mercoledì 22 ottobre 2014

La famosite...o hai spento l'arpa?


"Che titolo!
Cosa vuol dire?"
Sono alcune riflessioni che arrivano dopo due mattinate passate tra i ragazzi a far sentire l'arpa.

Ragazzi della 5 elementare e di prima media.

“Ma lei è famosa?”....


Boh! Direi che mi conosce tanta gente: i miei colleghi di lavoro, i miei amici, che sono tanti e poi i colleghi del treno...forse non sono famosa né in televisione né al cinema..se è questo che volevi dire..”

“ma lei prende il treno?”

“Si, tutte le mattine.”

“ ma non si stanca di prende il treno tutte le mattine? ”

“Beh, è necessario per poter lavorare.” ...faccia scura della ragazza...




Ragazzi di una scuola in una zona semi periferica di Milano. Il luogo: una biblioteca.
L'organizzatrice: la bibliotecaria di nome Emanuela, una persona piena di spirito d'iniziativa e di voglia di fare. L'arpa, arrivata a destinazione (e qui potremmo raccontare un'altra mega storia riguardo al trasporto dello strumento, ma per il momento sorvoliamo...) è un'arpa classica a pedali.
I ragazzi possono sentirla e vederla molto da vicino.

Stavolta ho scelto un programma impegnativo: musica del '900. Un po' per vedere la loro reazione e un po', non lo nego, perché è un programma che dovrò suonare a breve in un posto un po' più in vista. Quindi un modo per me anche di provarlo.

Ecco il programma:

Marcel Grandjany (1891-1975)   Arabesque

André Caplet (1878-1925)           Divertissement à la francaise (1924)

Silvia Bianchera                           Dialogue

Nino Rota (1911-1979)                Sarabanda e Toccata

Michael Amorosi (1947-2000)   Jazz Vignettes


Le reazioni dei ragazzi sono senz'altro positive. Di vivo interesse e curiosità. Come sempre mi presento e presento lo strumento con le sue caratteristiche fisiche e le possibilità timbriche. I ragazzi cercano subito di fare domande, ma vorrei far sentire l'oggetto come suona e comincio.

Dopo aver suonato due o tre brani un ragazzino mi chiede se non si può alzare il volume...

“In che senso?” gli chiedo.
“Se l'arpa può anche suonare forte”, mi dice...

Avevo appena finito di suonare un brano con dei fortissimi...!!!!

Mi rendo conto che competere con le sonorità di un complesso rock è un compito improbo, ma anche con il volume della loro cuffietta perennemente collegata all'interno del loro giovane ma molto esperto condotto uditivo...

Spiego che è uno strumento acustico e non elettrico e l'arpa, comunque, se non amplificata è uno strumento adatto ai piccoli spazi.

Tutto sommato non li vedo annoiati. Forse un poco turbolenti. In fondo stare fermi per un'ora e mezza a sentire questo duo (persona + arpa) senza muoversi o mangiare patatine non è un esercizio facile. Devo dire che è un ottimo esercizio anche per me il suonare senza farmi distrarre da rumori o movimenti. Un ottima scuola!!!

Molte delle loro domande sono pertinenti: vogliono capire come è fatto il meccanismo e come faccio a ottenere determinati suoni.

Piacciono molto, come sempre, i glissè. 

Il divertimento è sicuramente stato reciproco. Loro hanno conosciuto uno strumento che non avevano mai visto e io uno spaccato di gioventù alle prese con questo mondo pieno di televisione e pubblicità!!!!

D'altra parte, io che di anni ne ho 50 e così anche le loro maestre, ci siamo dilettati con il bis della Toccata di Paradisi che ci era arrivato proprio grazie agli intervalli televisivi degli anni'70. (ricordate le vedute di scorci italiani e le pecore???)

Terminato il concerto con diversi bis graditi i ragazzi si avvicinano per provare a toccare le corde e farle suonare.

Una ragazza che stava per farlo si ferma e mi chiede stupita “Hai spento l'arpa?”...

“Ma mica si spegne!!! l'arpa suona quando qualcuno mette in vibrazione le corde non perché accendo un dispositivo elettronico!!!”
Sti ragazzi elettronici!!!



Ma a pensarci bene lo trovo un bel complimento: sono riuscita ad accendere l'arpa e forse anche la loro curiosità.

Spero che questi ragazzi, che sono davvero svegli, abbiano modo di fare molte altre esperienze dal vivo per sostituire quei troppi momenti passati tra i “famosi” nel tubo (una volta era il tubo catodico oggi non so che c'è dentro a quel piatto monitor) o nella “rete” oppure. Se proprio non se ne può fare a meno, a cercare in questa stessa rete tante notizie sugli strumenti musicali ormai molto ma molto antichi...!!

Baci
Rosangela


Un ringraziamento alle maestre, alla bibliotecaria e al personale di supporto che ha permesso il trasporto dell'arpa!


p.s.. che si raddoppino questi appuntamenti con gli strumenti musicali dal vivo, con tutti quelli della Banda Civica del Comune di Milano! una mano santa per non far scomparire questi dinosauri di strumenti musicali! ;-)))




un concerto delle Banda Civica con il solista Mario Carbotta al flauto traverso



FAMOSITE = malattia molto diffusa nelle popolazioni del XX e XXI secolo dedite all'ascolto incondizionato della televisione e all'acquisto sconsiderato di giornali quali Gente, Chi, Vanity Fair e robette del genere...
Molto grave e contagiosa. Per guarire è necessario una quarantena (o cinquantena) di astinenza totale. La cura è molto difficile da applicare se non si porta il malato in un luogo sperduto e senza WIFI.
Meditate Gente Meditate!!!!




3 commenti:

Marco ha detto...

Bisogna addrizzarli da piccoli nella speranza che crescano bene...
A proposito dei tuoi 50 anni, non è che bari un po'? mi pareva di averli già sentiti da un po'... Eh eh eh... LOL!!!

harpo ha detto...

Ma che screanzato che sei!!!!

Metti in dubbio?

dopo il mezzo secolo non si contano più...;-))

Marco ha detto...

Ah! Allora era vero...! :-PPP