mercoledì 17 dicembre 2014

John Parry Dall e il canto di Natale Deck the Hall with Holly



Questa melodia natalizia ormai molto celebre in tutto il mondo ha una nascita tutta arpistica. Si trova infatti per la prima volta trascritta in un manoscritto del XVII° secolo per opera dell'arpista gallese John Parry Ddall (1710–1782). Nel manoscritto di Parry aveva un altro titolo Nos Galan che significava Vigilia di Capodanno. La melodia fu poi presa e pubblicata in un libro di canti natalizi nel 1881 e le parole che ora vengono usate pare siano state scritte negli Stati Uniti.

giovedì 11 dicembre 2014

Johannes Brahms e il Wiegenlied non natalizio!....



Ho trovato nel sito del coro del Duomo di Firenze queste notizie sul celebre canto che la tradizione vuole dedicato al Natale, ma a quanto pare lo stesso Brahms non era molto d'accordo.

"Oggi è nato Gesù" è un lied della raccolta di cinque lieder op.49, ed esattamente il "Wiegenlied", che comincia con "Guten Abend, gut' Nacht".
Si tratta quindi di una ninna-nanna, il cui testo originale, tradizionale tedesco, non si riferisce a Gesù, ma si adatta sia ai bambini che alle bambine.
A causa della facile popolarità di questo brano, già al tempo dell'autore gli arrangiamenti crescevano di giorno in giorno, con grande fastidio dell'autore stesso, che all'editore scrisse: "Perché non pensate di fare anche un'edizione della ninna-nanna in una tonalità minore, destinata ai bambini cattivi?".

Allora vi offro una versione semplice per arpa da suonare senza cantarne il testo, come una ninna nanna senza pretese che serve a creare un'atmosfera delicata.

Buon Natale







lunedì 8 dicembre 2014

Mara Galassi e gli estremi del tempo!


Mara e la sua arpa Barberini

Perchè questo titolo?

Perchè ho ascoltato Mara Galassi due anni fa in estate nella chiesa di San Rocco a Chiari e faceva un caldo afoso e appiccicoso e l'ho ascoltata oggi nella stessa chiesa e faceva un bel freddo umido.
Morale: nonostante gli estremi di temperatura Mara e le sue arpe hanno dato il massimo di sé!Mara Galassi è una musicista di prim'ordine e un'arpista tra le migliori nel campo delle arpe antiche che suona con una passione e una maestria fuori dal comune.

Il programma è costruito su una storia raccontata in un poema del 1880 di Jacint Verdaguer, autore catalano, nel quale si narra di un arpista napoletano dell'ottocento che in chiesa tesse lodi alla Vergine Maria utilizzando brani di diverso stile con la sua arpa Viggianese.
Insieme a Mara la cantante spagnola Anais Oliveras ha cantato ninna nanne e inni alla Vergine interpretato recitando alcuni passaggi del poema.Un susseguirsi di musica, canto e recitazione molto armonico e delicato. Le arpe su cui Mara a suonato erano tre: una piccola Viggianese dell'800, una riproduzione di un'arpa spagnola ad un ordine di corde e la riproduzione dell'arpa Barberini del 1630.
Tre voci diverse e così ben assortite.

La viggianese tenera e delicata pur nella sua intonazione quasi precaria ha reso alla perfezione le tarantelle e le polke e la Palumella cantata, quelle che l'arpista napoletano deve aver intonato e con le quali il Jacint rimane incantato.

La seconda arpa, la spagnola ad un ordine di corde, intona con una voce più grave e piena brani più antichi. Mara, in piedi dietro di lei, vola sulle corde con una delicatezza incomparabile.

La terza arpa, ricca di sfumature e difficile da domare, sotto le mani di Mara diventa docilissima.Qui si ascolta Orazio Michi dell'arpa, Ascanio Majone, Michelangelo Galilei e, tornando quasi all'ottocento, accompagna al fine Quannu nascette Ninno a Betlemme di Alfonso de' Liguori.

Tra il pubblico numeroso molti appassionati ma anche avventori occasionali rimasti incantati dalla musica e dalla maestria delle due interpreti.
Si avvicinano alle arpe per vederle e per capire come fanno le dita affusolate di Mara a trovarsi così a proprio agio.

Si chiede: “ma quanto studia di solito?”Mara candidamente dice “Se non ci sono impedimenti e impegni almeno 6 ore al giorno. (!!!) E ogni anno sempre di più per mantenermi le dita attive e flessibili. Vede, qui stasera è venuta ad ascoltarmi una mia zia che ha 94 anni e suona il pianoforte. Ogni giorno studia almeno tre ore per non perdere l'elasticità delle mani e lo fa solo per il suo piacere personale.”

