mercoledì 30 marzo 2011

Haendel e il suo Concerto in si bemolle (video)




Il concerto in si bemolle per arpa di G. F. Haendel fa parte della serie dei concerti d'organo che l'autore scrisse come intermezzi degli Oratori e li suonò personalmente perché la sua popolarità contribuiva ad attirare un numero maggiore di spettatori.

Nel repertorio degli arpisti è ormai diventato un caposaldo per la sua bellezza ma anche per la sua utilità nello sviluppo della tecnica.

E' un concerto che richiede una base tecnica molto solida e normalmente si affronta nel periodo medio di studi (sesto e settimo anno).
Il concerto originale, cioè quello scritto da Haendel, come anche tutti concerti per organo della serie, ha linee melodiche scarne e lo sviluppo degli abbellimenti e delle cadenze, è lasciato all'improvvisazione dell'esecutore, come avveniva all'epoca.

Il concerto per arpa di G. F. Haendel




Il concerto per arpa e orchestra di G. F. Haendel è un caposaldo della letteratura arpistica. Il concerto fu scritto da Haendel per William Powell che era l'arpista ufficiale della casa reale. L'esecuzione avvenne al Teatro Reale presso il Covent Garden di Londra nel 1736 nell'ode "Fête d'Alexandre" composta per il giorno dedicato a Santa Cecilia.

mercoledì 23 marzo 2011

Una platea meravigliosa: i bambini della Scuola elementare Stadio di Romano



Qualche giorno fa sono tornata nella scuola Elementare Stadio di Romano di Lombardia per vedere i disegni che i bambini hanno dedicato all'arpa e al concerto che avevo loro proposto in febbraio.

Ho trovato la conferma che i bambini sono veramente la platea più bella che un musicista oggi possa desiderare di avere.
Questi 40 bambini (forse erano anche di più) di seconda elementare hanno disegnato le loro impressioni del piccolo concerto, ma già l'attenzione che mi avevano riservato e le domande che mi avevano fatto mi confermano quanto i bambini super tecnologici d'oggi hanno bisogno di sentire e vedere dal vivo gli strumenti musicali "veri"…

A furia di "far finta" di poter far tutto (persino suonare un'orchestra con la Wii...) non si rendono conto di quanto le cose "antiche" possano essere assai più affascinanti.

Vi racconto.

domenica 20 marzo 2011

Costruttori d'arpe nel mondo



La materia prima per un arpista naturalmente è l'arpa, ma rispetto ad altri strumenti musicali assai più diffusi e conosciuti, per chi si accinge a comprare il primo strumento, l'arpa è più difficile da trovare.

Ho pensato di fare cosa gradita ai lettori di blogarpa e agli appassionati elencare alcune tra le più importanti ditte costruttrici che hanno anche un sito internet di riferimento, l'indirizzo e-mail e diversi anni di esperienza e successo.

Per chi acquista il primo strumento è importante affidarsi a ditte che hanno ormai un'esperienza consolidata e possono garantire al cliente una solida qualità ed una efficiente e pronta assistenza in caso di bisogno.

Il criterio di scelta delle ditte che compaiono nella lista è unicamente basato su dati che derivano dalla mia esperienza personale o dall'esperienza di alcuni amici appassionati che si prodigano per incrementare il movimento culturale verso questo affascinante strumento come Padre Marco, che ringrazio di cuore.

Per la scelta del vostro primo strumento affidatevi al consiglio del vostro insegnante o di un amico più esperto di voi che ha già un'arpa e ve la può far provare.
Gli strumenti di liuteria che non potete provare direttamente ed eventualmente acquistare possono essere bellissimi o riservarvi sorprese non sempre piacevoli. Il mio consiglio è di attendere di esservi fatti una discreta esperienza su arpe già rodate e dopo alcuni anni di pratica, riuscirete a capire meglio anche il tipo di arpa che fa per voi.


