Sono due i grandi scogli che
impediscono nel nostro Paese una più larga diffusione dell'arpa celtica: il
costo iniziale dello strumento e il giusto metodo per apprenderlo. Sono due
battaglie che da anni sto combattendo sia con il blog che lavorando "sul
campo".
Per quanto riguarda il metodo,
sono ormai dell'opinione che uno dei migliori sia quello di Janet Harbison. Il
suo metodo di insegnamento "ad orecchio" riprende il metodo di
apprendimento tradizionale ed validamente comprovato perchè lo usa da oltre 35
anni. Janet Harbison ha creato una scuola d'arpa incredibilmente efficace sia
per gli arpisti di alto livello sia per gli amatori che ha sfornato arpisti del
calibro di Grainne Hambly, Laoise Kelly e Michael Rooney, sono per citarne
alcuni.
Oltre ad essere efficace come
metodo di insegnamento è stato possibile svilupparlo e diffonderlo perchè ha le
sue basi su un ampio repertorio tradizionale, sia moderno che antico, che è
profondamente radicato nella cultura irlandese.
Per approfondire l'argomento
potete leggere l'articolo del 28 novembre 2011 "The Irish Harp Today"
dove cerco di riassumere gli obbiettivi che Janet Harbison si propose con la
creazione della sua scuola.
In Italia purtroppo non abbiamo
un corrispettivo repertorio tradizionale così omogeneo e nutrito come quello
irlandese. La tradizione regionale italiana è molto varia e spezzettata è ormai
molto distante dalla effettiva cultura imperante.
Questo però non dovrebbe
pregiudicare la possibilità di utilizzare sia il repertorio italiano
tradizionale, sia quello irlandese e delle isole britanniche che quello
bretone. Tanto più che siamo e saremo sempre di più cittadini europei.
Nel post che ho dedicato all'arpa
e alla musica popolare ad un certo punto sono giunta ad una conclusione: "Forse il termine popolare, in futuro, si potrà
accostare non più ad un popolo o ad un luogo, ma ad un piacere condiviso da
molti che vivono sparsi ai quattro angoli del globo" (6 agosto 2011 L'arpa
popolare, la musica popolare… in didattica e
repertorio).
Purtroppo (o per fortuna…!) il
metodo di Janet presuppone che sia trasmesso dagli insegnanti dal vivo e, per
ora, di insegnanti veramente esperti di questo strumento in Italia ce ne sono
troppo pochi. Per questo motivo sto cercando di farlo conoscere sempre più in
Italia.
Potrebbe interessare oltre che
gli agli arpisti celtici che vogliono migliorare la loro tecnica nel suonare e
nell'insegnare, anche a molti arpisti classici che spesso sottovalutano questo
mondo e il suo potenziale culturale.
Proprio in questi giorni ho contattato
Janet Harbison proponendole di tenere un work-shop qui in Lombardia nel
febbraio venturo. Ci sono buone possibilità che si riesca ad organizzare. Se
tra i lettori di blogarpa ci fossero persone interessate raccolgo spunti e
adesioni.
Ciao
RispondiEliminagrazie dei suggerimenti.
Sono interessata al seminario di febbraio!
Tienimi informata. Elena