È passata una settimana
dall’evento e ho voluto farvi partecipi di ciò che ho ascoltato.
Questa era la proposta:
3 MARZO –
Sabato, ore 15.30 e 20.30
A.I.M.A.
ASSOCIAZIONE ITALIANA MUSICISTI E AMATORI
VIVERE LA
MUSICA
Tavola
rotonda e concerto aperto
Manifestazione
dedicata alla musica amatoriale in occasione del World Wide Play In Day
Con l’Assessore alla
Cultura del Comune di Milano
Moderano Luca Ciammarughi e Sergio
Lattes
I tavolo: Il ruolo civico della musica amatoriale
Con Luca Santaniello, Nicola
Kitharatzis, Antonio Ceci, Tommaso Napoli
II tavolo: Il rapporto con il pubblico e il mondo
professionale
Con Andrea Vizzini,
Roberto Perata, Renato Rivolta, Luisella Molina
III tavolo: Milano, l’Europa e il mondo
Con Daniel Kellerhals, Orhan Erenberk, Alex Van Beveren,
Floryse Bel Bennett
IV tavolo: Educare gli adulti
Con Carlo Balzaretti,
Angelo Raffaele Colletti, Davide Discacciati, Annibale Rebaudengo
Dalle ore
20.30
Concerto aperto e workshop
Giovanni
Falzone ospite speciale
Tutti sono invitati a partecipare,
cantando o suonando. Iscrizione e spartiti musicali al sito www.aimamusic.it
Evento in collaborazione con
Comune di Milano | Cultura, Area Spettacolo e con il patrocinio e il contributo
di Fondazione Cariplo e ACMP – Amateur Chamber Music Players
l’Ingresso
a tutti gli appuntamenti è libero con prenotazione obbligatoria al sito
La Manifestazione è stata organizzata dall’AIMA che è un’associazione dedicata alla musica amatoriale in occasione del World Wide Play In Day.
Tommaso Napoli è il fondatore e presidente dell’associazione AIMA che è nata nel 2012 da un ristretto gruppo di persone, musicisti non professionisti, che volevano trovare occasioni per suonare insieme e hanno fondato un’orchestra.
L’orchestra si chiama CONTRARCO e c’è pure una sezione per la musica da camera. Quest’ultima è nata in Italia su un modello Belga è conta circa 120 membri che vivono nella zona di Milano. Lo scopo principale di questa associazione e di molte altre presenti alla tavola rotonda è quella di dare spazio agli amatori, che non fanno i musicisti per professione, ma che vogliono suonare insieme.
Come dice Tommaso Napoli in un’intervista apparsa su YouTube nel 2016
“Per conciliare la musica con la vita quotidiana. Ci teniamo a far passare il messaggio che fare musica non è una questione elitaria, ma qualcosa che riguarda chiunque ha questa passione a differenza di ciò che si è spesso fatto credere nell'educazione musicale istituzionale. “
(Approfondimento in un’intervista di Tommaso Napoli su YouTube: Festa della Musica Attiva 2016 – AIMA Festa della musica 2016 )
Nell'ambito nazionale la Federazione Italiana Orchestre Amatoriali conta circa una decina di compagini orchestrali.
FEDIORAM è rappresentante delle orchestre italiane presso due federazioni internazionali European Federation of Amateur Orchestra e Wolrd Federation of Amateur Orchestras.
Orchestra AIMA - Contrarco
Prima di farvi un riassunto del pomeriggio bisogna ricordare che da
noi in Italia far musica per diletto ha avuto diversi momenti di successo e momenti
di stanca nel secolo passato. Nel 1900 non si è certo sviluppata molto la
musica come hobby per tutti. Le famiglie che si riunivano con la voglia di far
musica suonando quartetti di Mozart o accompagnando al pianoforte arie d’opera
e canzoni erano poche in confronto a ciò che succedeva in Germania, Austria,
Inghilterra, Belgio, altre nazioni europee e negli Stati Unita D'America.
Forse l’unico comparto popolare del far musica è rimasto quello
delle bande, che regge tutt'oggi, e quello dei cori di parrocchia. Negli
anni 60/70 si è sviluppato quello dei complessi pop che imitavano i successi delle canzoni dell’industria
di musica leggera.
