Ho alcune riflessioni da fare sul fatto che si usi
spesso come approccio allo studio iniziale dell'arpa a levette il metodo
Grossi.
Maria Vittoria Grossi fu allieva di Luigi Maria
Tedeschi (1867-1944), uno dei più apprezzati arpisti italiani dell'ottocento,
che insegnò a Milano e che ebbe l'incarico dalla Casa Ricordi di revisionare il
repertorio d'insegnamento dell'arpa.
Riassumo alcuni principi fondamentali che si trovano
nella prefazione del metodo ricordando che la prima uscita alle stampe risale
al 1943 edizioni Ricordi.
Maria Grossi imposta il suo lavoro per dare i
fondamenti tecnici di chi suona l'arpa a pedali di ultima generazione che ha
per lei raggiunto livello di costruzione tale da permetterle d'interpretare il repertorio
moderno. Maria Grossi dice che finalmente l'arpa ha raggiunto
la possibilità di suonare la "nostra arte musicale" che spiega "eminentemente modulante" per diventare un vero strumento solista e importante strumento coloristico
nell'orchestrazione".
"L'arpa così si avvia a possedere una letteratura
propria di singolare valore, e già compositori eminenti hanno scritto pezzi
originali"….
"L'arpa di maggiori dimensioni che si costruisce
oggi ha una sonorità più ampia che in passato ed una estensione di 6 ottave più
una quarta."