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martedì 16 aprile 2013

La domanda più importante: quanto costa?



Quadro di Leonardo Herrera.
Dal sito sonofmarketing



Stamattina ho suonato per due classi di seconda media e ho fatto ascoltare diversi brani con l'arpa classica.
I ragazzi erano attenti e direi incuriositi. Le loro professoresse erano in prima fila e anche per loro sembrava un'esperienza curiosa e per certi aspetti "inaspettata".

Tra un brano e l'altro mi fermavo a parlare di melodia, armonia, ritmo e di come i vari autori usavano questi elementi per trasmettere sensazioni e per costruire discorsi musicali.
Dalle facce dei ragazzi avevo proprio l'impressione che tutto era nuovo e inedito. Melodia, Armonia, Ritmo: parole assolutamente prive di significato…

Poi siamo venuti alle domande finali. La prima, tanto per rompere il ghiaccio l'ha fatto proprio un'insegnante. Sapete cosa mi ha chiesto?

"Ma l'arpa quanto costa?"
…..


Perché me lo chiede?
E' vero non le ho chiesto perché mi faceva quella domanda?
Forse perché avrebbe voluto comprarsene una anche lei?

Mi dà sempre così fastidio quando me la fanno che penso subito a sviare il discorso.
Invece avrei fatto meglio a chiederlo.

Ho sviato il discorso e ho parlato di come è costruito lo strumento, del suo meccanismo, e delle varie parti. Di come si è evoluta la costruzione; di quanti tipi di arpe, oltre a quella classica ci sono.
Delle arpe celtiche antiche; di quelle moderne elettriche; di quelle doppie e triple rinascimentali e barocche.

Siamo arrivati al perché l'arpa si vede poco in giro ed è suonata da poche persone. Ecco allora che non ho potuto fare a meno di tornare alla domanda iniziale: "quanto costa?"

L'arpa si suona poco perché si sente poco e perché costa troppo!!!

Un ragazzo ha azzardato un prezzo: "forse costa mille euro?"….

Magari! Mille euro non bastano nemmeno per un'arpa irlandese piccola decente.

E con le arie che tirano oggi chissà chi potrà permettersi di suonare l'arpa.

Peccato, perché dare in mano a questi ragazzi un'arpa li farebbe divertire davvero e contribuirebbe a fare un mondo migliore.
Credete che esageri?
Forse.
Ma forse meglio avere un'arpa tra le mani che un video gioco di ultima generazione che simula sparatorie e sgozzamenti.

Altro non ho da dire.

Grazie ai ragazzi che mi hanno ascoltata con molta attenzione e grazie alla direttrice della biblioteca milanese, Emanuela, che ha organizzato il tutto e ci ha ospitato.



p.s cercando un'immagine a queste righe ho trovato questo sito/blog che si prodiga per divulgare musica e affini. Stanno compilando una playlist dedicata all'arpa.
Li possiamo seguire. Eccovi l'indirizzo

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