Invece la musica cosiddetta colta è diventata appannaggio di istruiti
musicisti che facevano il conservatorio e tutto apprendevano fuorché pensare
che la musica è anche fatta per diletto! Guai anche solo a pensarlo!
Il Conservatorio è diventato
il tempio dei musicisti professionisti che guardavano dall'alto in basso la “plebe”
ignorante che al massimo poteva ambire ad andare a teatro e nelle sale da
concerto ad applaudire i grandi. La cultura di base, come tutti sappiamo, ha
snobbato una buona educazione musicale nelle scuole elementari e medie e solo qualcosa
hanno fatto le scuole medie ad indirizzo musicale, ma solo in centri grandi. E
per dirla tutta, anche qui all'inizio queste scuole servivano da vivaio a potenziali
studenti da immettere nei conservatori.
I conservatori italiani intanto sono diventati un numero incredibile
(70, 80… ho perso il conto) e hanno fatto credere di insegnare la professione e
che la professione ci fosse davvero per molti. E i genitori a puntare tutti a
quello scopo altrimenti meglio smettere! Ecco che si è arrivati ai numeri di oggi:
una percentuale bassissima di diplomati che escono dai conservatori oggi posso
fare la professione, per gli altri il nulla. E in aggiunta una popolazione di ignoranti
musicali a cui non importa nulla di andare a teatro o ai concerti.
Molti di quelli che hanno studiato e suonato per anni uno strumento
(diplomati o quasi) spesso valutano il fatto di non fare la professione solo
come una sconfitta e spesso lo nascondo in un armadio,
invece di goderselo come un privilegio per il resto della loro vita. Cosa che
non fanno gli amatori di Danza e di sport.
Venire a conoscenza da questa tavola rotonda che la voglia di far musica
per diletto è in crescita mi riempie di gioia.
Ecco cosa ho raccolto.
Due moderatori hanno presentato le realtà musicali
amatoriali, con l’intervento iniziale di benvenuto dell’assessore alla cultura
Filippo Del Corno. Questi ha rimarcato il valore di queste associazioni
nell'ambito cittadino seppur siano numericamente inferiori ad altre realtà
europee. “Ciò può essere in parte dovuto”, dice Del Corno, “alla fallace didattica
musicale di base del nostro contesto culturale”.
L’assessore presenta i due moderatori, Sergio Lattes e Luca
Ciammarughi.
Sergio Lattes è pianista e musicologo ed è stato in passato
consulente musicale per il comune di Milano per il quale ha inventato e fatto
nascere realtà musicali da camera tuttora attive. Docente al Conservatorio G.
Verdi di Milano è impegnato nella riforma dei Conservatori (nel sito potete
trovare molti spunti www.aasp.it)
Luca Ciammarughi è pianista e musicologo e affianca
all'attività concertistica la conduzione quotidiana di trasmissioni su Radio
Classica e l'attività di critico musicale per la storica rivista Musica nonché
di importanti teatri italiani.
I due moderatori
introducono l’argomento facendo un excursus storico sulla figura del musicista
amatoriale, o dilettante (parola quest’ultima che ha spesso e ancora
un’accezione negativa da noi), ricordandoci che nel passato gli amatori e i
professionisti non erano in contrapposizione tra loro, ma anzi, spesso
suonavano insieme e creavano insieme la passione per la musica. Lattes ricorda
che nell’epoca classica le orchestre erano per lo più formate da dilettanti e
solo il capo orchestra (clavicembalista e compositore) e pochi altri facevano
la professione. I nobili che suonavano non l’avrebbero mai fatto per professione
che, paradossalmente era considerata una occupazione non troppo adatta al loro
rango.
Un aspetto da
considerare oggi è la possibilità che molti diplomati di conservatorio che non
fanno la professione e non la faranno mai (più del 50% dei diplomati attuali non
entrano nel modo del lavoro musicale, ma sono costretti a fare altro per
guadagnarsi da vivere) mentre sono in crescita sia le scuole di musica non
professionali che la vendita di strumenti musicali.
