Mercoledì 12 aprile scorso Mirella Vita ha finito il suo tempo in questo mondo.
L'ho saputo da Clara Rocco attraverso una sua mail nella quale ha allegato uno scritto biografico di Mirella dettato negli ultimi giorni.
Se ne avrò il permesso lo pubblicherò volentieri.
Invece ho, trovato proprio oggi, tra i ricordi e le mie lettere personali un foglio scritto a computer (erano i primi computer portatili di 20 anni fa) che riporta un'intervista che le feci in occasione dell'uscita del suo libro "La musica italiana d'arpa".
Credo che l'intervista apparve sul giornale dell'arpa che allora veniva stampato a cura della Salvi. Per il momento ho trovato solo la prima pagina e ve la trascrivo, ma credo che sia un bel ricordo nel quale traspare la passione con la quale la Signora Vita ha lavorato e ricercato nel campo della musica d'arpa per dare a tutti gli arpisti materiale musicale per i nostri concerti.
Intervista a Mirella Vita
Acquistati il libro di Mirella Vita "La Musica Italiana per arpa" direttamente dalle mani della sua autrice e sono andata via via scoprendone i pregi e l'importanza.
Così ho pensato di parlarne con lei per conoscere com'è sorta l'idea e come ha organizzato il lavoro di ricerca. Sono andata a trovarla e in mezzo alle sue tre arpe e ai preziosi scaffali che racchiudono tante musiche e tanti schedari abbiamo fatto una lunga e interessante chiacchierata.
Ho scoperto così un personaggio assai eclettico e vivace, a cui piace molto raccontare le sue esperienze musicali con un linguaggio simpatico e colorito. Una vita percorsa da una vera e propria passione per l'arpa e la musica che l'ha portata a fare le più assortite esperienze, dall'orchestra, al concertismo, impegnata in formazioni anche insolite, fino all'insegnamento.
"Signora Vita, com'è nata l'idea di scrivere questo libro?"
"Perché io, tanti anni fa, di un libro così ne avrei avuto bisogno, e non l'avevo. Non avendolo me lo sono scritto!Voglio raccontare due episodi della mia vita di arpista che sono stati la scintilla per intraprendere questa avventura. Un giorno ebbi un "simpatico litigio" col M° Massimo Bruni di Torino, direttore d'orchestra e ricercatore musicale, il quale sosteneva che l'arpa non avesse un repertorio suo, ma solo trascrizioni. Io mi arrabbiai molto tanto che lui, sorpreso, andò a documentarsi nella sua fornitissima biblioteca e trovò un mare di musica originale per arpa, purtroppo pressochè sconosciuta. Allora mi disse: "perché non comincia lei a cercare e catalogare la musica per arpa?"
Un altro incidente capitatomi mi diede ancor più l'energia per continuare. Fui andata a Londra per incontrare un potente impresario, Gerald Finzi, per poter fare dei concerti. Feci un'audizione. Alla fine mi fece i complimenti per come avevo suonato, ma si disse dispiaciuto di non potermi inserire nei suoi concerti perché il mio repertorio non era costituito da brani originali, ma bensì da troppe trascrizioni. Così incominciai a cercare la musica originale e, in quarant'anni, trovai tanto di quel materiale da sconvolgere le mie stessa aspettative, ma non ebbi più occasione di tornare a Londra."
"Come organizzò tutto il lavoro di ricerca e quali sono stata le fonti da cui ha attinto?"
"Il M° Bruni, del quale ho conservato un caro ricordo, mi diede delle lezioni che mi insegnarono come lavorare e cercare. Non è molto difficile, ma la cosa più importante è avere lo spirito della "caccia" e dedicare molto tempo. Io di tempo non ne avevo molto, ma decisi di usare il mio poco tempo libero per questa ricerca, così smisi di lavorare a maglia e di guardare la televisione!
Le fonti dalle quali ho attinto sono state le enciclopedie, il RISM, i cataloghi delle case editrici e le biblioteche .E così da un piccolo schedario di cento schede sono arrivata a compilare quasi 7000 schede di autori. Per poter pubblicare tutto non basterebbero dieci volumi, così ho diviso il lavoro per nazioni e ho cominciato la pubblicazione con la nostra musica Italiana, che tra l'altro è la meno conosciuta anche da noi italiani.
….
La trascrizione della mia intervista continuerà appena ritrovo lo scritto.
Da quell'intervista sono passati tanti anni e Mirella Vita ha pubblicato
altri volumi (ben 11) che potrete trovare in commercio facilmente.
Un grazie per il suo lavoro e un ultimo affettuoso saluto a Mirella!!!!
Ho avuto il privilegio di crescere con Mirella, d'apprezzare i suoi consigli.
RispondiEliminaUn'amicizia mai interrotta.
Vorrei dedicarLe questa poesia di Alda Merini, leggendola ho sempre pensato a Lei.
Grazie amica mia.
Vittorio
Quelle come me sono capaci di grandi amori e
grandi collere, grandi litigi, grandi pianti e grandi
perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come
me hanno valori che sono incastrati nella testa
come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni
singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o
scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli
amori che hanno voluto, che hanno cercato, e
difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di
rimanerne prive...
Quelle come me donano l'anima, perché un'anima
da sola, è come una goccia d'acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano
ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e,
quando lo trovano, tentano d’insegnarlo
a chi sta solo sopravvivendo…
Quelle come me quando amano, amano per sempre…
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono
inermi nelle mani della vita…
Quelle come me inseguono un sogno…
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima…
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci
sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,
senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che,
in cambio, non riceveranno altro che briciole…
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero…
Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto
Alda Merini
E'una poesia stradordinaria come la persona che l'ha scritta e se tu l'hai associata a Mirella, visto che l'hai conosciuta bene, ce la fa ricordare meglio.
RispondiEliminaGrazie Vittorio per questa citazione.
Rosangela
Aggiungo, caro Vittorio, che se hai un episodio o una testimonianza di Mirella che ti sta a cuore, scrivila qui che i lettori di blogarpa la possano leggere.
RispondiEliminaGrazie Vittorio e grazie Rosangela per questo blog che non solo la ricorda, ma aiuta a continuare il lavoro di Mirella, che è esattamente quello che lei voleva. Simonetta
RispondiElimina