Intervista a Vincenzo Zitello




Colgo l'occasione di pubblicare un'intervista a Vincenzo Zitello in questi giorni che precedono un suo concerto a Milano presso il Teatro "La Scala della Vita" che sta ormai diventando il "teatrino dell'arpa". Musica D'arpa ha organizzato una vera e propria stagione dedicata all'arpa che partirà il 10 ottobre con il concerto di Vincenzo Zitello dal titolo "Solo".
Tutte le info della stagione le potete trovare sul sito di Musica D'arpa.
L'intervista con Zitello l'abbiamo sviluppata via mail visto l'impossibilità di trovarci di persona per i tanti impegni di entrambi (lui è sempre in giro per concerti e io…  tengo famiglia ; -)

Ciao Vincenzo,
ti ho ascoltato diverse volte dal vivo come un paio d'anni fa in un programma natalizio nella Chiesa di Antegnate in provincia di Bergamo. Quel concerto prevedeva un programma di brani da solo, altri dove accompagnavi una cantante e altri ancora in duo con un chitarrista che oltre a suonare la chitarra produceva effetti midi. Poi recentemente, durante una tua recente conferenza, tenuta per l'inaugurazione della sede di Camac Italia, è stato simpatico ascoltare i tuoi racconti di aneddoti che fanno parte della tua ricerca giovanile in terra bretone, della tradizione dell'arpa celtica e di validi insegnanti che hai incontrato nei tuoi anni di studi.

Un ricordo di Nicanor Zabaleta, il maestro dell'arpa





Il 30 aprile 1990, Nicanor Zabaleta, arpista spagnolo fra i più grandi del novecento venne a Milano per suonare nella stagione dei Concerti Aperitivo al teatro Manzoni.
Quando il maestro era a Milano non perdevo mai un suo concerto.
Il Maestro Zabaleta oltre che essere un arpista meraviglioso era prima di tutto un musicista. Incise quasi tutte le opere importanti del repertorio arpistico per arpa sola e arpa e orchestra.
Ascoltandolo attraverso le sue incisioni ne apprezzavo la purezza, la qualità del suono e la chiarezza e semplicità del fraseggio. Nell'ascolto dal vivo ritrovavo le stesse sensazioni di qualità. Il Maestro riusciva da solo con la sua arpa a catturare l'attenzione e a creare un clima particolare anche suonando in una sala da concerto della capienza di duemila posti come la Sala Verdi del Conservatorio di Milano.
Entrava con semplicità nella grande sala e quasi in punta di piedi si avvicinava allo strumento e con un eleganza e pochi gesti metteva in vibrazione le corde facendole cantare.
Ebbi l'occasione di conoscerlo meglio come insegnante e come persona durante il corso di perfezionamento a Santiago di Compostela nel 1989.

Intervista a Barbara Da Parè





Il prossimo concerto della stagione dell'arpa al Teatrino "La scala della vita" di Milano vedrà protagonista l'arpista Barbara Da Parè con un programma in trio con flauto e violoncello.
Il titolo del concerto Amarcord indica con evidenza che il programma è dedicato alla musica da film.
Del programma ci parlerà lei e intanto iniziamo a conoscerla meglio.
Nata a Brescia, Barbara Da Parè, ha conseguita la maturità classica si è diplomata in arpa nel 1991 presso il conservatorio “L. Marenzio” di Brescia dove ha studiato prima con Nazarena Recchia poi con Anna Loro con la quale ha successivamente frequentato il corso triennale d’alto perfezionamento presso l’accademia “P. Chimeri” di Lonato.
Si è inoltre perfezionata con Judith Liber, Ursula Holliger, Cathrine Michel, David Watkins, Elizabeth Fontan Binoche, Jana Bouskova, Park Stickney e in musica da camera con Gerardo Chimini e Janos Balint.

Emanuela Degli Esposti, arpista e didatta appassionata



Ho conosciuto di persona Emanuela Degli Esposti durante il master che ha organizzato con Alice Giles l'anno scorso presso il Conservatorio di Parma. Una persona dolce e disponibile, ma soprattutto grande professionista e mossa da una gran passione per l'insegnamento.Dal suo curriculum emergono studi musicali precoci e con insegnanti di ottimo livello quali Alba Novella Schirinzi al Conservatorio di Bologna, sua città natale, e Judith Liber presso la Rubin Academy di Tel Aviv.Vincitrice di concorsi e chiamata a far parte di commissioni di importanti concorsi come quello di Israele. Emanuela ha un'esperienza completa sia nel campo solistico che orchestrale e porta avanti da molti anni un accurato lavoro di ricerca e revisione del repertorio arpistico.
E' stata sua, insieme ad Anna Pasetti, l'idea di fondare l'Associazione Italiana dell'Arpa" e proprio in questi giorni esce on-line il primo numero della rivista "in Chordis" (www.aid-a.it), portavoce dell'associazione che invito tutti i lettori di blogarpa a leggere perchè ricca di materiale e spunti.

sabato 19 marzo 2011

Datemi una leva...










