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venerdì 6 settembre 2013

Non disturbare l'arpista che studia!!!!!



Siamo ormai tutti tornati dalle vacanze e per riprendere i ritmi del lavoro e dello studio è importante tornare alle scansioni giornaliere di sempre.

Per riuscire a non perdere tempo e a metterlo a frutto il più possibile senza stressarci è importante trovare il giusto equilibrio tra orari, impegni, scadenze, lezioni, ore di studio etc, etc…

Lo studio è esso stesso un lavoro. Un grandissimo lavoro fatto di impegno, pazienza e concentrazione.
E' la concentrazione una delle qualità principali che rende proficua la sessione di studio e per chi studia uno strumento musicale è fondamentale.
Suonare uno strumento musicale mette in moto diverse parti del cervello e molte sono le attività cerebrali e fisiche che si attivano. A maggior ragione quando si è in fase i apprendimento e di studio la concentrazione è essa stessa una capacità che si deve apprende a poco poco.


Stare con la mente concentrata su cosa si sta facendo senza distrarsi in altri pensieri è una fatica di per sé. Richiede allenamento. Ognuno conosce il proprio grado di concentrazione. Per allenarsi e acquisire maggior capacità è utile fare in modo di avere condizioni che ne facilitino lo sviluppo. Studiare e suonare in un ambiente dove ci sono altre persone che si muovono, fanno rumore e ti interrompono in continuazione non è certo la condizione ideale.

Se poi, oltre al movimento e al rumore si aggiungono sottofondi di musica di altro genere è praticamente impossibile studiare.

Moltissime persone che non hanno mai suonato immaginano che suonare sia un semplice trastullo. Un gioco distensivo e rilassante.
Niente di più sbagliato!

Lo è e lo sarà per coloro che potranno godere delle esecuzioni altrui; lo sarà anche per i musicisti stessi, quando, dopo ore, giorni, settimane, mesi, anni di studio raggiungono l'abilità di suonare il loro repertorio senza più nemmeno pensarci; ma di sicuro non lo è per chi sta impegnandosi ad apprendere la tecnica dello strumento leggendo o imitando un nuovo brano.
Anche a livello amatoriale l'imparare un semplice brano popolare comporta un certo grado di impegno e di costanza che se fatto con la giusta concentrazione dà di sicuro risultati.

Ecco perché consiglio di ritagliarsi i giusti spazi e i giusti tempi, lontano da amici e parenti "invadenti" per poi fare sentire agli stessi, quando sarà il momento, il frutto di questo lavoro.

D'altra parte ho sentito dire che anche i pittori e gli artisti figurativi in genere mostrano i loro lavori quando sono completi o ad un certo grado di rinifitura.
Nessuno scrittore vi leggerebbe il proprio romanzo alla prima stesura e il cuoco non vi metterà nel piatto la sua prelibatezza a metà cottura. O no?

Forse un modo per far capire quanto lavoro comporta suonare bene uno strumento a chi proprio non riesce a capirlo è invitarlo a sedere al proprio strumento e farlo provare ad appoggiare due dita sulle corde: mano destra e sinistra insieme.
Mezz'oretta di questa esperienza dovrebbe bastare!
E forse, finalmente, non chiederebbe più ad un musicista professionista: "Si ma di lavoro che fai?"….

Devo anche dire che ascoltare uno strumentista studiare non è sempre una cosa piacevole.
Ascoltare un frammento di una frase musicale ripetuta cento volte, magari suonata lenta e con tanti errori può mettere a dura prova la pazienza del "nostro pubblico familiare".

I vicini di casa di musicisti e cantanti devono essere delle persone molto equilibrate e pazienti altrimenti il rischio di denunce per schiamazzi e visite di vigili urbani con tanto di misuratore ascustico è alto.

Pensate che persino lo studio di Maria Callas dava parecchio fastidio quando il vicino di casa la sentiva studiare dalle 20 di sera in poi….

Naturalmente chi suona l'arpa ha la fortuna che questo strumento ha un suono e un volume sonoro molto dolce, diverso da un tromba o da una batteria!!

E vi assicuro che è una bella fortuna. Però voi non approfittatene: dopo una certa ora tutti a nanna.



Allora che dire?
Buono studio a tutti e tanta pazienza.



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