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giovedì 29 dicembre 2011

An Imperfect Carol




Da Deborah uno sketch simpatico e un po' pazzerello.


Deborah Henson-Conant and Katya Herman celebrate Christmas Eve as musical elves in the Christmas Grotto, playing a Calypso version of "Joy to the World.


Buon Anno Nuovo a Tutti!

mercoledì 14 dicembre 2011

Incanti D'arpe e il loro Cd My Dancing Harp



Intervistai Sara Simari tra le prime persone quando iniziai a tenere questo blog arpistico e oggi con lei faccio un chiacchierata sulla produzione del Cd My Dancing Harp che vede protagonisti i componenti dell'ensemble Incanti D'Arpe. Sara ci racconta la genesi e gli scopi di questa esperienza con gli allievi del Conservatorio "F. Torrefranca" di Vibo Valentia. 


venerdì 9 dicembre 2011

Concerto per il 117° Anniversario della fondazione del Touring Club Italiano


La Civica Orchestra di fiati in un concerto estivo
23 luglio 2010 Villa Reale Milano

Come ormai succede da parecchi anni la Civica Orchestra a Fiati del Comune di Milano e il Touring Club offrono agli abbonati il tradizionale concerto al Teatro Dal Verme.
Quest'anno le musiche scelte faranno il giro del mondo.

L'Orchestra si esibirà sotto la direzione del Maestro Leonardo Laserra Ingrosso, direttore stabile della Banda Nazionale della Finanza, e il repertorio scelto è di gran varietà. Musica per evocare molti luoghi e  diversi caratteri culturali del mondo.

A me è venuta un'idea visto che l'arpa era già in organico per l'elegante Pomp and Circustance di Elgar. Ricordiamo tutti le cartoline delle vedute italiane che si alternavano sopra le note dell'arpa negli Intervalli Televisivi della Vecchia e Gloriosa RAI? Allora, quale migliore occasione farli ascoltare ai soci Touring sul finire dell'anno dei festeggiamenti d'Italia.

sabato 3 dicembre 2011

Le orchestre D'arpe 2



Orchestre d'arpe classiche e orchestre d'arpe celtiche.

La grande differenza tra i due gruppi è il diverso approccio nella preparazione e nel repertorio. Le orchestre d'arpe classiche nascono, come dicevo, all'interno di Istituzioni musicali piuttosto grandi, dove sono numerosi gli studenti ed è quindi possibile attingere ad un ampio vivaio. Lo spirito che anima questi ensemble è quello di dare la possibilità agli studenti arpisti di suonare insieme, cosa non sempre facile e scontata per strumenti polifonici e così particolari come l'arpa. Il repertorio è costruito per lo più su trascrizioni che le insegnanti devono adattare al grado di competenza raggiunto da ciascun componente. Non è per niente facile trovare gli equilibri giusti facendo suonare tutte quelle "corde" insieme. Alcuni compositori contemporanei si stanno cimentando per scrivere brani originali.


lunedì 28 novembre 2011

The Irish Harp Today

 
Ho risassunto lo scritto che Janet Harbison discusse in occasione della Conferenza tenuta nell'aprile 2003 presso University of Ulster, Coleraine che si occupava di Education in Traditional Music

The Irish Harp Today
Nel suo discorso, Janet Harbison, spiega cosa s'intende per tradizionale (Tradizionale irlandese) e cosa un musicista tradizionale deve saper fare. Tutto ciò viene adattato ed esteso ai suonatori d'arpa che hanno maggiori possibilità di tutti gli altri strumentisti tradizionali.

L'obbiettivo di quest'analisi e della creazione di questo percorso per gradi attraverso le capacità richieste ad un arpista tradizionale, getta le basi per una vera scuola d'arpa irlandese che aiuti gli insegnanti tradizionali a superare il proprio pensiero e metodo per creare un pensiero e un metodo unici per tutti.

sabato 26 novembre 2011

We Wish You a Merry Christmas all'arpa



Un anticipo del Natale per chi vuole prepararsi con una musica a tema.
We Wish You a Merry Christmas (Auguri di buon Natale) è un tradizionale canto natalizio risalente al XVI secolo dall'Ovest dell'Inghilterra. (Wikypedia)

Trovate qua sotto lo spartito suonabile sia sull'arpa celtica che quella classica.  Non è un brano facilissimo, anche perché è piuttosto veloce.

Le diteggiature che ho scritto sono per chi suona l'arpa da almeno uno o due anni.
L'accompagnamento è misto: bicordi e un basso che si muove in due punti per moto contrario.

giovedì 24 novembre 2011

Le orchestre D'arpe




Le orchestre mono-strumentali sono gruppi musicali assai strani, assomigliano a branchi di animali che si uniscono in una grande famiglia e si danno una mano per sopravvivere meglio....

Lavoro in orchestra e amo suonare in orchestra. Essere immersa in un gruppo di persone che con i loro strumenti producono tanti suoni diversi tutti insieme è una cosa bellissima.
Anche la musica da camera mi ha sempre appassionato e per anni ho suonato in gruppi assai diversi e interessanti. 

mercoledì 9 novembre 2011

Ma quanto si deve accordare st'arpa???????



Bella domanda!
Tutte le volte che si scorda!

Ma va???

E quando si scorda?....

SEMPRE!!!!!

