mercoledì 24 dicembre 2014
mercoledì 17 dicembre 2014
John Parry Dall e il canto di Natale Deck the Hall with Holly
Questa melodia natalizia
ormai molto celebre in tutto il mondo ha una nascita tutta arpistica.
Si trova infatti per la prima volta trascritta in un manoscritto del
XVII° secolo per opera dell'arpista gallese John Parry
Ddall (1710–1782). Nel manoscritto di Parry aveva un altro
titolo Nos Galan che significava Vigilia di Capodanno. La
melodia fu poi presa e pubblicata in un libro di canti natalizi nel
1881 e le parole che ora vengono usate pare siano state scritte negli
Stati Uniti.
giovedì 11 dicembre 2014
Johannes Brahms e il Wiegenlied non natalizio!....
Ho trovato nel sito del coro del Duomo
di Firenze queste notizie sul celebre canto che la tradizione vuole
dedicato al Natale, ma a quanto pare lo stesso Brahms non era molto
d'accordo.
"Oggi è nato Gesù" è un
lied della raccolta di cinque lieder op.49, ed esattamente il
"Wiegenlied", che comincia con "Guten Abend, gut'
Nacht".
Si tratta quindi di una ninna-nanna, il cui testo originale, tradizionale tedesco, non si riferisce a Gesù, ma si adatta sia ai bambini che alle bambine.
A causa della facile popolarità di questo brano, già al tempo dell'autore gli arrangiamenti crescevano di giorno in giorno, con grande fastidio dell'autore stesso, che all'editore scrisse: "Perché non pensate di fare anche un'edizione della ninna-nanna in una tonalità minore, destinata ai bambini cattivi?".
Si tratta quindi di una ninna-nanna, il cui testo originale, tradizionale tedesco, non si riferisce a Gesù, ma si adatta sia ai bambini che alle bambine.
A causa della facile popolarità di questo brano, già al tempo dell'autore gli arrangiamenti crescevano di giorno in giorno, con grande fastidio dell'autore stesso, che all'editore scrisse: "Perché non pensate di fare anche un'edizione della ninna-nanna in una tonalità minore, destinata ai bambini cattivi?".
Allora vi offro una versione semplice
per arpa da suonare senza cantarne il testo, come una ninna nanna
senza pretese che serve a creare un'atmosfera delicata.
Buon Natale
lunedì 8 dicembre 2014
Mara Galassi e gli estremi del tempo!
Mara e la sua arpa Barberini
Perchè questo titolo?
Perchè ho ascoltato Mara Galassi due anni fa in estate nella chiesa di San Rocco a Chiari e faceva un caldo afoso e appiccicoso e l'ho ascoltata oggi nella stessa chiesa e faceva un bel freddo umido.
Morale: nonostante gli estremi di temperatura Mara e le sue arpe hanno dato il massimo di sé!Mara Galassi è una musicista di prim'ordine e un'arpista tra le migliori nel campo delle arpe antiche che suona con una passione e una maestria fuori dal comune.
Il programma è costruito su una storia raccontata in un poema del 1880 di Jacint Verdaguer, autore catalano, nel quale si narra di un arpista napoletano dell'ottocento che in chiesa tesse lodi alla Vergine Maria utilizzando brani di diverso stile con la sua arpa Viggianese.
Insieme a Mara la cantante spagnola Anais Oliveras ha cantato ninna nanne e inni alla Vergine interpretato recitando alcuni passaggi del poema.Un susseguirsi di musica, canto e recitazione molto armonico e delicato. Le arpe su cui Mara a suonato erano tre: una piccola Viggianese dell'800, una riproduzione di un'arpa spagnola ad un ordine di corde e la riproduzione dell'arpa Barberini del 1630.
Tre voci diverse e così ben assortite.
La viggianese tenera e delicata pur nella sua intonazione quasi precaria ha reso alla perfezione le tarantelle e le polke e la Palumella cantata, quelle che l'arpista napoletano deve aver intonato e con le quali il Jacint rimane incantato.
La seconda arpa, la spagnola ad un ordine di corde, intona con una voce più grave e piena brani più antichi. Mara, in piedi dietro di lei, vola sulle corde con una delicatezza incomparabile.
La terza arpa, ricca di sfumature e difficile da domare, sotto le mani di Mara diventa docilissima.Qui si ascolta Orazio Michi dell'arpa, Ascanio Majone, Michelangelo Galilei e, tornando quasi all'ottocento, accompagna al fine Quannu nascette Ninno a Betlemme di Alfonso de' Liguori.
Tra il pubblico numeroso molti appassionati ma anche avventori occasionali rimasti incantati dalla musica e dalla maestria delle due interpreti.
Si avvicinano alle arpe per vederle e
per capire come fanno le dita affusolate di Mara a trovarsi così a
proprio agio.
Si chiede: “ma quanto studia di solito?”Mara candidamente dice “Se non ci sono impedimenti e impegni almeno 6 ore al giorno. (!!!) E ogni anno sempre di più per mantenermi le dita attive e flessibili. Vede, qui stasera è venuta ad ascoltarmi una mia zia che ha 94 anni e suona il pianoforte. Ogni giorno studia almeno tre ore per non perdere l'elasticità delle mani e lo fa solo per il suo piacere personale.”
