martedì 12 giugno 2012

Rossini e la piccola Clio!



Ho potuto inaugurare la mia nuova arpa Clio della Camac in concerto il 3 giugno scorso e sono molto soddisfatta.

Il concerto della Banda Civica era dedicato alle giornate milanesi del Papa e si è svolto nella Palazzina Liberty a Milano, attuale sede della Civica Orchestra di fiati di Milano.

Nel programma, scelto dal Maestro Stefano Martinotti, c'erano anche due brani di musica da camera che ho suonato in duo con la mia collega flautista Emanuela Medea.
Con lei ho suonato la celebre Meditazione sul preludio di Bach di Charles Gounod (Ave Maria) e Andante con variazioni di G. Rossini.


La piccola Sonata di Rossini per arpa sola ha completato l'intervento solistico.
Sono tre paginette di musica che Rossini scrisse come musica d'occasione. L'impronta del frizzante compositore pesarese risalta comunque in così poche battute.

Il suono della Clio a tavola stretta è l'ideale per questo genere di repertorio, perché assomiglia molto alle arpe usate all'epoca. La cordiera poi molto morbida e calibrata rende i passaggi virtuosistici molto facili. La sorpresa più grande è stata quella che, nonostante l'arpa sia più piccola delle arpe a pedali che oggi vanno per la maggiore, ha un suono che corre e si sente benissimo anche in una media sala da concerto.
I bassi poi, essendo molto puliti e chiari fanno ben risaltare alcuni passaggi che spesso risultano confusi su arpe più grandi.

Non mi resta che lasciarvi ascoltare il risultato.
Un grazie a Filippo Italiano per le riprese e il montaggio e a Paolo Ruzza per la registrazione audio.



4 commenti:

Marco ha detto...

Finalmente un'arpa a pedali che suona come un'arpa e non come un pianoforte!

Suono magnifico, pieno e rotondo nei bassi senza essere cupo e roboante e brillante nei medi e negli acuti.

Complimenti per la scelta, ma chi te l'ha consigliata? :-))

Eccellente anche l'esecuzione. Rossini anche nelle sue composizioni "minori" ha sempre una marcia in più.

Congratulazioni!

P. Marco

harpo ha detto...

Eh, si, è stato amore a prima vista.
Ho visto l'arpetta e ho cominciato ad accordarla e da lì non l'ho più lasciata.
Certo, due orecchie buone (oltre alle mie) erano lì nei paraggi e hanno colto il bellissimo suono. ;-))

Michele ha detto...

io ho un arpa diana molto bella per cartà ma molto pesante,e io pensavo di prendere anche una clio (larga o stretta è uguale) per orchestra,me la consigliate?

harpo ha detto...

Gentile Michele,
non vorrei che si scambiassero i miei pareri personali per promo alle varie ditte di arpe.
Non è il mio obiettivo, ne ho mai preso percentuali sulle vendite in caso qualche mia allieva abbia comprato questa o quell'arpa. Mi capitò una volta sola quando avevo 21 anni: dopo l'acquisto di un'arpa da parte di una mia allieva ricevetti un assegno di 500.000 lire. Non sapendo a che titolo mi fosse arrivato chiamai la ditta che mi spiegò. Rimasi male. Comprai diversi metodi e musica che servirono alle mie allieve negli studi.

So che c'è una pratica molto diffusa da parte di alcune ditta di riconoscere altissime percentuali all'insegnante che fa acquistare particolari modelli alle proprie allieve. Questo non lo trovo onesto. Poi con gli alti prezzi delle arpe a pedali, che le famiglie devono sborsare per dare ai figli che studiano uno strumento, sarebbe più logico fare gli sconti a loro. Le insegnati sono pagate per fare le insegnanti e non i rivenditori di arpe!...
A parte questo discorso che forse non era del tutto in tema con la tua richiesta, ti suggerirei di andare a provare tu stesso i modelli che ti incuriosiscono per sentire come suonano. Magari portandoti un amico musicista con le orecchie buone che ti ascolti e ti aiuti nella scelta.Se poi è anche arpista meglio, così suonerà per te! Diverso è sentire l'arpa mentre la suoni dall'ascoltarla a tre,5 10 metri di distanza.
Come tu saprai benissimo, al di là del modello e della marca, ogni arpa è unica e va provata.
Per ciò che riguarda la tavola larga o stretta ho il sospetto che la tavola larga in sè non amplifichi il suono, perchè la parte eccedente alla cassa armonica non vibra e non diffonde di più il suono. Sono sicura che sia ormai solo una questione di estetica: più l'arpa è grande e più dà l'impressione che abbia maggior potenza. Non è così! Ci sono arpe piccole e sonore e arpe grandi e sorde: e viceversa!!!!

Controlla invece l'estensione. La piccola Clio 44 corde non ha le ultime tre note nel basso (mi, re, do) che alle volte, sia nelle parti d'orchestra che nei brani del repertorio arpistico si usano.
E' anche vero che queste tre note molte volte nelle grandi arpe hanno un timbro che si impasta e quindi risultano inudibili.
Sulla piccola Clio 44 corde ho ovviato alla mancanza spostando all'ottava sopra il passaggio ed funzionava.
La differenza di peso e di altezza (da 30 a 40 e più kg- l'altezza tra 170 e 189, 190) si riversa soprattutto sulla fatica fisica e l'ingombro negli spostamenti ma non è altrettanto commisurata al risultato sonoro.

Un ultima cosa: se devi fare dei concorsi in Italia, tieni presente che ci sono le cosiddette scuderie e se nella commissione sono contrarie alla marca della tua arpa....
Pare anche le insegnanti di scuderia dicano ai genitori che per fare un diploma sia necessario avere un determinato modello.....

Fai finta che non ti ho detto nulla...

comunque vai a provare l'arpa che ti incuriosisce e poi scegli!!!!

Un saluto e un in bocca al lupo!
Rosangela