Il detto lo conosciamo: "datemi una leva e solleverò il mondo" diceva Archimede.
Ma anche gli arpisti l'hanno pensato quando ebbero difficoltà a rincorrere la musica che si faceva tonale e sempre più cromatica.
La leva di cui parlo è la leva che nelle arpe irlandesi permette di variare l'intonazione di ogni corda.
Le corde dell'arpa sono intonate a scale diatoniche (per chi non è musicista immaginate di avere un pianoforte con i soli tasti bianchi) e per ottenere tutti i suoni mancanti (i tasti neri) i costruttori di arpe inventarono tre sistemi: duplicare o triplicare la cordiera, applicare dei meccanismi al modiglione o innalzare le note con il meccanismo dei pedali.

Tagliare le corde

Ci riesce difficile immaginare come la musica, un'arpa e le sue corde possano essere stati oggetti contro i quali accanirsi violentemente.
I conquistatori anglosassoni per avere la meglio sugli irlandesi nel XVI secolo vietavano le loro riunioni musicali, distruggendo i loro strumenti e tagliando le corde delle loro arpe.
Gli eserciti scozzesi, invece, si facevano precedere in battaglia da gruppi di suonatori di arpa con corde di metallo, alla scopo di incutere paura al nemico.
La musica e i suoi strumenti hanno sempre avuto un'efficacia persuasiva da aggiungere alla forza delle parole o delle armi.
Le corde di una arpa o di una lira erano strumenti al servizio di Faraoni e potenti Re assiri.

Vita dura per i Bardi irlandesi!!!!




Nell'intervista con Emanuela Degli Esposti alla domanda se l'arpa sia anche uno strumento adatto agli amatori la sua risposta è stata " Certamente.. Spero che I “bardi” moderni si moltiplichino."
Naturalmente è una risposta scherzosa che vuol significare che ognuno può iniziare a suonare l'arpa a qualunque età e averne un gran divertimento, ma il termine Bardi è tutt'altro che indice del suonare per diletto. Si, il diletto era dei nobili che ospitavano questi poeti musicisti, ma, in alcuni periodi della storia, i Bardi erano assurti a ruolo di depositari della cultura e delle tradizioni del popolo irlandese tanto da essere perseguitati dai popoli invasori che quella cultura volevano distruggere.

Edward Bunting, un organista che si occupò d'arpe


 

Edward Bunting

Molto di ciò che sappiamo sulla musica irlandese e sulla tecnica arpistica del XVII e del XVIII secolo ci è stato tramandato grazie al lavoro di ricerca di Edward Bunting, organista irlandese nato ad Armagh nel 1773.
A dire la verità pare che Bunting iniziò ad occuparsi per caso di arpe e arpisti in occasione del Festival di Belfast nel 1792.
Edward aveva un nonno suonatore di cornamusa e studiò musica divenendo organista. Fu anche abile accordatore e riparatore di organi. A diciannove anni era aiuto organista presso al cattedrale di S. Anna a Belfast. Fu chiamato per caso a far parte della giuria del Festival e gli organizzatori gli diedero il compito di trascrivere le musiche suonate dagli arpisti in concorso per preservare la tradizione culturale gaelica che ormai si stava spegnendo. La musica irlandese e la personalità degli arpisti in gara gli accesero l'entusiasmo verso le antiche tradizioni irlandesi che non lo abbandonò più per il resto della sua vita.

Quando agli arpisti piaceva "la sinistra"


 














David play the harp: Jan de Bray (b. ca. 1627, Haarlem, d. 1697, Haarlem)

Attenzione!!! Non è un articolo di politica. Anche perché non me ne sono mai occupata pubblicamente e non desidero iniziare ora.
Il punto è un altro: perché gli arpisti celtici antichi suonavano con l'arpa appoggiata alla spalla sinistra?
Molti dipinti medioevali e di epoche più tarde raffigurano gli arpisti che suonano l'arpa appoggiandola sulla spalla sinistra e suonano le note gravi con la mano destra e quelle acute con la mano sinistra.
Il famoso O'Carolan vissuto alla fine del 1600 suonava in questa posa; ed Denis Hempson, il più vecchio arpista che partecipò al festival di Belfast nel 1792, utilizzava ancora quella posizione.

