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sabato 28 novembre 2015

Gli esami non finiscono mai! Luca ed Eduardo De Filippo




Stamattina, ancora in pigiama, accendo la tele mentre faccio colazione e vedo che è appena cominciata su Rai 3 una commedia teatrale. “che strano – di solito a quest'ora ci sono i gruppi di giornalisti che se la raccontano sui fatti tragici della settimana, oppure danno dei bei film di trenta quarant'anni fa”.

E' per la morte di Luca De Filippo che trasmettono questa commedia“Gli esami non finiscono mai!”. Padre Eduardo e figlio lavorano.

Sono molto ignorante in fatto di teatro. Poco ho visto e poco conosco, ma è un mese che frequento un corso di teatro per adulti amatori e così sono incuriosita.

Sulla scena, vestito con un improbabile abito grigio chiaro senza tempo, sta parlando Eduardo che interpreta Guglielmo Speranza.

Seguo la vicenda. Il figlio Luca interpreta Furio, la spina. E' l'amico di sempre di Guglielmo.

Non vi sto a raccontare la vicenda. La trovate.
Invece devo ringraziare la Rai di aver dato questo “pezzo” di commedia così che ho riflettuto su alcune cose, anche se il ringraziamento si è per forza tramutato in un sentimento di amarezza. Trasmettono solo il primo atto!!!!! Ore 8 di sabato mattina e solo il primo atto!

Ecco come gli importa ai nostri programmisti culturali la cosa!

Timbratura di cartellino, come la maggior parte delle cose che hanno a che fare con una cultura che non è più alla ribalta del set contemporaneo.
Che si parli di teatro, cinema, musica e letteratura, tutto ciò che non appartiene al business commerciale di oggi è assolutamente dimenticato.

Qualcuno in questi giorni di dramma parigino, di dramma contro il nostro modo di vivere occidentale, va dicendo che la cultura dovrà essere ciò che ci salverà!!!
La cultura de che???


Quella del grande fratello? Quella delle trasmissioni pomeridiane televisive che ti fanno vedere come ti devi truccare e vestire, di assurdi telefilm con medici che se la tirano e si divertono perché ogni tanto riescono a ritardarti la morte con improbabili sistemi super scientifici?
Quella dell'omologazione dei divertimenti in locali assordanti e delle code ai centri commerciali per accaparrasi uno stupido telefonino???????????

Sono sincera. La parte della commedia che ho visto, per me che, ripeto sono assolutamente ignorante di teatro, mi sembrava antica e datata. Datata nei contenuti, datata nelle situazioni e forse anche il linguaggio molto distante da quello contemporaneo. Eppure ascoltare l'interpretazione di questi attori mi faceva pensare.

E vorrei citare una frase di Eduardo che fa parte del testo di una conferenza tenuta all'università di Roma il 4 aprile del 1981 che ho trovato nelle note del libro “Lezioni di Teatro” di Einaudi 1986


“Diciamo di solito che per l'uomo la nascita è il punto di partenza e la maturità il punto di arrivo. Io l'ho sempre visto al rovescio questo concetto, e cioè la nascita per l'uomo è il punto di arrivo su questa terra. Quello che egli realizza nel corso della sua vita, da adulto, e l'immancabile morte, sono il punto di partenza per quelli che vengono dopo di lui, i giovani. Questi milioni, miliardi di punti di partenza, che milioni e miliardi di esseri umani lasciano nel morire sono la vita che continua. La vita che continua è la tradizione. Secondo il mio concetto questi punti di partenza lasciati da esser umani eccelsi e non eccelsi non debbono essere consideratati un peso morto, un qualcosa di retrivo da disprezzare- Anche se da giovani ci sentiamo la forza di sollevare il mondo e farlo girare a modo nostro, non vi pare che la forza di miliardi di esperienze fatte da altri, e che poi sono noi, perché uomini come noi, ci possano aiutare? Io sono convinto di sì. E sono convinto che persino per confutare un'esperienza del passato e negarla, questa esperienza bisogna averla approfondita e persino amata. Se si usa la vita che continua, la tradizione nel modo giusto, essa ci può dare le ali- Certo, se ci si ferma al passato diventa un fatto negativo, ma se ce ne serviamo come di un trampolino, salteremo molto più in alto che se partissimo da terra- Non vi pare?”


La tradizione!!!

Le tradizioni!!!

Quali?

Prossimamente vi racconterò di un'esperienza in un pub in Irlanda dove ancora si trovano persone per il semplice piacere di suonare a contare insieme. Ma anche qui non succederà per molto ancora...

Quando saremo tutti omologati e incasellati nel commercio globale (religione contemporanea!) forse avremo raggiunto la pace assoluta, ma il prezzo sarà quello di avere un mondo popolato di automi, (a patto che il mondo esista ancora)!



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