Zabaleta diceva (l'avevo già scritto da qualche parte, ma repetita iuvant) :
"Gli arpisti passano metà del loro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare stonati!"

mercoledì 2 novembre 2011

Purcell Fairest isle & Rondo con arpa doppia

The Harp Consort in York, 13th July 2011 - Purcell Fairest isle & Rondo 


Con l'arpa doppia...

Buon ascolto! 

giovedì 27 ottobre 2011

Sylvia Woods e il rinnovo del suo sito

 


Breve news per ricordare che Sylvia Woods ha rinnovato la grafica e l'impostazione del suo sito.
E' molto più comodo e intuitivo.
Ci sono molte rubriche interessanti e lo consiglio anche a chi non vuole comprare nulla.
Consultandolo s'impara molto sull'arpa e il suo repertorio.
Nella sezione dedicata Useful Information - About Sylvia trovate la sua storia, il suo back-ground di studi e tutto il suo trascorso professionale.


Nella sezione fun-stuff si possono trovare articoli divertenti e istruttivi, scaricabili gratuitamente.

http://www.harpcenter.com

Buona lettura.

mercoledì 19 ottobre 2011

Ma quest'arpa ha il suono di un pianoforte!...




Questa è la bella sentenza di Sergio, vigile del fuoco in pensione, che mi ha sentito mentre studiavo sulla mia arpa a pedali, qualche giorno fa.

La cosa mi ha fatto riflettere.
Era un po' di tempo che non mi dedicavo allo studio di brani sull'arpa a pedali. Da mesi sto perfezionando un programma di musiche irlandesi sull'arpa a levette dove, grazie ad una morbida cordiera ottengo un suono ricco di armonici. (peccato solo che alcune leve stoppano le corde, ma questo dipende dalla ditta costruttrice che ha sottovalutato la cosa per anni…ma questo è un altro argomento).

Torniamo al suono dell'arpa.

Sono andata a spulciare un vecchio post che avevo scritto qualche anno fa e che potete rileggere nel post precedente: "Il suono di un'arpa".

Sono passati cinque anni da allora e ho qualche nuova idea da proporvi.

il suono di un'arpa


 Arpe Camac modello Bardiche 22/27 corde

Inviato da Harpo il Sab, 11/25/2006

Da cosa dipende il suono di un'arpa?

Primo ingrediente: il legno

Secondo ingrediente: le corde

Terzo ingrediente: le unghie o i polpastrelli.

E' chiaro che, come per tutti gli strumenti di legno, la qualità della materia prima è importante. Vi è anche un altro fattore che determina la differenza di suono tra un'arpa e un'altra ed è l'ampiezza della cassa armonica e il suo spessore.
Qui, per approfondire l'argomento ci vorrebbe l'aiuto di un esperto liutaio che sicuramente interpelleremo per un prossimo post.

Secondo ingrediente è dato dal tipo di materiale con cui sono fatte le corde.

Le corde di metallo hanno un suono più squillante e potente. Vengono suonate con le unghie che diventano dei veri e propri plettri. Le arpe con corde di metallo, dette anche clarsach, sono le dirette discendenti delle antiche arpe medioevali che suonavano insieme alle cornamuse per annunciare l'arrivo degli eserciti in battaglia. Se volete sentirne il suono potete ascoltare alcuni registrazioni sul sito www.clarsach.net

Le corde di budello danno un suono più dolce e tipico delle arpe irlandesi e delle doppie e triple arpe Gallesi derivanti dalle arpe rinascimentali italiane e spagnole.

Le corde di nylon e quelle in carbonio possono sostituire le corde di budello. Sono sicuramente meno sonore ma nettamente meno costose e hanno una durata maggiore.
Sono le corde più adatte per chi inizia a suonare lo strumento.

giovedì 13 ottobre 2011

Alice Giles: grande cura della posizione all'arpa






Ripropongo questo articolo che scrissi nel 2009 sul vecchio blog per introdurre l'argomento postura. Qui parlo dell'arpa a pedali. In un prossimo articolo vedremo le differenze tra l'arpa classica e quella folk.

 Inviato da Harpo il Mer, 01/21/2009

Nel mese di settembre scorso (2009) ho avuto l'opportunità di seguire un breve master con Alice Giles organizzato presso il Conservatorio di Parma. E' stata un'esperienza che mi permesso di conoscere un'arpista tra le più quotate e della quale ho potuto apprezzare la sua grande passione per l'insegnamento. Alices Giles, arpista australiana che vinse il primo premio al concorso "Israels International Harp Contest" nel 1982 all'età di 21 anni, è una concertista di livello internazionale e tiene corsi e master in tutto il mondo. Dalle sue lezioni ho colto un aspetto che lei reputa assai importante: la cura della postura allo strumento.

L'altezza del seggiolino, la distanza dall'arpa dal corpo, l'angolazione dell'appoggio dell'arpa sulla spalla destra e la posizione delle gambe sono studiate nei minimi particolari.
E' indubbio che l'arpa a pedali, considerata la sua grandezza e il suo peso, deve essere tenuta appoggiata alla spalla trovando la postura più comoda possibile affinché non si accentui la fatica nel suonare e non si creino rigidità alla cervicale e alle spalle, dolori muscolari alla schiena e tendiniti ai polsi.

venerdì 23 settembre 2011

Lorenzo Sentimenti, attore, regista, pittore e potenziale arpista!


 


Ricevo ogni tanto delle mail da Lorenzo Sentimenti il quale mi chiede consigli sull'arpa: lo strumento, il repertorio, il metodo di studio.