L'arpa strumento da donne. O no….?




Discorsi sul "sesso degli strumenti" se ne fanno spesso. Si dice sia strano vedere suonare il trombone da una donna e ancora non si riesce ad immaginare che le donne siano abili percussioniste. Mentre è normale che uno strumento ad arco sia suonato indifferentemente da maschi e femmine. Ci sono state epoche nelle quali era impossibile per una donna varcare il golfo mistico di molte orchestre con qualunque strumento, soprattutto nell'area tedesca. Il caso più eclatante fu quando nella mitica Berliner Philarmoniker, Karajan in persona, fece una battaglia contro tutti gli orchestrali per fare ammettere la bravissima Sabin Meier nel ruolo di primo clarinetto. Pure al concerto di Capodanno di Vienna visto in diretta mondo visione, fino a pochi anni fa non compariva una solo donna: la prima che fece la sua comparsa lì fu proprio l'arpista.
Sembra infatti che con l' arpa ci sia la tendenza contraria. Quando si vede un'arpa e si ascolta un'arpista (vedi apostrofo) le si chiede: "Ma l'arpa la suonano solo le donne?"

venerdì 18 marzo 2011

Brian Boru's March

 Brian Boru King

È una delle più antiche melodie irlandesi a noi pervenute e si narra che fu suonata ai funerali del Re Brian Boru, il leggendario re irlandese, che riuscì ad unificare l'Irlanda sotto al sua corona. Egli poi morì nell'ultima battaglia contro gli invasori nel 1014 davanti alle porte di Dublino. Il brano è solitamente strumentale e si trova in moltissime raccolte e incisioni musicali recenti.
Lo spartito qui annesso vi permetterà di suonarlo facilmente.

"Barbara Allen" e gli accompagnamenti della mano sinistra


 

 
La melodia "Barbara Allen" è una delle più famose ballate folk che si siano ascoltate in molte versioni su entrambe le sponde dell'Atlantico.
Nel diario scritto nel 1666 da Samuel Pepys (politico e scrittore inglese, funzionario statale del XVII secolo) viene descritta una melodia molto piacevole ascoltata dall'autore che ha il titolo "Littel Scoth song of Barbary Allen", ma le versione più antica stampata è del 1740.
Vi propongo il song con tre diversi tipi accompagnamenti che potete suonare a seconda del grado tecnico raggiunto.

lunedì 14 marzo 2011

"Westering home"folk song scozzese



Eccovi lo spartito del song scozzese Westering home e se volete ascoltarne una versione cantata ne ho trovata una su un sito molto simpatico delle isole Ebridi.

domenica 13 marzo 2011

Arpa irlandese o arpa celtica?



Si sente parlare indifferentemente di arpa irlandese o arpa celtica, ma i due termini avevano e hanno significati diversi.
Il termine "arpa celtica" indica, più che uno strumento preciso, lo strumento usato dalle popolazioni celtiche e quindi arpe irlandesi, scozzesi, gallesi, e bretoni. Queste arpe, di cui ci sono pervenuti alcuni esemplari antichi, hanno caratteristiche assai diverse e si sono evolute nel corso dei secoli scambiandosi elementi costruttivi tra loro. Forse l'unica caratteristica che le accomuna è quella di essere "arpe non cromatiche" (almeno fino al 1632 quando Mersenne ci racconta della tripla arpa gallese).Vi è poi tutto il filone moderno della riscoperta del celtismo in senso generale che ha contribuito a riportare alla ribalta anche lo strumento musicale molto citato nelle fonti mitologiche e che ne rappresenta la sua musica attraverso la interpretazione moderna del New Age.

sabato 12 marzo 2011

Eileen Aroon, love folk song




Queste brano è un song tradizionale irlandese. Pare sia stato scritto da Carrol O'Daly, un poeta del 15°. La melodia che aveva il titolo di "Ellen a Roon" fu inserita poi nella Coffey's ballad opera "The Beggars Wedding", 1729. Da allora si trova in diverse raccolte di arie folk sia irlandesi, inglesi che scozzesi.
Nell'Irlanda del sud si è poi affermato un festival estivo che ha lo stesso nome "Eileen Aroon Festival" (Bunclody Wexford - Ireland South) nel quale si organizzano eventi e concerti per le strade dove vengono invitati i più importanti gruppi e cantanti della muscia irlandese.

