Ricordando la recentissima scomparsa del
maestro Victor Salvi ho pensato di riproporre un breve racconto che
scrissi per il vecchio blogarpa, in cui raccontavo dell'incontro con
lui che mi fece particolarmente piacere.
E' tempo che avevo desiderio di
raccontarvi di una giornata speciale passata alla Salvi in compagnia
di Victor Salvi.
Nel giugno scorso sono stata a Piasco
per ritirare la mia arpa "Aurora" che era in riparazione e
ho dedicato due giorni a visitare Saluzzo e Piasco.
Ho passato due giorni splendidi in una
zona del Piemonte che non conoscevo complice la mia amica Paola
Odisio che mi ha tenuto compagnia.
Domenica 13 giugno ho colto l'occasione
per partecipare all'interessante conferenza tenuta da Enzo Vizzone
proprietario della casa discografica Egea e Amministratore delegato
della "Salvi Harps", dedicato alla parte commerciale
dell'organizzazione musicale (scuole musicali, case discografiche e
organizzazione di concerti). La conferenza era inserita nel corso
"Gestione e organizzazione delle scuole di musica"
organizzato dalla Scuola d'alto perfezionamento musicale di Saluzzo.
Appena arrivata Paola, che era tra gli
organizzatori del corso, mi ha fatto visitare la scuola che è
ospitata in un bellissimo edificio antico ristrutturato nel borgo
vecchio di Saluzzo. Quanti luoghi ricchi di storia culturale che
abbiamo in Italia che oggi sono poco conosciuti…
Poco dopo è arrivato il signor Victor
Salvi che ho conosciuto con immenso piacere. Una persona splendida.
Uomo colto ed elegante, il maestro Salvi, mi ha portato a mangiare in
un bel ristorante e nel mentre, con molta partecipazione, mi ha
raccontato della storia legata alla sua famiglia, alla musica e
all'arpa.
Dalle sue parole traspariva un grande
orgoglio di ciò che lui è riuscito a creare partendo dalle
esperienze paterne di liuteria.
La storia precisa la potete leggere sul
sito della Salvi (http://www.salviharps.it), ma io, che l'ho
ascoltata dalla sua voce, ne ho colto tutto l'amore e la passione che
hanno animato questa grande avventura, cominciata in Italia,
proseguita in America dove la sua famiglia dovette emigrare, e
riportata nei luoghi d'origine.
Il maestro Salvi infatti, nacque in
America, e per questo conserva un forte accento americano ma,
nonostante ciò, il suo cuore è sicuramente italiano.
Tutti e tre i fratelli Salvi suonarono
l'arpa, ma fu Victor che decise di dedicarsi alla costruzione
dell'arpa. Costruì la sua prima arpa 1954 in America e dopo due anni
decise di creare una ditta per la costruzione d'arpe in Italia, a
Genova.
Da Genova la portò poi a Piasco, nella
Bassa Val Varaita e dagli anni 70 in poi la ditta crebbe fino ad
essere oggi una delle più importanti al mondo.
Io ero stata a Piasco tantissimi anni
fa, quando ragazzina andai con la mia insegnante a scegliere la mia
arpa. Oggi la ditta si è ingrandita e ha creato persino un
bellissimo museo dedicato a questo strumento.
Lunedì 14, in ditta sono stata accolta
da Chiara Dalmasso, che è una delle figure importanti dello staff
amministrativo, che mi ha fatto visitare i locali della produzione.
Vedere gli operai all'opera e annusare
il profumo del legno mi ha fatto sentire ancora più vicina allo
strumento che suono. Le varie fasi della lavorazione sono sviluppate
con un misto di tradizione e tecnologia. Nella sala dove le arpe
finite si possono provare c'era anche la mia, fresca di riparazione.
A fianco all'edificio della produzione
si trova il "Museo dell'arpa Victor Salvi" e, Roberta
Scarsello, che si occupa dell'accoglienza al museo, mi ha fatto da
guida.
Le 50 arpe esposte danno un quadro
preciso dell'evoluzione dello strumento. Mi ha colpito molto
l'apparente fragilità e leggerezza delle arpe antiche costruite con
legni di spessore assai più fine rispetto ai moderni strumenti e la
loro maneggevolezza forse più a misura "femminile"!!!!
L'unico neo del Museo è quello che si
può solo immaginare il suono di questi meravigliosi strumenti…..
ed è un vero peccato. So che molte di queste arpe non possono
tornare a suonare, ma sarebbe bello, con l'aiuto della tecnologia,
riportare "in vita" alcuni di questi esemplari costruendone
delle copie il più fedele possibile, così da sentirne di nuovo
l'anima musicale.
Chissà cosa ne pensa il signor Salvi?
Immagino che un'operazione del genere
sia molto costosa e già l'impegno della ditta verso questo museo è
grande. Forse ci vorrebbe un aiuto finanziario "istituzionale",
ma sappiamo che oggi in Italia l'arte e la cultura musicale valgono
molto poco in certi ambiti….
Prima di partire, con la mia arpa
caricata "coricata" in auto, Victor Salvi mi ha
salutato di nuovo e per me è stato un onore poterlo conoscere.
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