Altro non aggiungerei se non che per suonare e divertirsi l'allenamento costante è indispensabile. Ed è necessario, in una certa misura, anche per chi lo fa solo per diletto. Con pochi minuti al giorno non si impara nulla e non si suona!Buon natale a tutti.

giovedì 4 dicembre 2014


7 dicembre 2014

“...un fill de Nàpoles eixerit passava,
Duent al coll una arpa tota plena d’harmoniosa musica d’Italia”


Mara Galassi Arpa

Anaïs Oliveras soprano


Primo frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de Jacint Verdaguer 
Anonimo XVIII /XIX sec. - Tarantella, Palumella, Polka

Secondo frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de Jacint Verdaguer 
D. F. de Huete (1635 – 1713) , Dios Te Salve Maria Llena, Passacalle de Octabo Tono, Letania de nuestra (Compendio numeroso de Zifras Armonicas, Primiera y Secunda Parte, Madrid, 1702 / 1704)
Anonimo XVIII /XIX sec. – Pastorale

Terzo frammento del poema “L’arpa” (Pàtria, 1888) de Jacint Verdaguer 
Luijs Maymon (sec XVII)   Fantasia (Barbarino Lutebook, Ms Cracovia 40032)
Anonimo XVIII sec - Lo desembre congelat (Arxiu Musical de Nª Srª dels Arcs, sign I-1ª), Anit és nat un Infant (M. 738/48 de la BNC), Bitayna diridayna (M744/25 de la BNC; Pedrell, Catàlech, 987).

Anonimo sec XVII - Pavaniglia, Tenore di Napoli (Ms ADP,250 Archivio Doria Pamphilij, Roma)
Alessandro Piccinini (1566-1638) – Corrente (Intavolatura di Liuto e di Chitarrone, Libro Primo, Bologna 1623)
Orazio Michi dell’Arpa (1595 – 1641)- Napolitana: ninna nanna per il Bambin Gesù (Ms 2427, Biblioteca  Casanatense, Roma)

Ascanio Majone (1565-1627) - Ricercare sopra il canto fermo di Costantio Festa e per sonare all’arpa (Libro secondo)
Canzone (Diversi Capricci per Sonare, Libro Secondo,  Napoli 1609)
Ave Regina Coelorum (Salmi della Compieta de diversi musici napolitani, Napoli 1620)
Toccata Quinta (Diversi Capricci per Sonare, Libro Secondo, Napoli 1609
e ultimo frammento del  “L’arpa” (Pàtria, 1888) de Jacint Verdaguer 

Arpa viggianese - collezione Fernanda Giulini 
Arpa spagnola de una orden - Rainer Thurau, Ulm, 1988
Arpa a tre ordini copia dell’Arpa Barberini (Roma, 1630) - Dario Pontiggia, Milano 2012 


Note al programma

Il programma prende spunto da un passo contenuto nel poema Patria (1888) di Jacint Verdaguer (1852-1857),  scrittore catalano, nel quale si descrive il canto di un arpista napoletano, di probabile origine viggianese, incontrato dall’autore al tempo dell’infanzia.
In quell’occasione mentre il piccolo Jacint si stringe annoiato alle gonne della mamma intenta a recitare infinite volte il rosario in una piccola cappella fuori porta dedicata alla Vergine, ecco che entra un “figlio di Napoli con un’arpa al collo tutta piena di musica d’Italia”.
A questi  vien chiesto di allietare la Vergine, “rimasta sola nel bosco per tutta la notte”  con qualche canto a lei dedicato ed ancora di proseguire con inni di gioia, di ringraziamento al Signore ed altri ancora offerti  al Bambino Gesù. Il musico suona e canta in molte lingue: in italiano, in latino, in spagnolo ed in catalano per raccogliere gli astanti in un unico grande momento di lode al Signore.
Si canta di dolori, di gioie, di ansie e di trionfi ed il piccolo Jacint ne rimane incantato portando per molti anni quel magico ricordo  nel cuore.

Il concerto ripercorre queste immagini e  ricrea in accenti sonori quella lontana poetica musicale.


Il concerto verrà riproposto 
lunedì 8 dicembre alle ore 16.30
Chiesa di San Rocco 
Chiari(BS) - via San Rocco

Per info

MusicaD'arpa
www.musicadarpa.it


lunedì 1 dicembre 2014

L'arpa di Nadermann e il corno naturale.



Un'arpa a movimento semplice e il corno naturale suonano musica di Naderman al BIMHUIS di Amsterdam, uno tra i più importanti templi Jazz in Euorpa.
E' una registrazione che ho visto e rivisto più volte e che vi offro.


L'arpa è una Naderman, del 1820 a movimento semplice suonata da Masumi Nagasawa, arpista specializzata nel repertorio per arpa a movimento semplice.
Il cornista, Teunis van der Zwart, anch'egli specialista di strumenti del 1700, suona un corno naturale.

E' interessante notare l'impasto sonoro assolutamente equilibrato tra i due strumenti.

François Joseph Naderman attivo prima della rivoluzione francese rimase a Parigi durante la restaurazione e fu il primo insegnate d'arpa al Conservatorio di Parigi ricoprendo tale ruolo dal 1925 al 1835.
Nello stesso conservatorio insegnava e componeva il famoso cornista Frederic-Nicolas Dvernoys (1765–1838) contemporaneo di Naderman che scrisse anch'egli musica per arpa e corno.

Il video è veramente solo un frammento ma vale la pena di vedere all'opera i due musicisti con gli strumenti d'epoca.