Eleanor Plunkett: melodia facile








Per chi vuole suonare "Eleanor Plunkett", ed è solo all'inizio dello studio dell'arpa celtica, ho inciso una traccia audio con la semplice melodia e ad una velocità tranquilla.
Vi consiglio di procedere così: ascoltate la melodia più volte e cantatela poi, insieme alla traccia dicendo le note.
Imparate a leggerla sullo spartito, seguendo nota per nota indicando il segno grafico con il dito.
Suonate, inciso per inciso, la melodia sull'arpa controllando di usare la diteggiatura indicata, prima con la mano destra.

14 - Posizioni di base. Suonare con 1° e 2° dito.



Una volta appresa la posizione delle dita sulle corde e come muovere i polpastrelli per metterle in azione, un altro importante principio è abituarsi alle diverse distanze tra le corde: gli intervalli.
In musica si dice intervallo ciò che misura la distanza tra una nota e l'altra. Per misurarlo si contano tutte le note comprese tra la prima e l'ultima. Sulla cordiera visivamente è molto semplice individuarli. Tra la corda do centrale e quella appena sopra, cioè il re, l'intervallo si dice di seconda. Non esiste l'intervallo di "prima" perché ripetendo la stessa nota (per esempio due Do centrali) non esiste una reale distanza tra le due note. Questa si chiama unisono in quanto le due note hanno lo stesso suono.
Gli intervalli di seconda abbiamo già imparato a suonarli (note per gradi congiunti suonati a due, tre e quattro dita)

10 - Primi passi sulle corde - pizzichetti



Questi esercizi preliminari vengono a perfezionare quelli denominati "Stretching per le dita".
Sono utili per apprendere i primi movimenti sulle corde e, in seguito possono servire per migliorare la posizione e il movimento delle dita e come riscaldamento prima di suonare i brani del proprio repertorio.
Ricorda
Posizionarsi all'arpa nella giusta postura in base alle dimensioni del proprio strumento adattando lo sgabello alla vostra altezza.
"Prima viene la ginnastica delle dita e poi la musica."
1) Apprendere la posizione delle dita sulle corde
2) Apprendere il movimento del pizzicare
3) Elementi base di diteggiatura

20 - Appoggiare i polpastrelli o aggrapparsi alle corde? Questo è il problema!


 


Argomento tra i più importanti per i principianti che suonano l'arpa con i polpastrelli è la quantità di polpastrello da usare e l'angolazione dello stesso rispetto alla corda.
E aggiungo il terzo elemento fondamentale che è dato dal tipo di
articolazione usata nella chiusura delle falangi.
Non ho voluto introdurre sin dall'inizio questo argomento, perché troppe puntualizzazioni teoriche sulla posizione e sul movimento spesso creano più confusione per chi comincia a suonare.
La mia esperienza nell'insegnamento mi ha portato a lasciare che ognuno possa sperimentare un po' di libertà nell'apprendere la posizione e il movimento di base adattandolo alla propria fisicità nei primi approcci sulle corde.

venerdì 11 marzo 2011

19 - Posizioni di base: "Quattro in su e quattro in giù"



Con questa filastrocca si chiude la prima parte del metodo per arpa irlandese.
La seconda parte svilupperà la tecnica di base con nuovi trucchi e diteggiature, ma se avete appreso bene gli esercizi precedenti non sarà affatto difficile aggiungere cose nuove. Il ghiaccio ormai è rotto, ora si può andare a vele spiegate verso nuovi lidi.
La filastrocca è un breve divertimento che vi permetterà di mettere in pratica la tecnica delle quattro dita. Come sempre studiate prima il brano a mani separate e frase per frase.
Il tempo tenuto nella registrazione è circa 100 al quarto. Iniziate sempre lo studio molto più lentamente.

