Esistono oggi diverse impostazioni della mano per chi suona l'arpa celtica.
Alcune posizioni provengono dalla tecnica dell'arpa classica e altre derivano dalla tecnica del suonare l'arpa con le unghie sulle corde di metallo. Questa seconda tecnica è stata riportata in voga a partire dal 1950 dopo una ricerca che ha permesso di ricostruire arpe sui modelli antichi.
Ci sono poi arpisti che si sono creati un modo tutto loro di "pizzicare" e di tenere l'arpa.
Ecco che alcuni, come ad esempio Michael Rooney (vedi video nel post precedente), tengono il palmo della mano destra molto parallela alle corde che ricorda la posizione di chi pizzica le corde con le unghie.
Alcuni arpisti che hanno arpe con corde di budello suonano comunque con le unghie. C'è chi tiene l'arpa sulla spalla sinistra, (come gli arpisti antichi), ma suona con la sinistra le corde basse e con la destra gli acuti e appoggia l'arpa di sbieco sul collo del piede.
Tanti sono i punti di vista e c'è del buono in tutti.
Credo che non ci sia una sola via e un solo modo di fare le cose, ma è giusto che ognuno adatti a se stesso i principi generali.
L'importante che i principi generali non portino a posizioni cattive che possono creare tensioni inutili che a lungo andare provocano addirittura infiammazioni a tendini.
Ho conosciuto molte colleghe che hanno dovuto smettere di suonare per lunghi periodi perché i loro tendini erano distrutti…Questo, a dire il vero, accade più spesso sull'arpa a pedali, perché la tensione della cordiera è grande e lo sforzo di pizzicare le corde risulta più faticoso.
La posizione che ci ha suggerito Gràinne Hambly durante il corso di febbraio a Romano, è più o meno quella che mediamente tiene la maggior parte degli arpisti irlandesi e che provengono dalla scuola di Janet Harbison, anche se la sua non è esattamente la stessa di quella che mostra la sua insegnante.
Ci si siede all'arpa in modo che il rivolto dell'arpa arriverà vicino alla spalla o poco sopra. Con questa postura si vede quasi tutta la cordiera, tranne le primissime note acute.
Si tengono le braccia rilassate.
La mano destra appoggia leggermente sul bordo della tavola armonica, ma il braccio è pronto a scorrere in su è in giù per la cordiera.
Le dita sono raccolte in una curvatura molto naturale come quando lasciamo la mano rilassata. Tenere una buona distanza tra il pollice e il secondo dito in modo da formare un cerchio. Pollice alto.
Si appoggiano i polpastrelli non troppo in punta in modo da pizzicare la corda agevolmente.
La giusta misura d'appoggio del polpastrello si acquisisce col tempo e l'esperienza fino a raggiungere la capacità di trovare il proprio assetto personale.
L'atto del pizzicare si fa premendo leggermente il polpastrello delle dita che si chiudono leggermente verso il palmo senza affondarle fino a toccarlo. Il pollice si muove verso il secondo dito.
Tutti i movimenti non devono creare tensioni, ma devono svolgersi sempre molto rilassati.
Una volta che il dito ha agito sulla corda ritorna subito aperto e pronto a posarsi sulla corda successiva.
Molto importante è l'azione delle braccia che devono condurre prontamente le mani di fronte al gruppo di corde che si suonano. Le braccia devono avere una grande mobilità.
Gràinne suona con la mano sinistra nella zona piuttosto alta della cordiera.
In questo modo lei raggiunge facilmente le leve quando le deve spostare mentre suona.
Due posizioni tipiche del suonare con le unghie
Dal metodo di Denise Mégevand
Due posizioni sull'arpa classica
Una domanda: chi si trova ad avere le unghie solo su una mano (chitarra classica) come può regolarsi? C'è qualche possibilità di potersi dedicare all'arpa celtica senza dover rinunciare alla chitarra, per la quale l'unghia è pressoché irrinunciabile?
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