Sta per scadere il conto alla rovescia
del conto alla rovescia alla corsa regali Natale.
Dopo i Santi e i Morti via alle
pubblicità di panettoni.
Che brutto periodo!
Stress a non finire per mantenere una
consuetudine imprescindibile, improrogabile, inammissibile, bile,
bile, bile....
Insomma: nessuno o pochi si professano
cristiani praticanti, ma tutti devono ricordarsi del rito “regali”
per il natale commerciale. Questo si che dura nel tempo.
Ma dai: è il natale che fa girare
l'economia!
Ricordate: non si può far chiudere le
fabbriche perché operai, impiegati, partite IVA, co.co.co e stagisti
a stipendio 0 non spendono due lire per i loro amici e parenti.
….enti, enti enti...
Enti di beneficenza. Beh, anche quelli
fanno la loro parte, ma per lo meno la destinazione è utile.
Allora ho pensato di suggerirvi due
libri che hanno a che fare con la musica.
Uno molto bello, ma molto lento (Slow
read – quasi come Slow food!):
“La Stanza delle musica” di
Namita Devidyal del 2009 della Neri pozza editore.
L'ho letto un paio di anni fa e mi
dispiace non avervene parlato subito perché avevo colto tante
sfumature interessanti e tanti analogie con il mondo della musica
classica accademica occidentale che riferite a lettura “calda”
sarebbero state molto ma molto più efficaci.
Comunque fidatevi, è un bel libro. Non
d'avventura ma pieno di particolari.
Parla di un'insegnate di musica indiana
che dedica tutta la sua vita ad insegnare cercando la perfezione e
sta chiusa in una stanza dove il mondo moderno sembra non essere mai
entrato. Parla della sua vita e delle pieghe della vita di artisti
famosi e meno famosi che portano avanti quest'arte a dispetto del
progresso che arriva. Per me che non sapevo nulla sulla musica
indiana è stata una rivelazione.
Il secondo libro sulla musica è un
libro di cui vi ho già parlato qualche tempo fa, visto che un
capitoletto è dedicato all'arpa. Oggi invece ve lo propongo per
altri dettagli.
“Le dolenti note” della
Banda Osiris - editore Ponte alle grazie.
In particolare vi suggerisco di
leggervi per benino La Terza Lettera pag 80.
A me è venuta in mente proprio in
questi giorni che ho dovuto rapportarmi con un ristoratore che
desiderava l'arpa dal vivo in una sua serata.
Siccome è convinto che ai musicisti
faccia molto piacere che venga offerta una cena in cambio di una
sonata...
Ma perché regalarlo a natale? Ma
perché è molto ma molto divertente e attuale anche per chi non fa
il musicista, visto che ormai tali offerte vengono rivolte a
professionisti di ogni campo. E farci una bella risata fa bene alla
salute.
Buona lettura e buon stress da regali.
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