18 - Posizione di base: suonare a quattro dita




Con questa lezione completiamo gli esercizi basilari con la posizione a quattro dita. Suonate gli esercizi non riposizionando le dita appena suonate.
Come per le altre diteggiature a due e tre dita, porre le quattro dita sulle corde simultaneamente. Inizialmente risulta un po' difficile mettere le dita insieme; fate attenzione alle corde che dovete suonare per prime e appoggiate le dita seguendo il verso della musica. Nell'esercizio ascendente preparate la posizione partendo dal 4° dito; viceversa nell'esercizio di discesa posizionate per primo il pollice avendo in entrambi i casi l'accortezza di avere già le altre dita aperte e pronte a raggiungere la loro postazione sulle corde.

17 - Posizioni di base: Canto popolare Sloveno a tre dita



Il brano col quale potete applicare la tecnica a tre dita è un breve "Canto popolare sloveno" in 3/4
E' composto da due frasi e ogni gruppo di note a tre dita sono tutte discendenti. Naturalmente vale il principio che le tre dita devono essere posizionate sulle corde simultaneamente prima di cominciare a suonarle in sequenza.
Come sempre studiatelo prima a mani separate.
L'indicazione di metronomo che trovate nell'allegato spartito è piuttosto lenta, ma vi permette di apprendere bene le note e la tecnica, poi, quando vi sentite più sicuri, potete suonarlo anche più veloce.
La traccia del brano in mp3 è suonata ad una velocità di 84 il quarto.

16 - Posizioni di base: suonare con 1° 2° e 3° dito




Abbiamo già visto negli esercizi di impostazione come posizionare tre dita sulle corde e ora ci esercitiamo con tre nuovi esercizi a suonare con 1°, 2° e 3° dito. Un concetto molto importante, che ho già espresso negli esercizi a due dita, è quello di appoggiare le dita nella posizione simultaneamente, e non un dito per volta. Nel primo video Imparare a suonare l'arpa irlandese vi mostro come fare.
All'inizio può sembrare molto difficile, ma il segreto è quello di muoversi lentamente e, prima di appoggiare le dita sulle corde, osservatele. La via intermedia per riuscire a fare ciò è comunque quella di appoggiare per primo il dito che deve suonare per primo. Mi spiego meglio: se la sequenza delle note da suonare è Do, Re, Mi, appoggio il 3° sul do, il 2° sul Re e il 1° sul Mi.

15 - Posizioni di base. Danza Bretone a due dita



La regione francese della Bretagna, terra che ha sempre avuto grande affinità con l'Irlanda e i paesi celtici, elesse l'arpa come strumento tipico alla fine dell'800 e continua tutt'oggi a dare un grande impulso allo studio dell'arpa irlandese. Questa che vi propongo è una breve danza bretone in 3/4 che, quando avrete imparato con sicurezza, potrete suonarla in un tempo vivace.
La "Danza bretone" si suona con la tecnica degli intervalli suonati con il 1° e il 2° dito.

13 - Posizioni di base. Suonare con il 2° dito il brano "Le campane"




Otto battute semplici semplici ma suggestive. Nel brano "Le campane" le due mani suonano ritmi e note diverse utilizzando ancora la tecnica del 2° dito.
La mano sinistra svolge una sorta di semplice accompagnamento rappresentato da un basso.
Ascoltate più volte la traccia MP3 con lo spartito e poi organizzate lo studio.
Scomposto il brano in due frasi suonate più volte la prima frase con la mano destra da sola.
La mano sinistra nella prima frase accompagna con un semplice DO (quello dell'ottava sotto al do centrale) ribattuto all'inizio di ogni battutta e viene rappresentato con il valore di metà. Una volta che la mano destra ha raggiunto una certa sicurezza suonatela insieme alla mano sinistra.

12 - Posizioni di base. Suonare con il 2° dito a ritmo



Con la tecnica del secondo dito ci divertiamo a eseguire dei ritmi precisi e ad intrecciarli tra loro.
L'esercizio n. 1 propone di suonare con la mano destra la sequenza completa di un'ottava con il ritmo di metà. Sentirete all'inizio di ogni stringa in MP3 dei clic che vi indicheranno la scansione in quarti, quindi ogni nota dovrete farla durate due battiti.
Il secondo esercizio ribatte ciascuna nota due volte con il valore di un quarto. Ogni nota è il doppio più veloce dell'esercizio precedente. Di questo esercizio non c'è l'esempio sonoro specifico, ma il ritmo è identico a quello che suona la mano destra nell'esercizio 3.

