giovedì 8 ottobre 2015

Una domenica 11 ottobre ricca di lavoro!!!




Capitano giornate in cui noi musicisti siamo molto richiesti e questo 11 ottobre (domenica) pare che sia un giorno di quelli.

L'unico problema, oggi come oggi, è capire se guadagni di più a lavorare o a stare fermo sul divano risparmiando energia e molto altro.
Vi racconto!

Non farò nomi e cognomi come nei film: i luoghi e le persone se coincidono con la realtà sono puramente casuali.

(Attenzione: Nuvoletta sta per ciò che uno pensa e l'altro lo capisce dallo sguardo. Si chiama comunicazione non verbale)


Prima offerta
Un'organizzatrice di concerti molto esperta ha predisposto, nell'ambito di importanti mega eventi a Milano, un sottofondo musicale in un bel palazzo dove si parla di antichi ristori.

Predisposto da mesi, ma all'ultimo momento i musicisti non possono andare. Un imprevisto.

Mi dice così a bruciapelo “Sei libera domenica 11 ottobre?”...

...Penso “Se rispondo si poi, non sapendo che mi propone, che scusa prendo? ...” Dico “non mi ricordo, devo vedere l'agenda!” (anche se non sono ancora presidente degli stati Uniti, in fondo un minimo d'impegni li posso avere anch'io)

“Dimmi, se posso ti faccio sapere”

“verresti a fare un breve intervento con l'arpina...?” così, così, niente di impegnativo...”

...Voi avete sentito parlare di compenso? Io no.
Cosa faccio? Lo chiedo? Ma, si dai! In fondo ho già girato la boa dei cinquanta ed è trent'anni che suono, professionalmente non faccio proprio schifo, mi devo guadagnare da vivere con la musica. Quasi quasi glielo chiedo!

“ E' previsto un rimborso spese?”
risposta “ma... forse riesco a darti qualcosa” ma lo dice molto sottovoce e con uno sguardo di supplica. Nuvoletta - Su dai, vedi che sono a bolletta anch'io... perché premi questo tasto doloroso..in fondo ti diverti a suonare...e che vuoi che sia...

Allora dico “guarda, ti faccio sapere in base all'agenda. Domani ti chiamo.”

L'organizzatrice è una professionista in pensione che ama organizzare concerti anche in luoghi importanti e non ha disponibilità di soldi. Non so cosa dire...

Seconda offerta

Quando si suona per beneficenza, mai invitare persone estranee alla beneficenza stessa!!

Finito il concerto (per beneficenza in un ospedale) arriva un Signore molto autorevole e sembra anche importante. Ha uno sguardo scintillante. Pare proprio che il mio concerto sia stato per lui una rivelazione.

“Signora, vorrei chiederle se domenica 11 fosse libera per venire a suonare all'inaugurazione della Fiera …. Sarebbe molto bello poter offrire ai nostri clienti una musica suonata da lei come accoglienza. Si tratterebbe di suonare un'oretta.”

Il mio sesto senso mi dice: attenzione...vai coi piedi di piombo.

“la ringrazio per l'offerta, ma devo verificare di non avere già impegno. Nuvoletta – intanto vediamo dove, come e ...quanto!”

“Dove si svolge la fiera?”
“E' uno spazio molto bello, ingresso a vetri molto ampio. Ci sarà molta gente” dice lui

“ma è sicuro che il suono di un'arpa si sentirà? Se ci sono centinai di persone e lo spazio è molto ampio forse bisognerà amplificare” dico io. Lo sguardo del signore si fa strano. Nuvoletta Ho messo una pulce dove non dovevo? La faccio difficile?

Notate che il concerto di beneficenza si era tenuto in uno spazio grande due volte la sala di casa vostra e lui l'arpa l'ha sentita per la prima volta in quel momento.

Mi potrete dire: “ma a te che t'importa se non si sente. Lui organizza, tu gliel'hai detto e quindi beccati il concerto e non ci pensare”.

Tranquilli. Io questo film l'ho già visto molte volte. Ti sentono a casa. Ti vogliono in un salone dei ricevimenti dove ci stanno 800 persone e poi quando ci vai senza amplificazione ti guardano storto e sopratutto quando ti devono pagare ti fanno capire che si sentono fregati. Ma mai che ti ascoltano prima!!!

Mi conviene prendere tempo, penso. Intanto ancora non si parla di compenso...

Dico “ se non posso io magari le darò il numero di una collega che abita vicino...”

Allora finalmente mi dice “si ma allora bisogna che sappia cosa mi verrà a costare”...

Nuvoletta – ma solo perché lo dico ad un collega?... e se vengo io dovevo venire gratis? Perché qui ho suonato per beneficenza?...ma che ...”

