Lombardia, dove abito anch'io da 10 anni, ha costituito una parte importante della vita di Mara. Suo padre Virgilio, piccolino ebbe la sua balia di latte proprio qui Romano e la nutrice divenne la sua seconda mamma.
Hogarth was
internationally famous for his moralistic prints of low life (the
best known of which formed the series 'The
Rake's Progress)',
but he was also undoubtedly Britain's finest 18th century painter
This
splendid portrait of a harpist 'in action' enlivens the walls of
Aberdeen City Art gallery. A wonderful sense of movement is conveyed
by the sketch-like quality of the painting.
The
harp is here being played by David
Lewis,
the blind harpist to George II and one of a group of Welsh harpists
who worked in London in the middle of the 18th century - amongst whom
John Parry (the most famous) and Williams Williams were also blind.
The instrument rests on the left shoulder as was traditional for the
Welsh triple harp.
Hogarth
worked in similar London circles to those frequented by the composer
Handel, his older contemporary. Both were involved with the theatre
and spent time working for the Foundling Hospital charity (Hogarth
was a founding governor and exhibited his pictures there, while
Handel gave benefit performances of his works in the chapel). The
artist and the composer also both enjoyed royal patronage.
Handel's Concerto
for the Harp was
written in 1736 for performance in Covent Garden Theatre, and the
instrument pictured here would have been similar to the one the
composer wrote for.
Rebecca,
di otto anni suona Madam Cole di O'Carolan.
Questo
brano fu scritto da Carolan per celebrare le nozze di Jane Saunderson
a John Cole. E' un brano tra quelli di O'Carolan che rispecchia il
suo amore per la musica colta dell'epoca.
Dal sol levante una ragazzina bravissima!!!!
Vi consiglio di ascoltarla anche mentre suona il piano e mentre accompagna col piano Hayden, piccolo violoncellista in erba!!!
Museo del Novecento Milano -
18 settembre 2015 – ore 17,30
In occasione degli appuntamenti
dedicati al compositore Luciano Chailly organizzati da Maddalena
Novati di NoMus presso il Museo del Novecento di Milano, ho raccolto
informazioni e notizie sui brani che il compositore ha dedicato
all'arpa.
Nel concerto al quale prenderò parte
insieme a Cecilia Chailly e il tenore Marcello Nardis, ho preparato
Improvvisazione n.4 per arpa sola e le tre liriche latine per
tenore e arpa.
L'improvvisazione per arpa reca la data
1966 e fu scritta da Luciano Chailly nel periodo in cui viveva a Roma
come direttore dei programmi musicali alla RAI.
In quegli anni era attivissima Clelia
Gatti Aldrovandi, famosa concertista d'arpa, e lo spartito è
dedicato a lei.
L'arpa poi entra nella vita di Luciano
Chailly in maniera per così dire più “famigliare”, perché la
figlia Cecilia diventa allieva d'arpa e si diplomerà poi a Milano.
Ecco che le tre liriche latine
per tenore e arpa scritte nel 1972 sono quindi già dedicate a lei.
Il materiale musicale delle tre liriche
è ampiamente mutuato dall'improvvisazione. Passi tematici
dell'improvvisazione n.4 fanno da trama alle frasi di Ovidio che il
Tenore intesse sopra con una scrittura melodica non sempre facile.
Sempre per arpa sola, scritto nel 1982
c'è Psicogrammi. Brano di più impegnativo dove l'arpa suona
aiutata da archetti e vari espedienti sonori che creano un vero
tessuto drammatico.
Potete trovare un'ottima
interpretazione su You Tube interpretata dall'arpista Claudia Zanini.
L'ultimo brano per arpa sola è del
1995: Varianti sulla scala enigmatica.
E' inedito e l'ha dedicato a Cecilia
che lo suona in un suo Cd Le mie corde che
è anchel'unico brano
non di sua composizione della raccolta.
Negli anni '80 c'è poi una
composizione orchestrale in cui l'arpa fa da protagonista. Sono le
Newton-Variazioni, un omaggio al grande scienziato inglese.
Si trattava di variazioni eccentriche
col tema della sorgente di luce interpretato dall'arpa. Dopo il
successo dell'esecuzione alla Elizabeth-Hall di Londra vollero il
pezzo alla RAI di Napoli e all'Angelicum di Milano.
In entrambe le esecuzioni l'arpa
solista fu la figlia Cecilia che a Milano fu diretta da lui stesso.
Nel programma del concerto del 18
settembre ho accostato ai brani di Luciano Chailly altri due brani di
compositori del '900.
Di Adone Zecchi Trittico per arpa
e di Roberto Lupi Partita per arpa.
Ho scelto di metterle in ordine di
composizione. Si ascolta così un brano di Zecchi del 1926 strutturato a frasi molto regolari nel quale usa una armonia tra l'arcaico e
l'impressionista. Sembra musica di scena.
La suite di Lupi invece è un puro
ritorno al passato. Si legge che il materiale sonoro è preso da non
ben definite intavolature per liuto del XVII secolo. La scrittura
sembra davvero quella del seicento, ma la posizione molto lata della
maggior parte degli accordi tipica di Lupi, rende l'esecuzione non semplice. Al contrario di ciò che si faceva in quell'epoca
per liuto, in cui il gusto e la capacità di fiorire era lasciata
all'esecutore, nella parte per arpa si trovano nel dettaglio le
sfumature e le dinamiche. Niente è lasciato all'estro dell'esecutore
come era consuetudine fare dai compositori nel 1942.
Potete trovare informazioni riguardo
agli appuntamenti passati e i prossimi dedicati a Chailly sul sito di
NoMus, associazione musicale e centro studi e ricerche sulla musica
del ’900 e contemporanea.