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domenica 11 marzo 2018

Vivere la musica – Tavola Rotonda - Palazzina Liberty - 3 marzo 2018





È passata una settimana dall’evento e ho voluto farvi partecipi di ciò che ho ascoltato.
Questa era la proposta:


3 MARZO – Sabato, ore 15.30 e 20.30
A.I.M.A. ASSOCIAZIONE ITALIANA MUSICISTI E AMATORI
VIVERE LA MUSICA
Tavola rotonda e concerto aperto
Manifestazione dedicata alla musica amatoriale in occasione del World Wide Play In Day
Con l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Moderano Luca Ciammarughi e Sergio Lattes

I tavolo: Il ruolo civico della musica amatoriale
Con Luca Santaniello, Nicola Kitharatzis, Antonio Ceci, Tommaso Napoli

II tavolo: Il rapporto con il pubblico e il mondo professionale
Con Andrea Vizzini, Roberto Perata, Renato Rivolta, Luisella Molina

III tavolo: Milano, l’Europa e il mondo
Con Daniel Kellerhals, Orhan Erenberk, Alex Van Beveren, Floryse Bel Bennett

IV tavolo: Educare gli adulti
Con Carlo Balzaretti, Angelo Raffaele Colletti, Davide Discacciati, Annibale Rebaudengo

Dalle ore 20.30
Concerto aperto e workshop
Giovanni Falzone ospite speciale
Tutti sono invitati a partecipare, cantando o suonando. Iscrizione e spartiti musicali al sito www.aimamusic.it
Evento in collaborazione con Comune di Milano | Cultura, Area Spettacolo e con il patrocinio e il contributo di Fondazione Cariplo e ACMP – Amateur Chamber Music Players
l’Ingresso a tutti gli appuntamenti è libero con prenotazione obbligatoria al sito



La Manifestazione è stata organizzata dall’AIMA che è un’associazione dedicata alla musica amatoriale in occasione del World Wide Play In Day.

Tommaso Napoli è il fondatore e presidente dell’associazione AIMA che è nata nel 2012 da un ristretto gruppo di persone, musicisti non professionisti, che volevano trovare occasioni per suonare insieme e hanno fondato un’orchestra.


L’orchestra si chiama CONTRARCO e c’è pure una sezione per la musica da camera. Quest’ultima è nata in Italia su un modello Belga è conta circa 120 membri che vivono nella zona di Milano. Lo scopo principale di questa associazione e di molte altre presenti alla tavola rotonda è quella di dare spazio agli amatori, che non fanno i musicisti per professione, ma che vogliono suonare insieme.

Come dice Tommaso Napoli in un’intervista apparsa su YouTube nel 2016

“Per conciliare la musica con la vita quotidiana. Ci teniamo a far passare il messaggio che fare musica non è una questione elitaria, ma qualcosa che riguarda chiunque ha questa passione a differenza di ciò che si è spesso fatto credere nell'educazione musicale istituzionale. “

(Approfondimento in un’intervista di Tommaso Napoli su YouTube: Festa della Musica Attiva 2016 – AIMA Festa della musica 2016 )


Nell'ambito nazionale la Federazione Italiana Orchestre Amatoriali conta circa una decina di compagini orchestrali.

FEDIORAM è rappresentante delle orchestre italiane presso due federazioni internazionali European Federation of Amateur Orchestra e Wolrd Federation of Amateur Orchestras.


Orchestra AIMA - Contrarco

Attraverso gli interventi dei relatori dei vari tavoli si è potuto apprendere del nuovo fermento tutto milanese sulla questione.