Di lui potete conoscere la sua attività attraverso il sito del suo teatro. Purtoppo per lui, come per molti artisti di teatro indipendenti sono momenti difficili. (www.fabbricadeisogni.it)
Ma credo di aver capito che Lorenzo non sia un tipo che si abbatte e prosegue la sua battaglia.
Ha due figli e deve fare i conti con la quotidianità come tutti, ma non dimentica che l'uomo non è fatto di solo pane…e come dargli torto. Non è il pane che manca ai più oggi, ma il cuore e l'intelligenza si.

Visto che in una sua recentissima mail mi pone dei quesiti che sono sentiti da molti altri lettori di Blogarpa, pubblico la sua lettera e proverò a rispondere.
Sono bene accetti punti di vista e consigli da parte di lettori interessati. 

Lorenzo mi scrive:
….Mi piace la Sua puntualizzazione sul “docere” fatta a riguardo del libro della signora Bonetti, molto vera.
Adesso avrei una domanda tecnica da sottoporre.

Credo che siano due i modi fondamentali per l'apprendimento della
musica:
Ad orecchio
Attraverso la lettura dello spartito

giovedì 22 settembre 2011

Scozia e Irlanda: un concerto a due arpe

Sabato 17 settembre scorso ho assistito al concerto di Grainne Hambly e William Jackson in scena a Milano presso il Teatrino "La scala delle vita".

Un incontro interessante tra due scuole e due repertori. Il programma del concerto riprendeva i brani del loro cd uscito nel 2009 dal titolo "Gráinne Hambly & William Jackson, Music from Ireland and Scotland".

La sicurezza e la semplicità nel modo di porsi dei due interpreti si è sposata con la grande esperienza nel raccontare attraverso le corde i loro rispettivi punti di vista musicali delle loro scuole tradizionali.

In alcuni brani William Jackson ha suonato il wistle e il bouzouki, mentre la Hambly ha dato una nota di colore con la sua concertina.

La tecnica dei due arpisti è assai diversa e altrettanto il risultato sonoro.

mercoledì 21 settembre 2011

Triona Marshall - un video



 Biografia dal sito personale di Triona Marshall
 http://www.trionamarshall.com

Traveling the world with the Chieftains, for whom she has played since 2003, Triona has fast become one of Irelands foremost harpist

Tríona comes from Portlaoise, Ireland. She started to play the harp at the age seven and initially trained as a classical Harpist. Her studies culminated in the post of principal harpist with the RTE Concert Orchestra which she held for five years. In 2003 she was invited to play as guest harpist for the Chieftains. Since then she has performed solely on the Irish Harp playing with the Chieftains on tours throughout the world including numerous tours of the States, Japan and Australia and many visits to Europe. As a solo performer Triona has given recitals at the BEO Festival in Dublin, at the 9th World Harp Congress, The Edinburgh International Harp festival and the Edinburgh Fringe Festival. She was also invited to join Shaun Davey to perform the music for the Special Olympics Opening Ceremony held in Croke Park, Dublin.

venerdì 9 settembre 2011

Fiorella Bonetti - ARPA Guida metodologica allo studio personale


Il libro è appena uscito: maggio 2011
E' una guida che porta a livello di consapevolezza le fasi dello studio trattandone tutti gli aspetti coinvolti in modo organico ed è dedicato a docenti di conservatorio, studenti e professionisti.
Troppo spesso i docenti, anche di conservatorio, non hanno ricevuto un'istruzione analitica e approfondita del "docere" e molti hanno improvvisato un insegnamento superficiale e frammentario.
Frasi del tipo "studia ancora il passo, che non ti viene!" o "me lo fai sentire la prossima volta…" sono stata ricorrenti nel mio percorso di studi.
Per non parlare dei saggi e concorsi spesso affrontati senza un adeguato supporto tecnico e psicologico.

Il libro è dedicato all'arpa, ma molti consigli sono utili a chiunque si accinga a studiare ed insegnare uno strumento musicale.

L'autrice prima di iniziare il percorso di analisi degli aspetti tecnici e musicali vuole che ci poniamo la domanda: "per quale motivo ci siamo dedicati alla musica e suoniamo?"

Dice: "Essere coscienti del perché si suona o si studia uno strumento musicale non è solo importante in sé e per sé. Rispondere a tale quesito preliminare, oltre a far chiarezza su ciò che si sta facendo, sul per chi lo si fa e a quale scopo, ha anche delle ricadute pratiche: aiuta infatti a scegliere il percorso di studio più vantaggioso per sé: a decidere quanto tempo investire nella preparazione e quale metodo di studio personale da adottare."

martedì 6 settembre 2011

Corpo, movimento, suono: le origini della musica


Riprendiamo la serie di post dedicati a "Giochiamo che facciamo musica?" scritti da 
Elisa Vincenzi dell'associazione SuonInMovimento di Brandico (Bs)

Corpo, movimento, suono: le origini della musica 
 
Dal preciso istante in cui un corpo inizia a muoversi, volontariamente o involontariamente, si produce un suono. Per esempio, involontariamente si mette in moto il sistema neurovegetativo e cardiocircolatorio da cui desumiamo i ritmi biologici: ognuno cammina, corre e gesticola in maniera personale e diversa da qualsiasi altro essere umano, mentre i rumori del battito cardiaco, intestinali e respiratori ci accompagnano in ogni attimo.
A livello consapevole e volontario abbiamo invece tutta una serie di gesti e movimenti che vengono finalizzati in azioni da cui conseguono altri tipi di suoni. 

venerdì 2 settembre 2011

L'arpa con le corde d'oro



 Gentili lettori di Blogarpa,
in attesa che la sottoscritta riprenda a lavorare alacremente (…! ), 
vi invito a gustarvi questo video con la partecipazione di Siobhán Armstrong, arpista di Dublino, che suona un'arpa con corde in oro 18 carati.
Siobhán in questo video suona un'arpa che è la riproduzione di quella medioevale conservata al Trinity College, che è l'arpa che rappresenta l'emblema dell'Irlanda.

