lunedì 4 aprile 2011

Le difficoltà delle prime accordature


Il primo approccio con l'arpa presenta uno scoglio impegnativo da superare: l'accordatura dello strumento.
La chitarra ha sei corde e gli strumenti ad arco solo quattro, ma l'arpa, anche la più piccola ne ha almeno 22.
Le arpe celtiche più grandi ne hanno 38 e quelle a pedali dai 40 ai 47…..
Per non parlare delle arpe doppie e triple ..ma di queste non ci occupiamo per il momento!
Quando l'arpa è già ben accordata anche per i principianti è facile riconoscere le note in scala: i DO sono rossi e i FA blu. Partendo dal basso verso l'alto, ovvero dalle corde più grosse e lunghe che stanno vicino alla colonna e che producono i suoni bassi, si riconoscono le diverse scale che salgono verso gli acuti.


Quindi abbiamo: DO (rosso) RE MI (bianchi) FA (blu) SOL LA SI (bianchi) e di nuovo il DO rosso e così via.
Per chi non è pratico e deve imparare ad accordare, consiglio l'uso di un accordatore elettronico di cui vi palro in un prossimo post.


L'accordatore elettronico riporta le note nella dicitura inglese. Eccola:
LA  SI  DO  RE  MI  FA  SOL
A     B    C   D     E     F    G
Il modo più semplice per chi si accinge ad accordare la propria arpa per la prima volta, è quello di accordare nella tonalità di DO maggiore.
Quando sarete più esperti e apprenderete l'uso delle levette potrete scegliere un'altra tonalità per l'accordatura di base. Tenente presente che con l'accordatura in DO maggiore non avrete la possibilità di suonare le tonalità con i bemolli se non scordando le corde necessarie.
I primi brani del corso di arpa celtica di blogarpa sono senza i bemolli.
La scala di do maggiore /la minore ha tutte le note al naturale:
Do Re Mi Fa Sol La Si
C D E F G A B
Tenete le leve in posizione di riposo vale a dire tutte abbassate.
Cominciate ad accordare il DO/C centrale o di IV° ottava. La zona centrale dell'arpa è quella che viene captata meglio dall'accordatore.
Ponete l'accordatore elettronico vicino alla cordiera dell'arpa. Se avete un leggio posizionatelo alla distanza che normalmente si usa per leggere la musica e posatevi sopra l'apparecchio. In mancanza di questo utilizzate una sedia o uno sgabello che mettete vicino all'arpa. Se disponete di un pick-up inseritelo nelle finestre di apertura della cassa armonica. Il pick-up è utile ma non indispensabile. Se non ci sono rumori o altri suoni nella stanza dove accordate, l'accordatore cattura con fedeltà le vibrazioni della corda. In un luogo rumoroso è meglio utilizzare il pick-up.
Pizzicate la corda con la mano sinistra e tenete la chiave con la mano destra pronta per tirare o smollare il pirolo.
Pizzicate la corda con un'intensità media e controllate la risposta dell'accordatore.
Per portarla alla giusta intonazione girate il pirolo con piccoli movimenti. Quando è calante spostatela la chiave in senso orario, viceversa smollate il pirolo in senso antiorario.
Non basta suonare la corda una volta sola, ma pizzicatela più volte, e mano a mano che notate il risultato degli spostamenti sull'accordatore continuate a tirare o smollate la corda fino a che vedete che appare sul display la nota voluta.
Alcuni accordatori oltre ad indicare il nome della nota indicano anche l'ottava. E' una cosa utile ma non indispensabile.
Se avete acquistato la vostra arpa da un rivenditore serio lo strumento dovrà già mantenere una certa tensione (anche se non perfettamente intonata) che vi permetterà di raggiungere il giusto grado di tensione della corda nell'ottava giusta senza incertezze.
Non comprate mai un'arpa che ha le corde troppo lasche perché vuol dire che dal momento che è uscita dalla fabbrica (o dalla liuteria) è passato molto tempo e nessuno si è occupato di tenerla in tensione.
Non mantenere l'arpa accordata è rischioso per i legni della tavola armonica e della struttura. Quando si lascia l'arpa non in tensione per molto tempo i legni si muovono e poi possono subire dei danni nel momento in cui si rimettono nella giusta tensione.
Continuate ad accordare nota dopo nota tutta l'ottava. Ora accordate l'ottava più bassa e poi quella più acuta fino a completare la cordiera.
Beh, se siete arrivati in fondo e il vostro orecchio riconosce i suoni della scala di DO vuol dire che siete a buon punto!!!
Da qui in poi si comincia davvero: "musica maestro!"

Inviato da Harpo il Mer, 10/13/2010 

6 commenti:

Marco ha detto...

Ciao! molte grazie per le informazioni, mi sono servite per accordare un'arpa appena acquistata e per poter cominciare a fare qualche nota in attesa di proseguire con le lezioni che prenderò. Non mancherò di leggere il resto del blog!
Grazie
Marco

harpo ha detto...

Ottimo,
allora buono studio e benvenuto sul blog.

Harpo.

