Che dire? Ognuno interpreta le vacanze come meglio crede.
Invece di mettersi in coda per raggiungere luoghi di mare o
di montagna dove ritrovare la calca e le stesse abitudini di sempre perché non
radunare un gruppo di amici che hanno la stessa passione musicale e studiare e
suonare insieme?
Così ho fatto con Padre Marco, mio amico da qualche anno con
il quale condivido la passione per l'arpa celtica, coautore di Blogarpa e redattore di una bella storia dell'arpa postata di recente.
Abbiamo deciso di organizzarci come se fossimo ad un
work-shop musicale: 5 giorni di full immersion tra le corde delle nostre arpe.
Lui per imparare pezzi nuovi e io per sperimentare e
approfondire l'insegnamento ad orecchio.
Poi sabato ci ha raggiunto Elena, anche lei appassionata
d'arpa celtica e abbiamo studiato e improvvisato un piccolo concerto casalingo
con i brani più rodati.
A fine giornata eravamo un po' "cotti" ma molto
contenti dell'esperienza.
Diciamo che da qualche anno vanno di moda i centri estivi
musicali per ragazzi dove la scuola delle bande riunisce alcuni insegnanti che
si dedicano a far studiare e suonare insieme un gruppo nutrito di ragazzi. Non
avendo impegni scolastici e potendosi dedicare tutto il giorno allo proprio
strumento si imparano decisemente molte più cose e sopratutto in allegria. Nei
momenti di relax si approfondiscono le conoscenze personali e ci si scambia
idee e suggerimenti sulla musica che si sta suonando.
Bene, credo che la formula possa essere la stessa anche per
gli adulti.
Il risultato di questo piccolo ma intenso work-shop lo potete
ascoltare nei video che Padre Marco ha pubblicato nel suo canale di You Tube L'arpa di Marco .
Un assaggio di quei video ve li offro in antemprima qua
sotto.
2 commenti:
E' stata una bella vacanza, proficua sotto il profilo arpistico e umano.
E poi ci siamo divertiti davvero. Dai video se ne ha un'idea; avendo però tagliato tutti i momenti prima e dopo le registrazioni, in certi momenti manca il meglio.
Ma quello resta per il privato!
Grazie. Un saluto a tutti.
M.
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