Prima di farvi un riassunto del pomeriggio bisogna ricordare che da noi in Italia far musica per diletto ha avuto diversi momenti di successo e momenti di stanca nel secolo passato. Nel 1900 non si è certo sviluppata molto la musica come hobby per tutti. Le famiglie che si riunivano con la voglia di far musica suonando quartetti di Mozart o accompagnando al pianoforte arie d’opera e canzoni erano poche in confronto a ciò che succedeva in Germania, Austria, Inghilterra, Belgio, altre nazioni europee e negli Stati Unita D'America.
Forse l’unico comparto popolare del far musica è rimasto quello delle bande, che regge tutt'oggi, e quello dei cori di parrocchia.   Negli anni 60/70 si è sviluppato quello dei complessi pop che imitavano i successi delle canzoni dell’industria di musica leggera.
Invece la musica cosiddetta colta è diventata appannaggio di istruiti musicisti che facevano il conservatorio e tutto apprendevano fuorché pensare che la musica è anche fatta per diletto! Guai anche solo a pensarlo!
Il Conservatorio è diventato il tempio dei musicisti professionisti che guardavano dall'alto in basso la “plebe” ignorante che al massimo poteva ambire ad andare a teatro e nelle sale da concerto ad applaudire i grandi. La cultura di base, come tutti sappiamo, ha snobbato una buona educazione musicale nelle scuole elementari e medie e solo qualcosa hanno fatto le scuole medie ad indirizzo musicale, ma solo in centri grandi. E per dirla tutta, anche qui all'inizio queste scuole servivano da vivaio a potenziali studenti da immettere nei conservatori.
I conservatori italiani intanto sono diventati un numero incredibile (70, 80… ho perso il conto) e hanno fatto credere di insegnare la professione e che la professione ci fosse davvero per molti. E i genitori a puntare tutti a quello scopo altrimenti meglio smettere! Ecco che si è arrivati ai numeri di oggi: una percentuale bassissima di diplomati che escono dai conservatori oggi posso fare la professione, per gli altri il nulla.  E in aggiunta una popolazione di ignoranti musicali a cui non importa nulla di andare a teatro o ai concerti.   
Molti di quelli che hanno studiato e suonato per anni uno strumento (diplomati o quasi) spesso valutano il fatto di non fare la professione solo come una sconfitta e spesso  lo nascondo in un armadio, invece di goderselo come un privilegio per il resto della loro vita. Cosa che non fanno gli amatori di Danza e di sport.
Venire a conoscenza da questa tavola rotonda che la voglia di far musica per diletto è in crescita mi riempie di gioia.

Ecco cosa ho raccolto. 

Due moderatori hanno presentato le realtà musicali amatoriali, con l’intervento iniziale di benvenuto dell’assessore alla cultura Filippo Del Corno. Questi ha rimarcato il valore di queste associazioni nell'ambito cittadino seppur siano numericamente inferiori ad altre realtà europee. “Ciò può essere in parte dovuto”, dice Del Corno, “alla fallace didattica musicale di base del nostro contesto culturale”.

L’assessore presenta i due moderatori, Sergio Lattes e Luca Ciammarughi.

Sergio Lattes è pianista e musicologo ed è stato in passato consulente musicale per il comune di Milano per il quale ha inventato e fatto nascere realtà musicali da camera tuttora attive. Docente al Conservatorio G. Verdi di Milano è impegnato nella riforma dei Conservatori (nel sito potete trovare molti spunti www.aasp.it)

Luca Ciammarughi è pianista e musicologo e affianca all'attività concertistica la conduzione quotidiana di trasmissioni su Radio Classica e l'attività di critico musicale per la storica rivista Musica nonché di importanti teatri italiani.

I due moderatori introducono l’argomento facendo un excursus storico sulla figura del musicista amatoriale, o dilettante (parola quest’ultima che ha spesso e ancora un’accezione negativa da noi), ricordandoci che nel passato gli amatori e i professionisti non erano in contrapposizione tra loro, ma anzi, spesso suonavano insieme e creavano insieme la passione per la musica. Lattes ricorda che nell’epoca classica le orchestre erano per lo più formate da dilettanti e solo il capo orchestra (clavicembalista e compositore) e pochi altri facevano la professione. I nobili che suonavano non l’avrebbero mai fatto per professione che, paradossalmente era considerata una occupazione non troppo adatta al loro rango.
Un aspetto da considerare oggi è la possibilità che molti diplomati di conservatorio che non fanno la professione e non la faranno mai (più del 50% dei diplomati attuali non entrano nel modo del lavoro musicale, ma sono costretti a fare altro per guadagnarsi da vivere) mentre sono in crescita sia le scuole di musica non professionali che la vendita di strumenti musicali.
Questi aspetti fanno pensare che il recupero del far musica per il proprio piacere personale condividendo momenti di ritrovo e incentivare l’apprendimento musicale degli adulti potrebbero avere un grande sviluppo.
In Italia questo ruolo è sempre stato delle bande e dei cori, molto meno delle formazioni orchestrali e da camera. Queste ultime ci sono sempre state in altre nazioni europee e americane.  Forse i tempi sono maturi anche da noi.

Nel corso della Tavola Rotonda si sono presentate diverse realtà cittadine come l’Orchestra Carisch, Piano Link, l’Orchestra a plettro città di Milano, i Cambristi, l'Orchestra Contrarco,  che da diversi anni creano momenti di attività (prove e concerti) e aumentano il numero degli associati ogni anno.



L'orchestra a plettro città di Milano - concerto natalizio 2015 Palazzina Liberty 


Le realtà dei cori non sono state prese in considerazione in questo momento di studio come pure quello delle bande forse perché non sarebbe bastato un pomeriggio per parlarne e forse perché quello delle orchestre è appena nato e si sta affacciando proprio in questi ultimi anni.