Il concerto è stato registrato presso la chiesa medioevale di St. Nicholas in Galway nel maggio di quest'anno.

Róisín Elsafty è una cantante di canzoni tradizionali irlandesi e canta nello stile di Conamara.
Ronan Browen  suona la cornamusa Irlandese.



venerdì 12 agosto 2011

Cynthia Cathcart – Arpa con corde di metallo


Cynthia Cathcart suona il brano '"New Claret" in semplice forma di canone usando le sue due arpe con corde di metallo a cui si aggiunge l'intervento di un Whistle irlandese con una melodia sovrapposta.

La riscoperta di questo antico strumento ha portato alla compilazione di metodi moderni per imparare a suonarlo. Molti arpisti moderni hanno fatto un gran lavoro di ricerca attraverso testi e dipinti e hanno ricostruito la posizione della mano e la tecnica del pizzico con le unghie.

sabato 6 agosto 2011

L'arpa popolare, la musica popolare…



La Tarantella - Leon Basile Perrault


Qual è oggi la vera musica popolare?
Qual è il vero repertorio popolare per l'arpa celtica?

Due domande che s'incrociano.

A differenza dell'arpa classica che si apprende per la maggior parte nei conservatori e nelle accademie e il repertorio iniziale è di sicuro il cosiddetto genere colto, l'arpa celtica ha diversi approcci: come arpa propedeutica alla classica; con un approccio tradizionale irlandese (o di quelle aree cosiddette Bretoni) ad orecchio; o con un approccio da autodidatta ispirandosi alle varie scuole di genere new-age utilizzando materiali multimediali disponibili su internet.
Tralasciando l'approccio alla celtica come propedeutica alla classica di cui, se mai, ne parlerò un'altra volta, per tutti gli altri modi è veramente importante capirsi sul repertorio che si vuole affrontare per scegliere davvero il modo più corretto che ci porterà diritti all'obbiettivo.

Ecco allora che la prima domanda, più generica, che riguarda il vero significato di musica popolare ci può aiutare a chiarire cosa vogliamo.
Proprio in questo periodo estivo di sagre, feste d'oratorio, festival musicali e fuochi d'artificio ho avuto lo stimolo a ragionare sul cosiddetto Folk.

mercoledì 20 luglio 2011

Un incoraggiamento!


Vorrei dare un incoraggiamento a chi, dopo avere letto le riflessioni di Padre Mattia, si fosse spaventato e vedendosi dinanzi il grande "sacrificio" che richiede suonare l'arpa, avesse deciso di desistere.

Tutti i principi che sono enunciati non fanno una piega, ma bisogna ricordare che ci sono molti modi di suonare e non tutti iniziano con l'intento di diventare dei professionisti e dei virtuosi.

Il piacere di apprendere uno strumento si può paragonare al piacere di dedicarsi ad uno sport.
Non tutti i giovani che iniziano a giocare a Tennis diventeranno delle star e le persone che iniziano a suonare da adulte per la maggior parte hanno il semplice desiderio di divertirsi.
Con la musica e nello specifico con l'arpa è la stessa cosa. Certo l'arpa non è uno strumento facile, ma chi ha il forte desiderio di suonarla troverà la giusta via.

venerdì 8 luglio 2011

Una chiacchierata di Padre Mattia




Con questo post inauguro una serie di articoli nella rubrica "Punti di vista" in cui lascerò "la penna" ad allievi e appassionati che abbiano voglia di raccontarci il loro personale approccio con lo strumento.

Diciamo che è utile e interessante intervistare insegnanti e concertisti, ma è altrettanto utile sentire i commenti di allievi e appassionati, perché ciò che crea interesse per la musica e per "il suonare" uno strumento è lo scambio continuo di esperienze e di punti di vista.

Quello che scrive oggi Padre Mattia è il suo pensiero legato ad una serie di commenti e post che si sono succeduti con argomento: impostazione e posizione delle mani.

Erano mesi che avrei voluto "intervistare" Padre Mattia, ma ora ha fatto tutto da solo.
Credo che il suo scritto sia utile a tutti.

Posso solo aggiungere alle sue parole che per un insegnante avere allievi interessati e curiosi è un piacere oltre che essere una opportunità di crescita continua. Devo dire che sono un’insegnante fortunata!

giovedì 7 luglio 2011

La mano sinistra!....

 
Ci sono tanti tanti spunti in questa mail che ho ricevuto che la risposta la voglio dare per così dire "in diretta"!

Ciao Rosangela,
ho visto il post sulla mano sinistra e relative discussioni, che sono davvero molto interessanti.
Io ho una richiesta da farti, che magari può essere lo spunto per un nuovo post quando avrai tempo: tutti i metodi che ho visto quando parlano della mano sinistra si limitano a dire "mettila come la destra, che tanto è uguale".

giovedì 30 giugno 2011

Una tecnica diversa per le due mani



Riflessioni tecniche su:
l'impostazione di base della mano sinistra

Le due mani sull'arpa hanno la medesima posizione, ma nel repertorio folk hanno un ruolo completamente diverso.