Questi aspetti fanno
pensare che il recupero del far musica per il proprio piacere personale
condividendo momenti di ritrovo e incentivare l’apprendimento musicale degli
adulti potrebbero avere un grande sviluppo.
In Italia questo ruolo
è sempre stato delle bande e dei cori, molto meno delle formazioni orchestrali
e da camera. Queste ultime ci sono sempre state in altre nazioni europee e americane. Forse i tempi sono maturi anche da noi.
Nel corso della Tavola
Rotonda si sono presentate diverse realtà cittadine come l’Orchestra Carisch, Piano
Link, l’Orchestra a plettro città di Milano,
i
Cambristi, l'Orchestra Contrarco, che da diversi anni creano momenti di attività (prove e
concerti) e aumentano il numero degli associati ogni anno.
Le realtà dei cori non sono state prese in considerazione in questo momento di studio come pure quello delle bande forse perché non sarebbe bastato un pomeriggio per parlarne e forse perché quello delle orchestre è appena nato e si sta affacciando proprio in questi ultimi anni.
L'orchestra a plettro città di Milano - concerto natalizio 2015 Palazzina Liberty
Le realtà dei cori non sono state prese in considerazione in questo momento di studio come pure quello delle bande forse perché non sarebbe bastato un pomeriggio per parlarne e forse perché quello delle orchestre è appena nato e si sta affacciando proprio in questi ultimi anni.
Tutti gli aspetti che
sono riassunti nei titoli dei diversi tavoli sono stati relazionati
direttamente dai musicisti o amatori pienamente coinvolti.
Interessanti sono
state anche le testimonianze di musicisti professionisti che affiancano e
portano la loro l’esperienza al servizio dei momenti di preparazione ed
organizzativi di queste associazioni amatoriali.
Un direttore
d’orchestra, Roberto Perata,
direttamente scelto dai componenti dell’orchestra Contrarco per guidarli in un lavoro di
tre anni, ci racconta di come questa sua esperienza lo stia arricchendo anche
professionalmente. Da notare che in queste associazioni molte delle cose che
normalmente nelle orchestre professionali non vengono decise dagli orchestrali,
sono invece stabilite da tutti i membri come la scelta del direttore e delle
partiture da suonare. Al direttore scelto spetta naturalmente guidarli
musicalmente e consigliarli in base alle capacità tecniche effettive dei suoi
componenti.
In effetti Nicola Kitharatzis, organizzatore
dell’Orchestra Carisch, ci fa notare che
l’entusiasmo e la passione che spinge i musicisti amatori fanno raggiungere
agli stessi dei traguardi musicali interessanti e creano momenti di
aggregazione e di scambio culturale notevoli.
L'orchestra Carish durante le prove
Testimonianza di ciò è
arrivata anche da Renato Rivolta, direttore
e solista di flauto professionista che ci ha narrato del suo ruolo di “dilettante”
di violino nell'orchestra amatoriale. Il violino è uno strumento che aveva
studiato per qualche tempo da giovane e poi abbandonato. Riprendendolo e
inserendosi in fila tra gli amatori, ha scoperto un nuovo modo di suonare e di
partecipare alla musica. Dal ruolo di orchestrale professionista col flauto
traverso, che rimane comunque uno strumento solista anche in orchestra, Renato
ha voluto provarsi in una veste inedita per lui e col violino sperimenta la
partecipazione all'interno di un gruppo. Consapevole che col violino non potrà
mai raggiungere il grado tecnico che ha sul flauto o come direttore
d’orchestra, ha sperimentato direttamente il piacere del far musica fine a sé
stesso, come quello che provano i veri amatori.
Un’altra testimonianza
è quella di Luisella Molina che ha
studiato musica da giovane, e che lavora nel campo musicale come manager e organizzatrice,
e abbia ad un certo punto sentito il bisogno di “mettere le mani in pasta”.
Luisella Molina ha trovato appassionante iniziare a cantare
in un coro. Dice che è stata stimolata ha tornare a far musica anche lei dopo
avere organizzato una sezione di Mito
Fringe dedicata ai musicisti non professionisti, che l’anno contagiata con
la loro passione. Ci ricorda anche dell’esperienza faticosa ma molto gratificante
di organizzatrice nel 2015 dell’incontro mondiale delle orchestre amatoriali
che eseguirono la II° sinfonia di Sibelius per MITO. Organizzare eventi per i professionisti
o per gli amatori non è la stessa cosa. Le esigenze sono molto diverse, ma
entrambi sono gratificanti.
