Il mio amico Gian Burrasca mi manda questo scritto, e, visto che è carnevale ve lo passo.
Una volta si aspettava il Carnevale per potersi sfogare nel divertimento, nei giochi, nei travestimenti. Un breve periodo nel quale davvero si poteva ridere a far finta che i guai della vita non esistessero. I "padroni" si travestivano da servi e i "servi" da padroni. Sotto le maschere non sapevi chi c'era e potevi immaginarti di tutto, e per qualche giorno sognare di tutto. Poi tornavi tranquillo alla vita di sempre con l'animo in pace.
Oggi che tutti portano le maschere sempre e che il divertimento è un obbligo tutto l'anno, tutti i mesi, tutte le settimane, tutti i giorni, tutte le ore, a che serve più la sfilata di maschere in piazza?
Peccato!
Ieri ho assistito alla sfilata carnevalesca in una cittadina della Bassa Bergamasca, e ho notato alcune cose.
La buona volontà degli organizzatori (parrocchia, comune, privati??) di realizzare dei carri belli e significativi: le tre Caravelle di Cristoforo Colombo con relativa ciurma.
Forse un omaggio all'apertura al "Nuovo Mondo" che, da allora ha portato alla vecchia Europa, una ventata di modernità.Via le vecchie credenze, la ricerca della felicità sempre e comunque, del benessere, del libero arbitrio nei mercati, della possibilità che ogni uomo insegua il suo sogno, che ogni sogno è realizzabile, che la terra è di chi la conquista, che se vuoi diventare cittadino in una patria basta avere il portafoglio. Oggi, noi europei, continuiamo ad importare i modelli del "nuovo mondo" anche quando sono già diventati vecchi e obsoleti laggiù. Ma, cosa vuoi, essendo obsoleti forse sono in saldo, e a poco prezzo te li danno e ti fanno credere che va bene così.
Passate le Tre Caravelle, arriva il carro con un omaggio al freddo polare di questi giorni con un gruppo di esquimesi bergamaschi e di Eicebergs alla deriva (il carro si chiama Eiceberg-ghem), e per finire, un improbabile carretto inneggiante alle Vake della Bassa (si perché con la K fa più scic!e poi ci sono i mungitori indiani che se ne occupano ed è meglio chiamarle con un termine internazionale)…
Il corteo prosegue per le vie cittadine formato da poche maschere, molti ragazzi schiuma-muniti, e molte mamme mussulmane con il velo.
La musica che accompagnava i carri usciva dagli altoparlanti ed era la stessa che si sente in pubblicità, sui telefonini, al supermercato, nelle stazioni ferroviarie…
Quindi: niente di nuovo.
Una volta, almeno c'era la banda locale che apriva la sfilata. Ora la stessa banda locale passa il tempo a perfezionare note intonate e suoni perfetti per interpretare improbabili brani culturalmente significativi che produrrà in un concerto molto serio poco prima delle vacanze estive, per un pubblico di under '60 che rinuncerà, forse per una sera, alla puntata di Gerry Scotti.
Ma allora che senso ha tutto questo. Forse anche qui si può risparmiare dopo avere eliminato le olimpiadi a Roma. Basta con queste sfilate di Carnevela inutili!!!
Se i carri e il carnevale non servono che a poche persone "sfigate" che non sanno divertirsi nei centri commerciali, forse l'assessore alla cultura di turno penserà che il gioco non vale la candela (quanti voti mi porta?...che visibilità mi dai?..perché ancora funziona così) e immaginerà di devolvere il poco e risicato budget rimastogli anziché per la sfilata di Carnevale, per organizzare un incontro di auto d'epoca o di raduno motociclistico, la prossima primavera.
O, meglio ancora,
devolvere qualcosa per contribuire al prossimo Nazionale Festival di San Remo, visto che 15 milioni di italiani "sfigati" e poco fantasiosi preferiscono passare 5 sere del loro tempo a sorbirsi i sermoni del "RE DEGLI IGNORANTI".
AUGURI e BUON CARNEVALE a TUTTI
GIAN BURRASCA
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