11 - Posizioni di base. Suonare con il 2°dito First Song

"First Song" è una breve melodia popolare, quasi una cantilena per bambini, ma che ci può dare già una certa soddisfazione.
La suoniamo con la tecnica del 2° dito.
Nello spartito allegato (pdf) troverete la trascrizione del brano.
Vi consiglio, prima di provare a suonarla, di ascoltare più volte la traccia in MP3 con lo spartito davanti e poi passare alla fase pratica. (se non lo trovate sul vecchio sito di Blogarpa www.blogarpa.it, mandatemi una mail che provvederò)
Come potete leggere sullo spartito ho diviso la melodia in sezioni chiamate frasi. Le frasi, nominate con le lettere dell'alfabeto, sono quattro di cui la prima e l'ultima sono identiche. Studiate prima ogni frase lentamente e ripetetela più volte. Quando le avrete imparate suonatele una di seguito all'altra e il gioco è fatto.

8 - Posizione delle dita sulle corde e primi movimenti - Video n. 2


Questo è il secondo video che propongo nel corso di base per arpa celtica. E' utile per completare gli esercizi di impostazione che fanno parte della prima serie di lezioni .
Nel primo video vi ho mostrato la posizione completa delle due mani sulle corde e il primo esercizio a tre dita. Ora vi mostro la posizione del quarto dito con il relativo movimento.
Un esercizio importante per esercitare e rafforzare il movimento di ciascun dito è quello di suonare prima il dito con la mano in posizione completa, e poi suonarlo da solo.


6 - Stretching per le dita: posizione delle dita sulle corde 4

Nei tre post precedenti vi ho indicato alcuni esercizi di base per impostare bene le dita sulle corde e imparare a fare i movimenti giusti. Vi invio le foto della posizione della mano destra per i tre esercizi affinchè siano ancora più chiari.
La mano sinistra avrà l'identica posizione, ma naturalmente il polso non appoggia sulla tavola armonica perché la mano per raggiungere la cordiera nel centro si trova naturalmente più in alto.

4 - Stretching per le dita: la tecnica di base 3

Continuando con gli "esercizi alla sbarra" vi propongo l'ultimo dei tre esercizi arpistici che ho denominanto stretching.
Il principio importante è sempre quello di usare la forza del dito che deve suonare e mantere le altre dita in posizione ma assolutamente rilassate.
Quest'ultimo esercizio lavora fa lavorare il pollice e l'indice. Sonatele più volte senza mai staccare la diteggiatura e mantenete le altre due dita (il 3° e il 4°) rotonde e rilassate vicine alla corde così da essere pronte in caso dobbiate utilizzarle.

4 - Stretching per le dita: la tecnica di base 2

 
Come vi accennavo nei due post dedicati allo stretching arpistico il primo passo per far vibrare le corde è quello di imparare il movimento base di ogni dito con la relativa posizione.
La posizione che posso consigliarvi è, naturlamente, quella che ho appreso suonando l'arpa classica, ma adattandola all'arpa irlandese: i polpastrelli che appoggiano sulla corda leggermente in sbieco e il movimento di chiusura delle falangi nel palmo della mano si effettuano immaginando di chiuderle verso la tavola armonica. E' sufficiente premere la corda leggermente per ottenere un bel suono, perchè le arpe celtiche hanno una cordiera molto morbida. Quando i movimenti saranno più sicuri allora potrete cercare un suono più pieno.
Molto esauriente è il video già pubblicato.

