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mercoledì 23 marzo 2011

Una platea meravigliosa: i bambini della Scuola elementare Stadio di Romano



Qualche giorno fa sono tornata nella scuola Elementare Stadio di Romano di Lombardia per vedere i disegni che i bambini hanno dedicato all'arpa e al concerto che avevo loro proposto in febbraio.

Ho trovato la conferma che i bambini sono veramente la platea più bella che un musicista oggi possa desiderare di avere.
Questi 40 bambini (forse erano anche di più) di seconda elementare hanno disegnato le loro impressioni del piccolo concerto, ma già l'attenzione che mi avevano riservato e le domande che mi avevano fatto mi confermano quanto i bambini super tecnologici d'oggi hanno bisogno di sentire e vedere dal vivo gli strumenti musicali "veri"…

A furia di "far finta" di poter far tutto (persino suonare un'orchestra con la Wii...) non si rendono conto di quanto le cose "antiche" possano essere assai più affascinanti.

Vi racconto.

Le loro maestre, Serena e Lucia, avevano preparato l'evento con cura….Tutto doveva essere per loro una sorpresa.
Sono arrivata a scuola, ho scaricato le due arpe tutte imbacuccate e pensavo di poterle preparare, accordarle e aspettare i bambini che arrivassero nell'aula laboratorio.
Invece, quando  ho aperto la porta della classe, tutti i bambini erano già seduti in cerchio e mi hanno accolto con un applauso. 


Ho scoperto le arpe in diretta, ho accordato un po' qui e un po' lì e poi, tra racconti e musica sono volate quasi due ore.

Tutti attentissimi e curiosissimi. Hanno fatto domande intelligenti e sorprendenti.
"Dove si trovano le arpe?"
"Come hai imparato a suonare?"
"Quante corde ha?"
"Perché le corde sono colorate?"
"Quanti tipi di arpe ci sono?"
"Quanto sono grandi quelle a pedali?"
etc, etc….

Poi ho voluto che ognuno si sedesse all'arpa e con le loro piccole dita provasse a "far uscire" i suoni dalle corde: quelle acute, quelle medie e quelle gravi.




E' stata un'esperienza eccitante. Il suono dell'arpa dal vivo è sempre affascinante. Vedere le corde vibrare e provare loro stessi a far scorrere sulla cordiera il polpastrello ha fatto capire tante cose.
Sentire le differenze d'altezze, cogliere la melodia e l'accompagnamento, andare a tempo col battito delle mani per accompagnare una danza irlandese ha messo a tutti allegria.

I loro disegni hanno colto soprattutto le emozioni provate mentre ascoltavano.
L'arpa spesso è raffigurata in cielo, perché dicono che fa sognare…
Quando sono tornata a vedere i disegni mi hanno riconosciuto come la maestra che "ha insegnato" loro a suonare l'arpa…. Beh, qui c'è un po' di illusione dovuta al loro rapportarsi con la realtà un po' tecnologico…
Ho spiegato loro che per imparare a suonare uno strumento musicale l'unica cosa da fare è ripetere tante, tante, tante volte le melodie fino a che le dita imparano ad andare da sole…
Alcuni erano convinti, e altri un po' meno…
Però qualcuno mi ha detto che "da grande" vorrebbe suonare l'arpa come me.
Bene! Meglio un'arpista in più che in meno!
Penso che tornerò lda oro a far sentire altra musica, perché io mi sono divertita moltissimo.

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