La mano destra suona la melodia e la sinistra l'accompagnamento. Questo succede a dire il vero anche nel repertorio classico, ma il lavoro della mano sinistra risulta spesso più impegnativo e articolato.
Chi suona l'arpa celtica non deve quindi sobbarcarsi inutili sessioni di esercizi tecnici per imparare moduli che poi non applicherà mai nei brani tradizionali, ma per raggiungere una buona impostazione, ottenere sicurezza nei movimenti e una discreta forza della mano sinistra è comunque necessario allenarla con una tecnica simile a quella della destra soprattutto nei primi tempi di studio. 

giovedì 16 giugno 2011

DINAN - Bretagna - luglio 2011

28es RENCONTRES INTERNATIONALES DE HARPES CELTIQUES



  
Du 6 au 10 juillet 2011

Un'occasione per ascoltare, imparare e vedere le arpe celtiche è il Festival di Dinan. Il direttore artistico del festival di quest'anno è Myrdhin

Nella sua presentazione dice:
Et ce festival se tient à Dinan dans de merveilleux espaces du patrimoine qui ne sont pas étrangers à la magie des récitals. Le festival investit aussi les rues pavées de la vieille ville et, pour le salon des luthiers (gratuit), le haut du théâtre des Jacobins.

Nei cinque giorni di Festival ci saranno Stages, Concerti e l'esposizione di numerosi costruttori d'arpe.
Per vedere il programma completo potete andare sul sito http://www.harpe-celtique.fr/

sabato 11 giugno 2011

Note ribattute


Riflessioni tecniche su:
Note ribattute con le stesse dita o con dita diverse
Note ribattute

Nella musica popolare sia moderna che antica (ma anche nella musica rinascimentale e barocca) le melodie hanno molti passaggi che ribattono più volte la stessa nota. E i passaggi ribattuti sono tantissimi soprattutto se le musiche sono state pensate originariamente per cornamusa, concertina o violino.

Per gli arpisti con una preparazione classica questo è spiazzante. Ma dirò di più, sull'arpa in generale (qualunque tipo di arpa) suonare più volte la stessa corda in velocità è assai scomodo, se poi lo si deve fare su una cordiera "dura" dell'arpa a pedali diventa veramente faticoso e il risultato non è certo bello.

Altro è naturalmente suonare con la tecnica delle unghie su arpe con corde di metallo. Tale tecnica è più vicina a quella della chitarra che non dell'arpa e risulta più veloce e agile.

Solo gli archi possono volare con il loro crine sulle stesse note senza faticare….

lunedì 6 giugno 2011

Sylvia Woods e il suo metodo



Un consiglio per chi si è "innamorato" dell'arpa, ha acquistato lo strumento e vorrebbe subito imparare a suonare e sta ancora cercando l'insegnante?
Il metodo "Teach Yourself To Play The Folk Harp" di Sylvia Woods con il dvd nel quale potrete ascolatare e vedere come si suonano e si studiano i suoi brani.

Nonostante sia stato scritto 30 anni fa è ancora molto moderno ed efficace.
La Woods, proprio per festeggiare i tren'anni dall'uscita, ha stampato l'edizione celebrativa mantenendo per la maggior parte l'impianto originale.

Arpa irlandese o arpa celtica?

 
Si sente parlare indifferentemente di arpa irlandese o arpa celtica, ma i due termini avevano e hanno significati diversi.
Il termine "arpa celtica" indica, più che uno strumento preciso, lo strumento usato dalle popolazioni celtiche e quindi arpe irlandesi, scozzesi, gallesi, e bretoni. Queste arpe, di cui non ci sono pervenuti pochi e tardi esemplari (1400/1500), hanno caratteristiche assai diverse e si sono evolute nel corso dei secoli scambiandosi elementi costruttivi tra loro. Forse l'unica caratteristica che le accomuna è quella di essere "arpe non cromatiche" (almeno fino al 1632 quando Mersenne ci racconta della tripla arpa gallese).Vi è poi tutto il filone moderno della riscoperta del celtismo in senso generale che ha contribuito a riportare alla ribalta anche lo strumento musicale molto citato nelle fonti mitologiche e che ne rappresenta la sua musica attraverso la interpretazione moderna del New Age.

sabato 21 maggio 2011

Arpe da Cavalli! 28 maggio 2011




In collaborazione con Cavalli Musica sabato 28 maggio alle ore 20 si terrà un saggio concerto con la partecipazione di 13 arpisti in "erba".

La serata vede la partecipazione degli allievi di Rosangela Bonardi e Barbara Da Parè.

Il gruppo d'arpe "Laboratorio O'Carolan" è composto da tre adulti e una ragazza che hanno lavorato con Rosangela negli ultimi mesi.
I laboratori, tenuti presso il negozio Cavalli Musica, hanno permesso di far conoscere l'arpa celtica e introdurre i partecipanti alla tecnica di base.  L'obbiettivo principale di questi laboratori è l'esecuzione di gruppo.