Rispondo “si, ha ragione. Il compenso potrebbe essere di 200 euro”

Mi dice “ si ma dovrebbe suonare solo un ora...”

Nuvoletta – caspita questa qui come costa?...

Nuvoletta – ci risiamo, ora mi tocca giustificare perché sono così cara...prendo tempo e faccio la gnorri. E si che ho detto 200 che avrei dovuto dirgli 300 per non rimetterci...
Non ho voglia di spiegare che suonare un'ora ad un ricevimento (poi da una sono sempre due o tre le ore...) non è come fare un ora di pulizie in casa, o fare un'ora di ripetizione di italiano ad un ragazzo delle medie... spiegare che se non mi vuoi pagare perché suono (che in fondo mi diverto) vorrai almeno pagarmi la benzina (100 km andata e ritorno), le corde che di media consumo per un concerto sono tre o quattro per un costo medio di 60 euro, che a parte l'ora di suonare devo essere lì un'ora prima per posizionare l'arpa e accordare e partirò da casa due ore prima... e tornerò a casa e l'impegno, se va bene mi terrà impegnata 5 o 6 ore?...
E spiegare che un concerto non lo posso fare tutti i giorni, uno al mattino e uno al pomeriggio, ma per poterlo fare devo mantenermi in esercizio tutti i giorni... e che per vivere devo pagare la luce e il gas come voi che non suonate e bla bla bla bla....

No non dico nulla. “le farò sapere entro due giorni se sono libera..Grazie!”
Scambio di indirizzi mail e numero di cell e poi vediamo.

Vado a casa e vedo il sito della fiera. Mega spazi, un sacco di eventi e un sacco di gente.

Lascia perdere. “Gentile ...la ringrazio per l'invito, ma purtroppo ho già un impegno”.
Le 200 euro erano poi lorde...ammesso che riuscissero a pagarmi così tanto..!

Terza offerta
Ah,  questa è la migliore delle tre!!!
E' successo ad una mia collega.

Conosce l'organizzatore di appuntamenti culturali della cittadina dove abita.
E' un personaggio cittadino di una certa importanza. Professionista in pensione. Da anni si diletta ad organizzare incontri dove legge, anche con gusto, le memorie storiche del posto. Ha un supporto di molti soci (...a titolo gratuito?..) che lo seguono. Tra una lettura e l'altra spesso fa suonare qualcuno del paese.
La mia collega arpista professionista per caso partecipa ad una serata come spettatrice e da una mano per accogliere un ospite ed ecco che scatta l'opportunità. Si passa dal lei al tu!...

Mentre è lì durante le prove Giuseppe (nome di fantasia per l'organizzatore ;-) la guarda e gli dice.
“Domenica 11 cosa fai, sei libera? Organizzo un evento culturale e potresti suonare qualcosa prima della lettura, solo pochi minuti. Tre brevi interventi!”

...Nuvoletta della collega – ma tu hai sentito parlare di soldi?... cos'è, una proposta di passare un po' del mio tempo libero con loro suonando visto che abitiamo nella stessa città?

Il Giuseppe non ha chiesto “per favore potresti venire a suonare gratis per noi.”

No! Dava già per scontato che visto che uno suona e abita lì non si vede perché non debba prestare la sua abilità alla gratis.

Sapete che ha detto la mia collega?

“Devo vedere, perché ho un altro impegno e non so se posso spostarlo. Domani ti faccio sapere”.


Ultima Nuvoletta – ma se io incontro un idraulico e gli do del tu, e ci bevo il caffè insieme allora potrò chiedergli se domenica 11 ottobre è libero per venire da me a sistemarmi il lavandino che perde!!!
Ottima idea! Devo provarci anch'io!





1 commento:

Anonimo ha detto...

..E C'HAI RAGIONE, ROSANGELA!!!
Ragione da vendere!!!
Ma che si credono, possibile che quando si tratta di arte, una professionista non debba essere riconosciuta? Hai tanti anni di studio, lavoro e fatica alle spalle, li vogliamo considerare? Musicisti preparati e seri li trovano dietro a tutti gli angoli? E' questione di rispetto, di dignità!!
Dallo psicanalista si pagano pure le sedute alle quali non si partecipa, e di certo ci si deve pure scusare (e capace che ti fa pure il cazziatone!!)...
La tua competenza e abilità hanno un valore; una prestazione professionale, in qualsiasi altro campo, non sarebbe nemmeno ipotizzabile senza adeguato compenso, perché quando si tratta di musica diventa una specie di festa della tarantella dove siamo "tutti di compa" e via...?
Gente ignorante che non merita prestazioni di livello, alla fiera (di Mastr'Andrè...) ci chiamino il figlio del vicino che ha appena imparato a strimpellare la chitarra....!!
Un abbraccio forte
Nicoletta