Quando si desidera imparare a suonare uno strumento si vorrebbe subito raggiungere la meta di "strimpellare" in poco tempo qualche motivetto conosciuto. Dopo aver acquistato lo strumento, forti della grande emozione per averlo finalmente tra le mani, sentiamo crescere l'impazienza e andiamo alla ricerca di un metodo semplice, efficace e immediato che ci sveli in pochissimo tempo i trucchi più efficaci per domare le corde.
Sappiamo tutti che gli slogan "imparare a suonare in 24 ore" non possono essere veritieri, ma … chissà, forse non in 24, non in 48, forse in quindici giorni riusciremo a imparare tutto ciò che ci serve per divertirci sul nostro nuovo strumento...!
Un poco di pazienza è indispensabile per apprendere la giusta dose di "tecnica" di base, senza per questo dover perdere l'entusiasmo iniziale.
I metodi didattici di una volta, dove fiumi di pagine di scale, arpeggi e note tutte uguali occupavano tre quarti del libro prima di arrivare al tanto desiderato primo brano musicale sono sempre meno usati.
Molti sono i metodi per arpa celtica che sono stati editi negli ultimi dieci anni. Alcuni derivano dall'esperienza della didattica classica, altri sono più immediati e accolgono la prassi popolare dell'imitazione, ma la maggior parte di essi cerca di dare stimoli musicali sin dalle prime lezioni. Naturalmente avere un insegnante che accompagna i nostri primi "passi" sulle corde ci rende le cose più semplici, ma non è detto che sperimentare da soli non porti a buoni risultati.
Nonostante tutto, la famigerata tecnica, sia che si impari da autodidatti o che si abbia un insegnate a portata di mano, rimane spesso lo spauracchio di tutti.
Prendiamo un atleta che si allena per la corsa agli ostacoli, o un canoista che ha in previsione una gara estiva lungo il corso dell'Adda (chi lo sa se l'Adda è altrettanto navigabile del Tamigi…) di sicuro i due atleti non si butteranno nella gara senza un efficace riscaldamento muscolare. Ecco allora che la tecnica per un musicista ha lo stesso valore che per l'atleta: riscaldare i muscoli della mani e del corpo prima di affrontare la performance.
E se questo vale per i professionisti in procinto di affrontare il palcoscenico, a maggior ragione una giusta dose di esercizio tecnico serve a chiunque vuol mettere in moto le proprie dita sulle corde.
C'è la tecnica di base che ci permette di imparare e rendere fluido un nuovo movimento, e c'è la tecnica che ci permette di mantenere elasticità alle nostre dita già esperte.
E per finire, visto i tempi che ….corrono, corrrono… e come corrono, e il poco tempo che ci rimane a disposizione per suonare, rispondere al telefono, spostarci in auto, fare la spesa, salutare gli amici via e-mail, ricordarci dei complenni dei parenti più stretti, preparare le cartelle ai figli, fare il cambio d'olio del motore se no prima o poi si fonde…. e tutto il resto, non è assolutamente sensato passare ore e ore a fare tecnica. Tutto deve essere calibrato rispetto ai nostri obbiettivi e alle nostre capacità e, con un pizzico di organizzazione e inventiva, si riuscirà sicuramente a trovare il giusto rapporto tra le cose.
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