Tutti gli aspetti che sono riassunti nei titoli dei diversi tavoli sono stati relazionati direttamente dai musicisti o amatori pienamente coinvolti.

Interessanti sono state anche le testimonianze di musicisti professionisti che affiancano e portano la loro l’esperienza al servizio dei momenti di preparazione ed organizzativi di queste associazioni amatoriali.

Un direttore d’orchestra, Roberto Perata, direttamente scelto dai componenti dell’orchestra Contrarco per guidarli in un lavoro di tre anni, ci racconta di come questa sua esperienza lo stia arricchendo anche professionalmente. Da notare che in queste associazioni molte delle cose che normalmente nelle orchestre professionali non vengono decise dagli orchestrali, sono invece stabilite da tutti i membri come la scelta del direttore e delle partiture da suonare. Al direttore scelto spetta naturalmente guidarli musicalmente e consigliarli in base alle capacità tecniche effettive dei suoi componenti.


In effetti Nicola Kitharatzis, organizzatore dell’Orchestra Carisch, ci fa notare che l’entusiasmo e la passione che spinge i musicisti amatori fanno raggiungere agli stessi dei traguardi musicali interessanti e creano momenti di aggregazione e di scambio culturale notevoli.
L'orchestra Carish durante le prove


Testimonianza di ciò è arrivata anche da Renato Rivolta, direttore e solista di flauto professionista che ci ha narrato del suo ruolo di “dilettante” di violino nell'orchestra amatoriale. Il violino è uno strumento che aveva studiato per qualche tempo da giovane e poi abbandonato. Riprendendolo e inserendosi in fila tra gli amatori, ha scoperto un nuovo modo di suonare e di partecipare alla musica. Dal ruolo di orchestrale professionista col flauto traverso, che rimane comunque uno strumento solista anche in orchestra, Renato ha voluto provarsi in una veste inedita per lui e col violino sperimenta la partecipazione all'interno di un gruppo. Consapevole che col violino non potrà mai raggiungere il grado tecnico che ha sul flauto o come direttore d’orchestra, ha sperimentato direttamente il piacere del far musica fine a sé stesso, come quello che provano i veri amatori.

Un’altra testimonianza è quella di Luisella Molina che ha studiato musica da giovane, e che lavora nel campo musicale come manager e organizzatrice, e abbia ad un certo punto sentito il bisogno di “mettere le mani in pasta”. 
Luisella Molina ha trovato appassionante iniziare a cantare in un coro. Dice che è stata stimolata ha tornare a far musica anche lei dopo avere organizzato una sezione di Mito Fringe dedicata ai musicisti non professionisti, che l’anno contagiata con la loro passione. Ci ricorda anche dell’esperienza faticosa ma molto gratificante di organizzatrice nel 2015 dell’incontro mondiale delle orchestre amatoriali che eseguirono la II° sinfonia di Sibelius per MITO. Organizzare eventi per i professionisti o per gli amatori non è la stessa cosa. Le esigenze sono molto diverse, ma entrambi sono gratificanti.


Orchestra a plettro “Città di Milano” si è costituita nel 1960 dalla fusione di due vecchie e valorose orchestre milanesi: l’Accademia Mandolinistica di Milano ed il Circolo Mandolinistico Rinaldi. Ne parla Antonio Ceci, che ci illustra come a fianco della compagine orchestrale è sempre stata attiva la scuola di mandolino. Molti dei concerti dell'orchestra a plettro sono rivolti alle case di riposo venendo incontro ad un esigenza sociale.

Il discorso ha preso una piega internazionale quando sono intervenuti i rappresentanti di importanti associazioni europee amatoriali.
Daniel Kellerhals ha parlato del EOFED, associazione europea che rappresenta 22 paesi, raccoglie 1600 orchestre e 60.00 soci musicisti. Molti  eventi vengono organizzati in diverse nazioni Europee radunando migliaia di persone che si trovano per suonare insieme. 
Il rappresentante dei Cambristi belgi, Orhan Erenberk ci ha raccontato come si organizzano prove e work shop con importanti musicisti professionisti che si mettono a disposizione per insegnare agli amatori. 

Floryse Bel Bennett ci ha parlato dell'ACMP, associazione di amatori di musica da camera attiva da più di 70 anni nel nord America. Questa associazione è una delle più vecchie e già nel 1962 contava 4000 iscritti. Fu fondata nel 1935 da Helen Rice e tutt'oggi è appoggiata anche da una fondazione. Hanno una biblioteca di musica a disposizione dei soci, organizzano raduni musicali, Workshop e concorsi dedicati agli amatori.   