Barbara Da Parè propone allievi provenienti da due scuole musicali del bresciano, Accademia "All'unisono" di Lumezzane - Accademia "A. Vivaldi" di Darfo Boario Terme, e allievi privati.
Il loro programma si articola con l'esecuzione di brani solistici, più un brano finale suonato in gruppo.

sabato 14 maggio 2011

AnnaLee Foster e un video simpatico


AnnaLee Foster, nata nell'Oregon è la vincitrice del primo premio come Senior al All-Ireland Fleadh Cheoli 2010, che si tiene tutti gli anni in estate nella contea di Cavan.
Tra gli stumenti e le specialità di danza in competizione vi è anche la sezione dedicata all'arpa.
Il video vi dà una dimostrazione della tecnica svillupata con il metodo di Janet Harbison. AnnaLee Foster ha infatti studiato con lei per due anni presso Irish Harp College e, dopo un periodo di attività con "The Irish Harp Orchestra" è tornata nell'Oregon dove ha fondato "the Heritage Harp Center".


Godetevi la sua simpatia e la sua bravura!!

venerdì 29 aprile 2011

9- Vademecum dell'arpa celtica - Video n. 3

Questo video riassume il movimento di base con il 2° dito e l'esecuzione di tre song dedicati a questa tecnica.

Del primo brano "First song" trovate lo spartito nella lezione n. 12 del blog.
 Lo spartito di "Au claire de la lune" lo trovate qui sotto. Vi è la traccia nella chiave di violino che ripeterete con la mano sinsitra all'ottava sotto.
 "Twinkly twinkly little" star è un brano molto conosciuto e usato spesso come brano iniziale di molti metodi.

 



sabato 16 aprile 2011

L'arpa e i Salmi













Qualche tempo fa cercavo una musica adatta per accompagnare alcuni Salmi, visto che l'arpa viene citata spesso. Delle musiche risalenti a più di mille anni prima di Cristo non ne abbiamo traccia suonabile e il dilemma rimane. Forse una scelta musicale adatta potrebbe essere quella di interpretarne il contenuto significativo ed emozionale oppure scegliere musiche medievali che sono più distanti dal gusto moderno e forse più vicine al gusto arcaico.
Lascio ai lettori di blogarpa aggiungere riflessioni sul tema.
Vi propongo invece una interessante lista di citazioni di salmi dove compare l'arpa. La lista me l'ha mandata Padre Mattia, ieromonaco ortodosso e appassionato d'arpa (studia l'arpa irlandese da qualche anno), che, tra l'altro, ha pubblicato recentemente sul blog della sua parrocchia un post dal titolo Dal "Commento sui salmi" di sant’Ambrogio, vescovo di Milano:
Canterò con lo spirito, ma anche con l’intelligenza

che vi consiglio di leggere.
http://ortodossi.blogspot.com/2010/09/dal-commento-sui-salmi-di-santambr...

venerdì 8 aprile 2011

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n.31 Op. 318 (video)


Lo Studio n. 31 è in tempo Moderato in 2/4. La mano destra esegue un disegno ritmico di terzine di sedicesimi su ogni ottavo. Il pollice esprime la melodia e le altre dita eseguono l'accompagnamento. La mano sinistra rinforza l'accompagnamento con accordi e ottave.


Lo studio prevede un importante lavoro di pedali e l'uso dei suoni omologhi. E' utile studiare molto lentamente i passaggi dove ci sono i numerosi cambi di pedali, nelle battute dalla 5 alla 8 e dalla 18 alla 23.
Pur essendo uno studio in tempo Moderato all'ascolto risulta veloce: ciò perché l'accompagnamento è basato su terzine di sedicesimi.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n. 5 Op. 318 (video)

Lo studio n. 5 sviluppa il passaggio tecnico delle scale con la mano sinistra.
Le scale si estendono nell'ambito di un'ottava e presuppongono la voltata tra il 1°4° e il 4° 1° come nell'esercizio numero 4.
Lo studio inizia con un movimento ripetuto sulla scala di Si bemolle, nella mano sinistra, quasi fosse un pedale, mentre la destra esegue accordi accentati.


Tutto lo studio è impostato con una sonorità forte tranne il piano finale nelle ultime quattro battute.
Come per lo studio n. 4 è importante ottenere l'uguaglianza di sonorità nelle voltate. 
Dalla battuta n. 17 le due mani si alternano con passaggi di scale e dalla battuta n. 22 alla n. 24 le mani compiono insieme un movimento di scale discendenti a ripresa.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n. 4 Op. 318 (video)


La tecnica delle scale sull'arpa merita un discorso a parte più approfondito, ma è utile tenere presente che la tecnica delle "voltate" non cambia nelle varie tonalità come avviene negli strumenti a tastiera. Sono invece da studiare le voltate tra il pollice e le altre dita.
Lo studio n. 4 sviluppa il movimento delle scale con il passaggio 1° 4°e 4° 1°con la mano destra, mentre la mano sinistra accompagna con accordi e ottave.
Il tempo è Allegro in 4/4 e le scale sono espresse in ottavi.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n.8 Op. 318 (video)

Nello studio si lavora sulla tecnica degli accordi a tre dita con la mano destra, nelle diverse posizioni. Il pollice scandisce la melodia.




Ribattere gli accordi a distanze vicine in un tempo veloce richiede una cura particolare nel tipo di articolazione da esprimere. Se per suonare accordi pieni in un tempo lento solitamente si chiudono le dita nel profondo del palmo (articolazione profonda), in questo studio è meglio utilizzare un articolazione meno ampia aiutandosi con un leggero movimento in fuori del polso.
Se si suonano gli accordi chiudendo troppo le dita è difficile mantenere il tempo.

Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.16 Op. 318 (video)


E' uno studio dedicato agli arpeggi suonati a mani alternate, a mani unite, con posizioni diverse tra le due mani e per moto contrario.
Gli arpeggi sono scritti in ritmo di sestine di sedicesimi inseriti nel tempo di 6/8 quindi gli accenti vengono scanditi ogni due sedicesimi. Bisogna fare attenzione a non dare l'accento ogni tre sedicesimi cioè con il ritmo di doppia terzina, che normalmente risulta più semplice, perché gli accenti cadono sul 1° e 4° dito o viceversa.
Il tempo metronomico ideale da raggiungere è di 72/76 al quarto puntato.

 

La dinamica predominante è forte. Lo studio inizia con una doppia ff che sta per fortissimo, ma è necessario porre attenzione a calibrare il fortissimo in modo da non oltrepassare il limite oltre il quale, tirando esageratamente le corde, queste producano più rumori che suoni. Il fortissimo di un'arpa non potrà mai essere il fortissimo di un trombone o di un'intera orchestra.

Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.2 Op.318 (video)

Lo studio n. 2 è una semplice marcetta in 2/4, tempo Moderato in sol maggiore.
E' uno studio utile a sviluppare la velocità e la scioltezza delle dita nelle quartine di sedicesimi a gradi congiunti.
Di solito lo suono subito dopo il n.1 mantenendo l'identica misura di metronomo, essendo entrambi in tempo Moderato.



Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.1 Op.318 (video)


 Inauguro con il primo studio dei "Quaranta studi facili op. 318" una serie di esecuzioni di studi che ritengo interessanti. Oltre a suonarli vi segnalerò alcuni suggerimenti utili per lo studio.
Nel piano generale dell'opera di C. N. Bochsa dedicata all'arpa, e soprattutto nel suo " Nouvelle Mèthode di harpe en duex parties", egli sviluppa tutti i principi tecnici facendo lavorare le due mani insieme su due ottave differenti. Questa prima parte è corposa: sono 100 pagine di tecnica pura.
Quando viene affrontata l'indipendenza delle due mani l'allievo ha già sviluppato tutti i passaggi tecnici, come scale, arpeggi, accordi e persino i trilli.

lunedì 4 aprile 2011

Accordare le corde

"Gli arpisti passano metà del loro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare scordati" mi disse ridendo Nicanor Zabaleta durante il corso di perfezionamento a Santiago di Compostela qualche anno fa.
Per chi non ha conosciuto Zabaleta basti dire che è stato uno dei più importanti solisti d'arpa del novecento: ha inciso la maggior parte del repertorio arpistico per il catalogo della Deuthsche Grammophon.
Se lo diceva lui, seppur scherzando, vuol dire che accordare bene un'arpa non è un'impresa facile.
Gli strumenti che hanno una grande estensione come il pianoforte o l'organo solitamente vengono accordati periodicamente da un tecnico specializzato. E' pur vero che sono strumenti che mantengono meglio l'accordatura.
L'abitudine ad accordare il proprio strumento tutte le volte che si suona rende l'operazione meno lunga: affinando l'orecchio si diventa veloci e più precisi.

Accordare la vostra arpa irlandese: con o senza accordatore?

Una volta gli accordatori elettronici non esistevano e le orecchie bisognava saperle usare. Si impiegavano dei diapason o dei piccoli coristi che davano una nota di riferimento, di solito il La, e poi si procedeva accordando per quinte e ottave. Oggi la tecnica ci viene incontro, ma lo strumento più importante per accordare rimane sempre e comunque il nostro orecchio. Senza quello è sicuro che non vi accorgereste nemmeno di suonare stonati. Un'altra verità sugli arpisti (e qualcuno dice lo stesso anche dei liutisti) è che passano metà del loro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare stonati. Allora bisogna proprio mettersi d'impegno ed imparare ad accordare bene la propria arpa.

Qual'è la corda giusta????


E' normale che gli arpisti "in erba" trovano ancora difficoltà a identificare quale corda devono richiedere al negoziante per la sostituzione quindi provo a darvi alcuni consigli.
Le corde vengono identificate contando dalle corde più acute per scendere fino a quelle più gravi.
Ma le arpe non hanno tutte la stessa estensione quindi conviene utilizzare il metodo del riconoscimento per ottave, cioè si indica il nome della nota insieme all'ottava di appartenenza. Indicazione tra l'altro presente su tutte le bustine di corde.
Per esempio si può chiedere: "Vorrei il Fa di IV° ottava di budello!"
L'ottava, per chi ancora non lo sapesse, è la serie di note compresa tra una nota qualsiasi e la successiva omonima otto corde sotto (o sopra).Per esempio da DO a DO, oppure da RE a RE ecc., ecc.
Per convenzione, le ottave sull'arpa, si contano partendo dal MI più acuto e si scende di sette note fino al FA. Questa è la prima ottava completa. Non fatevi ingannare dal nome "Ottava" anche se in realtà le note sono sette.
Dal MI successivo comincia la seconda ottava e così via.

Le difficoltà delle prime accordature


Il primo approccio con l'arpa presenta uno scoglio impegnativo da superare: l'accordatura dello strumento.
La chitarra ha sei corde e gli strumenti ad arco solo quattro, ma l'arpa, anche la più piccola ne ha almeno 22.
Le arpe celtiche più grandi ne hanno 38 e quelle a pedali dai 40 ai 47…..
Per non parlare delle arpe doppie e triple ..ma di queste non ci occupiamo per il momento!
Quando l'arpa è già ben accordata anche per i principianti è facile riconoscere le note in scala: i DO sono rossi e i FA blu. Partendo dal basso verso l'alto, ovvero dalle corde più grosse e lunghe che stanno vicino alla colonna e che producono i suoni bassi, si riconoscono le diverse scale che salgono verso gli acuti.

mercoledì 30 marzo 2011

Haendel e il suo Concerto in si bemolle (video)




Il concerto in si bemolle per arpa di G. F. Haendel fa parte della serie dei concerti d'organo che l'autore scrisse come intermezzi degli Oratori e li suonò personalmente perché la sua popolarità contribuiva ad attirare un numero maggiore di spettatori.

