venerdì 11 marzo 2011

3 - Stretching per le dita: la tecnica di base


 Hal Benson nel suo libro "L'arpa Celtica" a pagina 77 dice a proposito della tecnica e della produzione del suono: "Un buon risultato si può dire raggiunto quando il movimento delle dita risulterà fluido e morbido, quando il suono prodotto sarà limpido e vibrante e, infine, quando tutto questo avverrà senza che la mente produca pensieri di sorta…" Questi concetti mi servono per parlare della tecnica di base a cui facevo riferimento nel precedente post.
Per iniziare a suonare un qualsiasi strumento è necessaria una giusta dose di umiltà e pazienza che consenta di non correre per voler apprendere il più possibile in poco tempo. Come ho più volte già detto, i movimenti delle dita, dei polsi, delle mani, e di tutto il corpo devono diventare familiari e automatici, e lo diventeranno solo ripetendo molte volte gli stessi passaggi per un certo periodo.
Di ogni nuovo passaggio tecnico si apprende prima il meccanismo di base interiorizzando ogni singolo movimento e controllandolo con la mente e poi diventa piano piano automatico e "abituale" ripetendolo più volte. E' sicuramente la scoperta dell'acqua calda, ma volente o nolente non esiste altro metodo.

I passaggi tecnici di fondamentali all'arpa sono questi.
1) Apprendere la tecnica del pizzico di ciascun dito: il pollice pizzica la corda chiudendo l'articolazione della falange verso l'indice e le altre tre dita chiudono le articolazioni verso il palmo della mano.
Alcune scuole usano chiudere le articolazioni delle dita di fronte alle corde, altre invece impostano la mano facendo tenere il polpastrello leggermente in sbieco sulla corda e chiudendo le dita con un movimento verso la tavola armonica. Il primo movimento ricorda quello che si sua con le unghie che pizzicano le corde di metallo.
Il Secondo è identico a quello che si usa sull'arpa classica.
2) Raggiungere la padronanza delle distanze dei vari intervalli usando le diteggiature più adeguate.
3) Ottenere indipendenza di movimento tra le dita e tra le due mani.
L'indipendenza delle due mani appartiene già ad uno stadio più avanzato.
Qualunque movimento tecnico, anche ripetitivo, deve essere comunque fissato nella mente come una melodia. Ripetere formule tecniche senza che il nostro orecchio ne sia coinvolto farà sviluppare solo un "una bella ginnastica", ma rimarrà sempre molto lontano dal movimento fluido musicale che si vuole ottenere.
La didattica dell'arpa classica utilizzata solitamente nelle accademie richiede un apprendimento iniziale molto tecnico. Persino il metodo Grossi, che alterna alla tecnica piccoli studietti, rimane ancora molto legato al fatto che il principiante abbia la pazienza di suonare per molti mesi solo tecnica. Oggi numerosi insegnanti illuminati preferiscono affiancare brevi brani musicali molto semplici ai primi pasaggi tecnici ottenendo il beneficio di non far perdere entusiasmo all'allievo.
Ma la "ginnastica/Tecnica" sarà comunque indispensabile. Se l'allievo sarà paziente e ripeterà più volte il medesimo esercizio con un ritmo regolare, partendo da un tempo lento e via via velocizzandolo, in un periodo più breve di quanto si immagini, fisserà nei muscoli delle sue dita indelebilmente il movimento e con soddisfazione si sentirà padrone delle corde.

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