‘Orchestra a plettro “Città di Milano” si è costituita nel 1960 dalla fusione di due vecchie e valorose orchestre milanesi: l’Accademia Mandolinistica di Milano ed il Circolo Mandolinistico Rinaldi. Ne parla Antonio Ceci, che ci illustra come a fianco della compagine orchestrale è sempre stata attiva la scuola di mandolino. Molti dei concerti dell'orchestra a plettro sono rivolti alle case di riposo venendo incontro ad un esigenza sociale.
‘Orchestra a plettro “Città di Milano” si è costituita nel 1960 dalla fusione di due vecchie e valorose orchestre milanesi: l’Accademia Mandolinistica di Milano ed il Circolo Mandolinistico Rinaldi. Ne parla Antonio Ceci, che ci illustra come a fianco della compagine orchestrale è sempre stata attiva la scuola di mandolino. Molti dei concerti dell'orchestra a plettro sono rivolti alle case di riposo venendo incontro ad un esigenza sociale.
Il discorso ha preso una piega internazionale quando sono
intervenuti i rappresentanti di importanti associazioni europee amatoriali.
Daniel Kellerhals ha parlato del EOFED, associazione europea che rappresenta 22 paesi, raccoglie 1600 orchestre e 60.00 soci musicisti. Molti eventi vengono organizzati in diverse nazioni Europee radunando migliaia di persone che si trovano per suonare insieme.
Daniel Kellerhals ha parlato del EOFED, associazione europea che rappresenta 22 paesi, raccoglie 1600 orchestre e 60.00 soci musicisti. Molti eventi vengono organizzati in diverse nazioni Europee radunando migliaia di persone che si trovano per suonare insieme.
Il rappresentante dei Cambristi belgi, Orhan Erenberk ci ha raccontato come si
organizzano prove e work shop con importanti musicisti professionisti che si
mettono a disposizione per insegnare agli amatori.
Floryse Bel Bennett ci ha parlato dell'ACMP, associazione di
amatori di musica da camera attiva da più di 70 anni nel nord America. Questa
associazione è una delle più vecchie e già nel 1962 contava 4000 iscritti. Fu
fondata nel 1935 da Helen Rice e tutt'oggi è appoggiata anche da
una fondazione. Hanno una biblioteca di musica a disposizione dei soci,
organizzano raduni musicali, Workshop e concorsi dedicati agli amatori.
Alex Van Beveren, della Word Federation of Amateur Orchestras
ci racconta alcuni aneddoti e frasi di importanti solisti che vedono queste
realtà amatoriali con molto piacere.
La Federazione mondiale delle orchestre amatoriali è
dedicata al progresso mondiale della produzione musicale giovanile e
amatoriale. Il nucleo filosofico dell'organizzazione è la profonda convinzione
che la musica superi le divisioni culturali, geografiche e storiche e, così
facendo, rende il mondo un posto migliore sia per i giovani che per i vecchi. La
WFAO promuove e difende gli interessi della musica amatoriale nelle
organizzazioni e nelle istituzioni della società civile e interviene con i
responsabili delle decisioni a tutti i livelli al fine di facilitare l'accesso
alla musica per tutti.
E’ nata nel 1991 prima rivolgendosi solo ai giovani e poi nel corso degli anni ha aggiunto alla sua mission anche l’aspetto del far musica per diletto anche a chi non è più giovane (dal 1997 in poi).
E’ nata nel 1991 prima rivolgendosi solo ai giovani e poi nel corso degli anni ha aggiunto alla sua mission anche l’aspetto del far musica per diletto anche a chi non è più giovane (dal 1997 in poi).
