sabato 19 marzo 2011

Vita dura per i Bardi irlandesi!!!!




Nell'intervista con Emanuela Degli Esposti alla domanda se l'arpa sia anche uno strumento adatto agli amatori la sua risposta è stata " Certamente.. Spero che I “bardi” moderni si moltiplichino."
Naturalmente è una risposta scherzosa che vuol significare che ognuno può iniziare a suonare l'arpa a qualunque età e averne un gran divertimento, ma il termine Bardi è tutt'altro che indice del suonare per diletto. Si, il diletto era dei nobili che ospitavano questi poeti musicisti, ma, in alcuni periodi della storia, i Bardi erano assurti a ruolo di depositari della cultura e delle tradizioni del popolo irlandese tanto da essere perseguitati dai popoli invasori che quella cultura volevano distruggere.


Gli arpisti irlandesi cominciarono ad essere uccisi dopo l'invasione Anglo-Normanna nel 12° secolo. Gli invasori volevano distruggere il vecchio sistema culturale. I re irlandesi avevano sempre il loro arpista personale di cui avevano un'alta considerazione e che era il depositario della memoria e della testimonianza delle gesta della casata di apparteneza. In seguito, i Bardi, perseguitati dagli inglesi, divennero musicisti iteneranti che si spostavano nelle varie corti, fino a che, nel 1603, la Regina Elisabetta promulgò un decreto che metteva al bando tutti gli arpisti irlandesi considerati spie, imprigionandoli, uccidendoli e bruciando le loro arpe. Ma la cosa strana è che anche gli inglesi amavano gli arpisti irlandesi e spesso li ingaggiavano per suonare alle loro feste così che alcuni furono accolti e protetti da loro. Persino la Regina Elisabetta ne aveva uno personale!
Con Oliver Cromwell la persecuzione fu più violenta, ma la tradizione arpistica non morì del tutto e si trascinò fino alla fine del 1700.
Succedeva che periodicamente gli arpisti più importanti e quotati si riunissero in incontri musicali dove si sfidavano a "colpi di note". Nell'ultimo grande incontro, che si tenne a Belfast nel 1792, ci fu la partecipazione in veste di storico musicale di Edward Bunting il quale, come vi ho già raccontato, trascrisse molto materiale musicale e notizie sull'arte musicale di questi arpistici storici.
Tra questi ci fu solo un'arpista donna, Rose Mooney, e molti dei partecipanti erano cechi, ma di questi aspetti ne parleremo prossimamente.
Detto questo dobbiamo essere contenti che la riscoperta di questa tradizione ci permette oggi di suonare le melodie a noi pervenute in un clima completamente diverso e "dillettarci" con tale pratica.


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