Nel repertorio degli arpisti è ormai diventato un caposaldo per la sua bellezza ma anche per la sua utilità nello sviluppo della tecnica.

E' un concerto che richiede una base tecnica molto solida e normalmente si affronta nel periodo medio di studi (sesto e settimo anno).
Il concerto originale, cioè quello scritto da Haendel, come anche tutti concerti per organo della serie, ha linee melodiche scarne e lo sviluppo degli abbellimenti e delle cadenze, è lasciato all'improvvisazione dell'esecutore, come avveniva all'epoca.

Il concerto per arpa di G. F. Haendel




Il concerto per arpa e orchestra di G. F. Haendel è un caposaldo della letteratura arpistica. Il concerto fu scritto da Haendel per William Powell che era l'arpista ufficiale della casa reale. L'esecuzione avvenne al Teatro Reale presso il Covent Garden di Londra nel 1736 nell'ode "Fête d'Alexandre" composta per il giorno dedicato a Santa Cecilia.

mercoledì 23 marzo 2011

Una platea meravigliosa: i bambini della Scuola elementare Stadio di Romano



Qualche giorno fa sono tornata nella scuola Elementare Stadio di Romano di Lombardia per vedere i disegni che i bambini hanno dedicato all'arpa e al concerto che avevo loro proposto in febbraio.

Ho trovato la conferma che i bambini sono veramente la platea più bella che un musicista oggi possa desiderare di avere.
Questi 40 bambini (forse erano anche di più) di seconda elementare hanno disegnato le loro impressioni del piccolo concerto, ma già l'attenzione che mi avevano riservato e le domande che mi avevano fatto mi confermano quanto i bambini super tecnologici d'oggi hanno bisogno di sentire e vedere dal vivo gli strumenti musicali "veri"…

A furia di "far finta" di poter far tutto (persino suonare un'orchestra con la Wii...) non si rendono conto di quanto le cose "antiche" possano essere assai più affascinanti.

Vi racconto.

domenica 20 marzo 2011

Costruttori d'arpe nel mondo



La materia prima per un arpista naturalmente è l'arpa, ma rispetto ad altri strumenti musicali assai più diffusi e conosciuti, per chi si accinge a comprare il primo strumento, l'arpa è più difficile da trovare.

Ho pensato di fare cosa gradita ai lettori di blogarpa e agli appassionati elencare alcune tra le più importanti ditte costruttrici che hanno anche un sito internet di riferimento, l'indirizzo e-mail e diversi anni di esperienza e successo.

Per chi acquista il primo strumento è importante affidarsi a ditte che hanno ormai un'esperienza consolidata e possono garantire al cliente una solida qualità ed una efficiente e pronta assistenza in caso di bisogno.

Il criterio di scelta delle ditte che compaiono nella lista è unicamente basato su dati che derivano dalla mia esperienza personale o dall'esperienza di alcuni amici appassionati che si prodigano per incrementare il movimento culturale verso questo affascinante strumento come Padre Marco, che ringrazio di cuore.

Per la scelta del vostro primo strumento affidatevi al consiglio del vostro insegnante o di un amico più esperto di voi che ha già un'arpa e ve la può far provare.
Gli strumenti di liuteria che non potete provare direttamente ed eventualmente acquistare possono essere bellissimi o riservarvi sorprese non sempre piacevoli. Il mio consiglio è di attendere di esservi fatti una discreta esperienza su arpe già rodate e dopo alcuni anni di pratica, riuscirete a capire meglio anche il tipo di arpa che fa per voi.


Intervista a Vincenzo Zitello




Colgo l'occasione di pubblicare un'intervista a Vincenzo Zitello in questi giorni che precedono un suo concerto a Milano presso il Teatro "La Scala della Vita" che sta ormai diventando il "teatrino dell'arpa". Musica D'arpa ha organizzato una vera e propria stagione dedicata all'arpa che partirà il 10 ottobre con il concerto di Vincenzo Zitello dal titolo "Solo".
Tutte le info della stagione le potete trovare sul sito di Musica D'arpa.
L'intervista con Zitello l'abbiamo sviluppata via mail visto l'impossibilità di trovarci di persona per i tanti impegni di entrambi (lui è sempre in giro per concerti e io…  tengo famiglia ; -)

Ciao Vincenzo,
ti ho ascoltato diverse volte dal vivo come un paio d'anni fa in un programma natalizio nella Chiesa di Antegnate in provincia di Bergamo. Quel concerto prevedeva un programma di brani da solo, altri dove accompagnavi una cantante e altri ancora in duo con un chitarrista che oltre a suonare la chitarra produceva effetti midi. Poi recentemente, durante una tua recente conferenza, tenuta per l'inaugurazione della sede di Camac Italia, è stato simpatico ascoltare i tuoi racconti di aneddoti che fanno parte della tua ricerca giovanile in terra bretone, della tradizione dell'arpa celtica e di validi insegnanti che hai incontrato nei tuoi anni di studi.