Alex Van Beveren, della Word Federation of Amateur Orchestras ci racconta alcuni aneddoti e frasi di importanti solisti che vedono queste realtà amatoriali con molto piacere.  
La Federazione mondiale delle orchestre amatoriali è dedicata al progresso mondiale della produzione musicale giovanile e amatoriale. Il nucleo filosofico dell'organizzazione è la profonda convinzione che la musica superi le divisioni culturali, geografiche e storiche e, così facendo, rende il mondo un posto migliore sia per i giovani che per i vecchi. La WFAO promuove e difende gli interessi della musica amatoriale nelle organizzazioni e nelle istituzioni della società civile e interviene con i responsabili delle decisioni a tutti i livelli al fine di facilitare l'accesso alla musica per tutti.
E’ nata nel 1991 prima rivolgendosi solo ai giovani e poi nel corso degli anni ha aggiunto alla sua mission anche l’aspetto del far musica per diletto anche a chi non è più giovane (dal 1997 in poi).



L’ultimo tavolo di relatori ha parlato dell’insegnamento della musica agli adulti. Le storiche scuole di musica per adulti di Milano, il CEMM (prima CEP) e i CPSM (corsi popolari di musica che si tengono alla sera in conservatorio), attraverso l’intervento dei relatori, Angelo Raffaele Colletti e Davide Discacciati ci ricordano come da più di 20 anni hanno contribuito a diffondere l’insegnamento musicale di strumento e di canto corale con diverse tipologie di musica a persone adulte molto motivate e appassionate. Tra l’altro una delle più importanti clavicembaliste e musicologhe italiane, Emilia Fadini, ne fu promotrice.


Carlo Balzaretti, pianista e direttore del Conservatorio di Como, ha ricordato come lui stesso ha cominciato ad insegnare in questi corsi. Il maestro ha fatto tesoro di questa sua esperienza cercando di organizzare anche nel suo conservatorio momenti di scambio tra gli allievi o gli insegnanti da dedicare agli amatori. 
Evidenzia come sia importante sapere che per insegnare ad un adulto sia necessario avere conoscenze non solo strumentali ma musicali profonde (musicologiche e compositive) in quanto gli adulti non si accontentano di un insegnamento meramente tecnico, ma desiderano conoscere profondamente ciò che suonano partendo dal presupposto che culturalmente possono essere anche molto più preparati dell’insegnante di musica stesso.
Il maestro Balzaretti afferma che ha allievi amatori che lo seguono da molti anni e con i quali alle volte ha un rapporto molto intenso e di amicizia che si consolida nel tempo. Gli allievi adulti sono di sicuro gli allievi più motivati di tutti.

Si conclude la tavola rotonda con Annibale Rebaudengo che presenta il suo libro: “Gli adulti e la musica”.

Spunti per riflettere in questo contesto ce ne sono molti.

Molti professionisti sono impauriti nel sapere che orchestre amatoriali spunteranno come funghi pensando che questo possa togliere loro il lavoro.
Di sicuro la professione musicale non è per tanti, ma in un mondo italiano dove il suonare e il cantare nella vita di tutti giorni non è un hobby molto diffuso, più cresceranno queste opportunità e maggiore forse sarà la voglia e la consapevolezza del pubblico futuro a voler riconoscere le professionalità e le eccellenze del mondo musicale professionale. All'estero, dove ci sono tante occasione del far musica per diletto i teatri e le sale da concerto sembrano essere più affollate delle nostre.
In ogni caso più le persone studiano e suonano la musica più cresce il livello culturale dei cittadini!

Dopo le relazioni, alla sera, c’è stato un concerto particolare con la partecipazione di chiunque avesse voluto suonare. Io purtroppo non ho potuto parteciparvi, ma se qualcuno che ha partecipato vuole aggiungere un suo scritto lo può fare nei commenti qui sotto o mandarmi del materiale.

Credo che sia interessante poter avere ciclicamente un momento di incontro su questa tematica facendo magari molto più pubblicità in modo da divulgare il più possibile questa gioia del far musica.

Molti sono gli stereotipi nel mondo della musica professionale da sfatare. 
Ne elenco alcuni che fanno sempre un grande figura sulla bocca della gente e che invece sarebbe ora di cambiare. Se ne avete degli altri mandatemeli.


Studia l’arte e mettila da parte!    DOVE? Quale parte?

Con la musica non si mangia.     Per far da mangiare ci sono già migliaia di Chef !


La cultura non fa reddito.    Senza cultura non solo non c’è reddito ma anche miseria e ignoranza!

Suonare ad orecchio è da ignoranti.  Suonare senza orecchio invece è molto rischioso!




Per far musica bene bisogna sapere leggere lo spartito e saper solfeggiare. Bestialità che è ora di sfatare.

Non si può apprendere uno strumento da adulti.  E chi l’ha detto?

E chi più ne ha più ne metta!

Arrivederci alla prossima tavola rotonda.







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