Certo, in un concerto di musica da camera di adrenalina se ne sviluppa poca poca... ma forse io sono prevenuta.
Questo era il finale del post della scorsa settimana.
Si ero prevenuta! I bambini di quinta elementare sono meglio dei
loro genitori!!!!!
E di tutti noi "grandi". Ma per quanto resisteranno così
integri?
Il ghiaccio si è rotto Giovedì scorso. In un piccolo spazio della
biblioteca Frà Cristoforo di Milano ero pronta con l'arpa accordata ad
accogliere più di 60 bambini e, non lo nego, avevo il lieve timore di scoprire
che le musiche scelte, le idee da esporre e il mio modo di raccontare fossero
davvero all'altezza di quei piccoli ma già abili cervellini da mondo moderno.
Sono rimasta colpita dall'attenzione, dalla curiosità e dalla voglia di
scoprire che mi hanno subito messa a mio agio.
Dopo il breve preambolo e l'esecuzione del primo brano di Haendel ho
sentito che la mattinata sarebbe stata divertente per me e per loro.
Ho raccontato di accordi, melodia, armonia, di autori con la parrucca
che giravano l'Europa con la loro musica e le corde dell'arpa hanno fatto il
resto.
Avevo davanti a me ragazzini che battevano il piede seguendo il ritmo di
una sonatina di Dussek!
Poi le domande: direi tutte interessanti e pertinenti.
Alla fine ho chiesto loro quale pezzo avrebbero voluto risentire. Ho
fatto un breve "sondaggio" per alzata di mano e, incredibile, Handel
è stato il più gettonato.
Direi che si farebbe molto ma molto bene moltiplicare questi incontri
perchè c'è un gran bisogno di arrivare ai ragazzi con proposte "nuove" e interessanti, e di
sicuro manterrebbero e svilupperebbero le loro qualità e la loro voglia di
imparare utile a tutti per non guastare anche questa generazione con le
proposte commerciali ormai globalizzate. (invece di far la fila per un nuovo
meraviglioso telefonino, chissà che non facciano poi la fila per accaparrarsi
uno strumento musicale da suonare in compagnia degli amici!!!))
Ho virgolettato nuove perchè far ascoltare dal vivo brani di Handel,
Beethoven e Rossini oggi è proprio una proposta nuova.
Questi ragazzi hanno nelle orecchie i loop infiniti di quel ragazzino
giapponese che va per la maggiore che ha ricopiato a schema fisso quell'altra
musichetta di Lauren Bennett and GoonRock.
Buone si per scatenarsi con l'Hai Pop, ma un po' poco interessanti per
starle ad ascoltare in religioso silenzio.
Oppure le musichette ripetitive e scontate che fanno da sottofondo hai
loro video giochi o i sottofondi musicali continui dei mega-store, delle sale
d'attesa degli ambulatori e persino della banche.
Ben che vada questi ragazzi ascoltano in televisione le kermesse dei
concorsi canori dove il repertorio non va oltre alle canzonette di cassetta o
il solito scontatissimo San Remo che se ti va bene ascolti cantantucoli stonati
e privi di idee ma ben vestiti e ben infiocchettati dai tre o quattro promoter
italiani rimasti che continuano a sperare di far soldi con uno di loro.
Invece si sono divertiti a riconoscere il giro armonico della
Passacaglia, ad inseguire il tema nelle Variazioni di Beethoven e ad aspettare
che i tre tempi di una Sonata svelassero loro un racconto musicale completo.
Alla fine
ho voluto che toccassero le corde dell'arpa uno per uno. Tanto per farsi
un'idea che quello che stavo facendo mi è costato fatica di ore per cercare di
rendere almeno dignitose quelle musiche ai loro orecchi e tanto per farli
entusiasmare alla fisicità di questo meraviglioso strumento.
Mi sembra
di esserci riuscita. Sono stati fantastici.
Ora tocca
ai miei colleghi la prossima settimana fare altrettanto con il gruppo di SAX!
Arrivederci
all'ultimo incontro in cui con l'arpa che accompagnerà il flauto di Emanuela
Medea.
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