Altro non aggiungerei se non che per suonare e divertirsi l'allenamento costante è indispensabile. Ed è necessario, in una certa misura, anche per chi lo fa solo per diletto. Con pochi minuti al giorno non si impara nulla e non si suona!Buon natale a tutti.
giovedì 4 dicembre 2014
7 dicembre 2014
“...un fill de Nàpoles eixerit passava,
Duent
al coll una arpa tota plena d’harmoniosa musica d’Italia”
Mara
Galassi Arpa
Anaïs
Oliveras soprano
Primo
frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de
Jacint Verdaguer
Anonimo
XVIII /XIX sec. - Tarantella, Palumella, Polka
Secondo
frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de
Jacint Verdaguer
D. F. de
Huete (1635 – 1713) , Dios Te Salve Maria Llena, Passacalle
de Octabo Tono, Letania de nuestra (Compendio numeroso de Zifras
Armonicas, Primiera y Secunda Parte, Madrid, 1702 / 1704)
Anonimo
XVIII /XIX sec. – Pastorale
Terzo
frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de
Jacint Verdaguer
Luijs
Maymon (sec XVII) Fantasia (Barbarino Lutebook, Ms
Cracovia 40032)
Anonimo
XVIII sec - Lo desembre congelat (Arxiu Musical de
Nª Srª dels Arcs, sign I-1ª), Anit és nat un Infant (M.
738/48 de la BNC), Bitayna diridayna (M744/25 de la
BNC; Pedrell, Catàlech, 987).
Anonimo
sec XVII - Pavaniglia, Tenore di Napoli (Ms ADP,250 Archivio Doria
Pamphilij, Roma)
Alessandro
Piccinini (1566-1638) – Corrente (Intavolatura di Liuto e di
Chitarrone, Libro Primo, Bologna 1623)
Orazio
Michi dell’Arpa (1595 – 1641)- Napolitana: ninna nanna
per il Bambin Gesù (Ms 2427, Biblioteca Casanatense,
Roma)
Ascanio
Majone (1565-1627) - Ricercare sopra il canto fermo di Costantio
Festa e per sonare all’arpa (Libro secondo)
Canzone
(Diversi Capricci per Sonare, Libro Secondo, Napoli 1609)
Ave
Regina Coelorum (Salmi
della Compieta de diversi musici napolitani, Napoli 1620)
Toccata
Quinta (Diversi Capricci per Sonare, Libro Secondo, Napoli 1609
e
ultimo frammento del “L’arpa” (Pàtria,
1888) de Jacint Verdaguer
Arpa
viggianese - collezione Fernanda Giulini
Arpa
spagnola de una orden - Rainer Thurau, Ulm, 1988
Arpa
a tre ordini copia dell’Arpa Barberini (Roma, 1630) - Dario
Pontiggia, Milano 2012
Note
al programma
Il
programma prende spunto da un passo contenuto nel poema Patria (1888)
di Jacint Verdaguer (1852-1857),
scrittore catalano, nel quale si descrive il canto di un
arpista napoletano, di probabile origine viggianese, incontrato
dall’autore al tempo dell’infanzia.
In
quell’occasione mentre il piccolo Jacint si stringe annoiato alle
gonne della mamma intenta a recitare infinite volte il rosario in una
piccola cappella fuori porta dedicata alla Vergine, ecco che entra un
“figlio di Napoli con un’arpa al collo tutta piena di musica
d’Italia”.
A
questi vien chiesto di allietare la Vergine, “rimasta sola
nel bosco per tutta la notte” con
qualche canto a lei dedicato ed ancora di proseguire con inni di
gioia, di ringraziamento al Signore ed altri ancora offerti al
Bambino Gesù. Il musico suona e canta in molte lingue: in italiano,
in latino, in spagnolo ed in catalano per raccogliere gli astanti in
un unico grande momento di lode al Signore.
Si
canta di dolori, di gioie, di ansie e di trionfi ed il piccolo Jacint
ne rimane incantato portando per molti anni quel magico ricordo
nel cuore.
Il
concerto ripercorre queste immagini e ricrea in accenti sonori
quella lontana poetica musicale.
Il concerto verrà riproposto
lunedì 8 dicembre alle ore 16.30
Chiesa di San Rocco
Chiari(BS) - via San Rocco
Per info
MusicaD'arpa
www.musicadarpa.it
lunedì 1 dicembre 2014
L'arpa di Nadermann e il corno naturale.
Un'arpa
a movimento semplice e il corno naturale suonano musica di Naderman
al BIMHUIS
di Amsterdam, uno tra i più importanti templi Jazz in Euorpa.
E'
una registrazione che ho visto e rivisto più volte e che vi offro.
L'arpa è una Naderman, del 1820 a
movimento semplice suonata da Masumi Nagasawa, arpista specializzata
nel repertorio per arpa a movimento semplice.
Il cornista, Teunis van der Zwart, anch'egli specialista di
strumenti del 1700, suona un corno naturale.
E' interessante notare l'impasto sonoro
assolutamente equilibrato tra i due strumenti.
François
Joseph Naderman attivo prima della rivoluzione francese rimase a
Parigi durante la restaurazione e fu il primo insegnate d'arpa al
Conservatorio di Parigi ricoprendo tale ruolo dal 1925 al 1835.
Nello stesso conservatorio insegnava e
componeva il famoso cornista Frederic-Nicolas Dvernoys (1765–1838)
contemporaneo di Naderman che scrisse anch'egli musica per arpa e
corno.
Il video è veramente solo un frammento ma vale la pena di vedere all'opera i due musicisti con gli strumenti d'epoca.
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