3 - Stretching per le dita: la tecnica di base


 Hal Benson nel suo libro "L'arpa Celtica" a pagina 77 dice a proposito della tecnica e della produzione del suono: "Un buon risultato si può dire raggiunto quando il movimento delle dita risulterà fluido e morbido, quando il suono prodotto sarà limpido e vibrante e, infine, quando tutto questo avverrà senza che la mente produca pensieri di sorta…" Questi concetti mi servono per parlare della tecnica di base a cui facevo riferimento nel precedente post.
Per iniziare a suonare un qualsiasi strumento è necessaria una giusta dose di umiltà e pazienza che consenta di non correre per voler apprendere il più possibile in poco tempo. Come ho più volte già detto, i movimenti delle dita, dei polsi, delle mani, e di tutto il corpo devono diventare familiari e automatici, e lo diventeranno solo ripetendo molte volte gli stessi passaggi per un certo periodo.
Di ogni nuovo passaggio tecnico si apprende prima il meccanismo di base interiorizzando ogni singolo movimento e controllandolo con la mente e poi diventa piano piano automatico e "abituale" ripetendolo più volte. E' sicuramente la scoperta dell'acqua calda, ma volente o nolente non esiste altro metodo.

martedì 8 marzo 2011

2 - Stretching per le dita: una introduzione

Quando si desidera imparare a suonare uno strumento si vorrebbe subito raggiungere la meta di "strimpellare" in poco tempo qualche motivetto conosciuto. Dopo aver acquistato lo strumento, forti della grande emozione per averlo finalmente tra le mani, sentiamo crescere l'impazienza e andiamo alla ricerca di un metodo semplice, efficace e immediato che ci sveli in pochissimo tempo i trucchi più efficaci per domare le corde.
Sappiamo tutti che gli slogan "imparare a suonare in 24 ore" non possono essere veritieri, ma … chissà, forse non in 24, non in 48, forse in quindici giorni riusciremo a imparare tutto ciò che ci serve per divertirci sul nostro nuovo strumento...!
Un poco di pazienza è indispensabile per apprendere la giusta dose di "tecnica" di base, senza per questo dover perdere l'entusiasmo iniziale.
I metodi didattici di una volta, dove fiumi di pagine di scale, arpeggi e note tutte uguali occupavano tre quarti del libro prima di arrivare al tanto desiderato primo brano musicale sono sempre meno usati.
Molti sono i metodi per arpa celtica che sono stati editi negli ultimi dieci anni. Alcuni derivano dall'esperienza della didattica classica, altri sono più immediati e accolgono la prassi popolare dell'imitazione, ma la maggior parte di essi cerca di dare stimoli musicali sin dalle prime lezioni. Naturalmente avere un insegnante che accompagna i nostri primi "passi" sulle corde ci rende le cose più semplici, ma non è detto che sperimentare da soli non porti a buoni risultati.
Nonostante tutto, la famigerata tecnica, sia che si impari da autodidatti o che si abbia un insegnate a portata di mano, rimane spesso lo spauracchio di tutti.
Prendiamo un atleta che si allena per la corsa agli ostacoli, o un canoista che ha in previsione una gara estiva lungo il corso dell'Adda (chi lo sa se l'Adda è altrettanto navigabile del Tamigi…) di sicuro i due atleti non si butteranno nella gara senza un efficace riscaldamento muscolare. Ecco allora che la tecnica per un musicista ha lo stesso valore che per l'atleta: riscaldare i muscoli della mani e del corpo prima di affrontare la performance.
E se questo vale per i professionisti in procinto di affrontare il palcoscenico, a maggior ragione una giusta dose di esercizio tecnico serve a chiunque vuol mettere in moto le proprie dita sulle corde.
C'è la tecnica di base che ci permette di imparare e rendere fluido un nuovo movimento, e c'è la tecnica che ci permette di mantenere elasticità alle nostre dita già esperte.

E per finire, visto i tempi che ….corrono, corrrono… e come corrono, e il poco tempo che ci rimane a disposizione per suonare, rispondere al telefono, spostarci in auto, fare la spesa, salutare gli amici via e-mail, ricordarci dei complenni dei parenti più stretti, preparare le cartelle ai figli, fare il cambio d'olio del motore se no prima o poi si fonde…. e tutto il resto, non è assolutamente sensato passare ore e ore a fare tecnica. Tutto deve essere calibrato rispetto ai nostri obbiettivi e alle nostre capacità e, con un pizzico di organizzazione e inventiva, si riuscirà sicuramente a trovare il giusto rapporto tra le cose.

lunedì 7 marzo 2011

Harpers For Tara: The Wind Blows From The South tune


Dublino, 30 harpers riuniti fuori dalla sede del Governo che suonano The south Wind!!!
Direi che è un bel gruppo.

 Very good!