È veramente
vero che con i
mezzi di comunicazione di oggi puoi essere in cento posti diversi e gestire
situazioni diverse stando comodamente steso sulla tua sdraio al mare.
Dal quel punto di osservazione poi riesci ad immaginare
spostamenti repentini che rasentano un altro dono: il teletrasporto.
Non possiamo più lamentarci di non avere i poteri onnipotenti!
Sembra un farneticare il mio e ancora non capisci di che parlo.
Che tutti questi “veramente vero”, ubiquità e tele trasposto
sembrano usciti da una puntata di Star Trek, ma se hai voglia ti spiego.
Mettiamo insieme un po’ di dati.
Mettiamo insieme un po’ di dati. La serie televisiva di Star Trek uscì nel 1966 e nel 1969 venne
tolta dal palinsesto della NBC. Non fa niente se poi crebbe di popolarità in
altri lidi televisivi e in tutto il mondo. Ma nel 1969 ci fu il primo sbarco dell’umo
sulla luna che in questo spaccato d’estate infervora gli animi e crea appuntamenti
per ricordare.
Sono passati cinquant'anni. Così mi sono letta “Quel giorno
sulla luna” di Oriana Fallaci e mi è servito per prepararmi ad un
concerto da tenere all'aperto in quel della bergamasca. Non intendo una
preparazione emotiva, che Oriana ci dice lontana da quel trio di super uomini
che mandarono in missione. La preparazione degli astronauti è stata
scientifica.
Per
quanto di scientifico potrebbe avere ben poco suonare l’arpa in un concerto all'aperto in una sera agostana carica di eventi atmosferici imprecisati, ma
tant'è. Gli organizzatori forse ci hanno creduto.
Così,
dopo che l’evento si è concluso con un esito davvero felice, nonostante le
premesse, mi viene facile fare un bel paragone sullo sbarco lunare di Armstrong,
e Aldrin e il fantastico concerto arpistico in loro onore.