L’interesse per le arie antiche faceva parte di una sorta di progetto che
Ottorino Respighi (1879-1936) iniziò nel 1917 con la composizione della prima
suite di "Antiche arie e danze" nel 1923, la seconda ed ultima nel
1931.
La Terza suite è costituita da 4 movimenti e si limita all'impiego degli
strumenti ad arco.
Con Respighi il passato rivive attraverso il riferimento alla civiltà delle
danze cortesi di tradizione cinquecentesca e non si tratta di un’adesione
occasionale. Sono noti i suoi interessi per il canto gregoriano e il suo amore
per Monteverdi. Ma il suo ritornare al passato non ha nessun intento
filologico, piuttosto è un modo per trovare nuove risorse coloristiche che
evidenziano il suo gusto decorativo e decadente tipico della sua generazione.
E' il terzo brano della terza suite che ci interessa, perché è quello che
Marcel Grandajny, classe 1891, ha trascritto per arpa.
E qui, è proprio il caso di dirlo: una trascrizione della trascrizione!