L’ultimo tavolo di
relatori ha parlato dell’insegnamento della musica agli adulti. Le storiche
scuole di musica per adulti di Milano, il CEMM (prima CEP) e i CPSM (corsi
popolari di musica che si tengono alla sera in conservatorio),
attraverso l’intervento dei relatori, Angelo Raffaele Colletti e Davide Discacciati ci ricordano come da
più di 20 anni hanno contribuito a diffondere l’insegnamento musicale di
strumento e di canto corale con diverse tipologie di musica a persone adulte
molto motivate e appassionate. Tra l’altro una delle più importanti clavicembaliste
e musicologhe italiane, Emilia Fadini,
ne fu promotrice.
Carlo Balzaretti, pianista e direttore del Conservatorio di
Como, ha ricordato come lui stesso ha cominciato ad insegnare in questi corsi.
Il maestro ha fatto tesoro di questa sua esperienza cercando di organizzare
anche nel suo conservatorio momenti di scambio tra gli allievi o gli insegnanti
da dedicare agli amatori.
Evidenzia come sia importante sapere che per insegnare ad un adulto sia necessario avere conoscenze non solo strumentali ma musicali profonde (musicologiche e compositive) in quanto gli adulti non si accontentano di un insegnamento meramente tecnico, ma desiderano conoscere profondamente ciò che suonano partendo dal presupposto che culturalmente possono essere anche molto più preparati dell’insegnante di musica stesso.
Evidenzia come sia importante sapere che per insegnare ad un adulto sia necessario avere conoscenze non solo strumentali ma musicali profonde (musicologiche e compositive) in quanto gli adulti non si accontentano di un insegnamento meramente tecnico, ma desiderano conoscere profondamente ciò che suonano partendo dal presupposto che culturalmente possono essere anche molto più preparati dell’insegnante di musica stesso.
Il maestro Balzaretti afferma che ha allievi
amatori che lo seguono da molti anni e con i quali alle volte ha un rapporto
molto intenso e di amicizia che si consolida nel tempo. Gli allievi adulti sono
di sicuro gli allievi più motivati di tutti.
Si conclude la tavola rotonda con Annibale Rebaudengo che presenta il suo libro: “Gli adulti e la musica”.
Spunti
per riflettere in questo contesto ce ne sono molti.
Molti professionisti
sono impauriti nel sapere che orchestre amatoriali spunteranno come funghi pensando che questo possa togliere loro il lavoro.
Di sicuro la
professione musicale non è per tanti, ma in un mondo italiano dove il suonare e
il cantare nella vita di tutti giorni non è un hobby molto diffuso, più
cresceranno queste opportunità e maggiore forse sarà la voglia e la consapevolezza
del pubblico futuro a voler riconoscere le professionalità e le eccellenze del
mondo musicale professionale. All'estero, dove ci sono tante occasione del far
musica per diletto i teatri e le sale da concerto sembrano essere più affollate
delle nostre.
In ogni caso più le persone
studiano e suonano la musica più cresce il livello culturale dei cittadini!
Dopo le relazioni,
alla sera, c’è stato un concerto particolare con la partecipazione di chiunque
avesse voluto suonare. Io purtroppo non ho potuto parteciparvi, ma se qualcuno
che ha partecipato vuole aggiungere un suo scritto lo può fare nei commenti qui
sotto o mandarmi del materiale.
Credo che sia
interessante poter avere ciclicamente un momento di incontro su questa tematica
facendo magari molto più pubblicità in modo da divulgare il più possibile questa
gioia del far musica.
Molti sono gli
stereotipi nel mondo della musica professionale da sfatare.
Ne elenco alcuni che fanno sempre un grande figura sulla bocca della gente e che invece sarebbe ora di cambiare. Se ne avete degli altri mandatemeli.
Ne elenco alcuni che fanno sempre un grande figura sulla bocca della gente e che invece sarebbe ora di cambiare. Se ne avete degli altri mandatemeli.
Studia l’arte e mettila da parte! DOVE? Quale
parte?
Con la musica non si mangia. Per far da mangiare ci sono già migliaia di Chef !
La cultura non fa reddito. Senza cultura non solo non c’è reddito ma anche
miseria e ignoranza!
Per far musica bene bisogna sapere leggere
lo spartito e saper solfeggiare. Bestialità che è ora di sfatare.
Non si può apprendere uno strumento da adulti.
E chi l’ha detto?
E chi più ne ha più ne
metta!
Arrivederci alla
prossima tavola rotonda.
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