Anonimo ha detto...

"Non mantenere l'arpa accordata è rischioso per i legni della tavola armonica e della struttura. Quando si lascia l'arpa non in tensione per molto tempo i legni si muovono e poi possono subire dei danni nel momento in cui si rimettono nella giusta tensione."
Volevo capire se si tratta del mio caso:io suono la mia arpa solo il week end, mentre durante il resto della settimana mi trovo in un'altra città e suono un'altra arpa. Il fatto che non la suoni "costantemente" è dannoso? Mi sono accorta che da quando la suono solo il fine settimana le corde si rompono molto più spesso (ma forse è solo una mia impressione). A questo proposito vorrei sapere ogni quanto è normale che una corda si rompi (una stessa corda si è rotta più di una volta quest'anno....una o due volte insomma). Grazie... spero di non essere stata troppo prolissa, ma sono veramente disperata anche perché le corde d'arpa non si trovano molto facilmente.

harpo ha detto...

Gentile Anonimo,
è pericoloso per l'assetto della tavola armonica e di tutta l'arpa lasciarla ferma e senza accordatura per mesi interi o addirittura anni. Non è di certo il suo caso.
Invece per le rotture delle corde ci possono essere molte ragioni.

Quando la stessa corda si rompe spesso e nello stesso punto esaminando il punto si può risalire alla causa.

I punti critici sono: il nodo, il segmento che attraversa il foro della tavola armonica, il segmento di corda interessato dal movimento della levetta, il capotasto e il punto dove si snoda nel pirolo di accordatura.

In tutti questi punti, (escluso il nodo) è possibile che si siano della asperità che usurano la corda in modo abnorme.
Se il nodo è fatto male o se nel fare il nodo creo delle piegature profonde nella corda questo potrebbe accellerare la rottura della corda.

Poi le corde di budello possono rompersi per usara nella zona centrale, dove vengono sollecitate maggiormente e tendono a sfilaccarsi.
Anche se negli ultimi anni ho visto questa eventualità capitare sempre meno, forse perché le corde sono di qualità migliore.

I punti più ciritici rimangono comunque quelli vicino alle leve e al capotasto.
Le corde di nylon o carbonio di solito si rompono meno, a parte quelle più sottili che sono maggiormente tese. Le corde di nylon rosse e blu possono, invecchiando sbiadire. In questo caso consiglio di sostituirle con corde nuove e non colorarle come fanno alcuni.

Le corde di metallo hanno una grande durata. Può succedere che si spacchino vicino al giro sul pirolo o nel punto in cui affiorano dalla tavola armonica. Di solito diventano vecchie e perdono il loro suono brillante dopo due o tre anni e allora conviene cambiarle.

Anche le temperature troppo estreme non fanno bene alle corde, soprattuto quelle di budello. Non lasciate l'arpa vicino a finestre aperte e fate in modo che il sole non le colpisca direttamente. Ne è buona cosa mantenere lo strumento in un luogo troppo umido. Poi, per contro, ho assistito lo scorso luglio al concerto di Catriona McKay a in chiostro all'aperto: la sua arpa aveva corde di budello. Lei grondava sudore dal caldo che faceva, ma l'arpa era perfettamente intonata e nessuna corda si è rotta!!!

Poi ci sono casi stranissimi di arpe che "si mangiano" letteralmente le corde e non se ne capisce il motivo. Ma sono eventi assai rari.
Forse sono arpe non ben equilibrate (argomento da liutai molto difficile da capire!) oppure montano corde scadenti.

Per ciò che riguarda la difficoltà di accquistarle, oggi è possibile ordinarle via mail alle case costruttrici ed averle in poco tempo. Importante è mettere alla propria arpa le corde originali che sono quelle che hanno il giusto calibro testato dal costruttore.

Spero di essere stata esauriente.
E che le vostre corde si rompano il meno possibile!

Rossella ha detto...

Gent.lissima

la ringrazio per i post del suo blog.

Volevo chiederle
ho montato una corda (SOL) in fluorocarbonio su un'arpa Isolde (camac)38 corde. è un Sol seconda ottava (contando come prima ottava quella più alta).

Sono arrivata ad accordarla fino al La dell'ottava sotto alla sua. Provando a portarla pià in alto, dopo pochi secondi si allenta e ritorna su quel LA all'ottava inferiore. Fa anche dei rumoretti come di assestamento prima di allentarsi nuovamente.

Per caso riesce a capire quale possa essere il motivo? è su già da 4 giorni. Forse il nodo? La corda è giusta.

harpo ha detto...

Se la corda è giusta i problemi possono essere il nodo che non è fissato bene e quindi si allenta oppure la corda non è fermata sul pirolo. Le corde fini devono essere bloccate nel primo giro che fanno se no si allentano.
Non posso spiegarle a parole. Le consiglio di chiedere al suo ingegnate oppure chiami la Camac italia che le diranno qualcosa. Poi, una volta che ha portato la corda intensione al giusto diapason ci vorranno diversi giorni (anche una o due settimane) finchè la corda si assesti.

Buone suonate!